S ' IMPICCU ( l' impiccagione )
Si giocava in due, su un foglio di carta.
Si decideva cosa scrivere : un proverbio, una frase, il nome di una persona, di un frutto, di un albero ecc.
Uno dei giocatori pensava, ad esempio, un proverbio e lo rappresentava con punti ( per le vocali ) e linette ( per le consonanti ).
Se pensava il proverbio " Chi potada arma in maus è meri de ogni cosa " ( chi ha armi in mano è padrone di ogni cosa ), lo rappresentava così :
_ _ . _ . _ . _ . . _ _ . . _ _ . . _. . _ . _ . _ . . _ _ . _ . _ .
L' altro giocatore doveva cercare di indovinare il proverbio e, per farlo, diceva a caso le lettere dell' alfabeto.
Se indovinava una lettera del proverbio, il compagno la inseriva nello schema, sopra il punto o la linea corrispondente.
Se la lettera compariva più volte la inseriva in tutti gli spazi in cui compariva.
Se il giocatore diceva una lettera che non figurava nel proverbio, l' altro cominciava a disegnare la figura di un impiccato, aggiungendovi un particolare per ogni errore.
I particolari venivano precedentemente fissati.
Quando il disegno era completato il giocatore era stato " impiccato " cioè aveva perso e dava il cambio all' altro.
Se indovinava prima che il disegno fosse completato, aveva il diritto di indovinare un altro proverbio.
( Oristano )