BRINCA MURU ( l' una monta )
Si giocava in pochi o in molti bambini.
A volte erano più di quindici.
Con una "conta" si stabiliva chi doveva star sotto e chi doveva saltare e l' ordine in cui i giocatori dovevano saltare.
Il giocatore che stava sotto si chinava e appoggiava le mani sulle ginocchia.
Gli altri, in fila, saltavano secondo una sequenza prestabilita da frasi, del tipo :
L' una monta ( salto semplice)
Due bue ( salto semplice)
Tre re ( salto semplice)
Quattro spazzini ( subito dopo il salto, i bambini dovevano spazzare con le dita il terreno )
Cinque cadaveri ( saltando si doveva dare un calcio al compagno chino )
Sei morte ( saltando si incrociavano i piedi )
Sette punti ( saltando si puntavano i pugni sulla schiena del bambino che stava chino )
Otto granate ( saltando si fregava il sedere sulla schiena del compagno chinato)
Nove prove ( ? )
Dieci porci ( ? )
Se la prova era pari per alcuni dei giocatori, si procedeva ad una sorta di spareggio.
Ogni giocatore saltava lasciando il proprio berretto sulla schiena del compagno chinato.
Terminati tutti i salti, dall' ultimo che aveva saltato, si effettuava un secondo salto, durante il quale ognuno doveva riprendere il proprio berretto.
Chi faceva cadere in terra un berretto o non riusciva a riprendere il proprio, stava sotto.
( Ghilarza)
VARIAZIONE 1
Le frasi variavano da paese a paese, come variavano i tipi di salti che i giocatori dovevano fare.
Spesso prima di ogni salto, i giocatori gridavano :
Alla` ca seu andendi ... ( guarda che sto arrivando).
A Tresnuraghes la filastrocca che stabiliva le modalità dei salti era ( su per giù ) così :
Una monta la luna ( salto semplice )
Due monta il bue ( salto semplice )
Tre monta la figlia del re ( salto semplice )
Quattro particolare ( si sceglieva una modalità di salto )
Cinque te la batto ( saltando si dava, con l' interno del piede, un calcio nel sedere del bambino chinato )
Sei te la striscio ( il salto avveniva strisciando il sedere sul dorso del bambino curvo )
Sette spronette ( saltando si dava un calcio col tacco nel sedere del compagno chinato)
Otto gigiotto ( saltando si posavano i pugni sulla schiena del bimbo curvo )
Nove te la metto ( il bambino che saltava doveva posare un pegno sulla schiena di chi era curvo )
Dieci me la piglio ( lo stesso giocatore ritirava il pegno )
Per ogni prova saltavano, uno alla volta, tutti i partecipanti al gioco.
Solo il 9 e il 10 si facevano consecutivamente, in andata e ritorno.
Chi non riusciva in tutte le prove, prendeva il posto di chi era chino e il gioco ricominciava.
( Tresnuraghes)
VARIAZIONE 2
A Santulussurgiu la modalità dei salti veniva stabilita dalle frasi seguenti :
Uno lun ' e monte ( salto semplice)
Due bue ( salto semplice)
Tre re ( salto semplice)
Quattro spazzini o iscovittos ( dopo il salto si spazzava la terra con la mano )
Cinque calavrighe ( con un calcagno il bambino che saltava dava un colpo sul sedere del compagno )
Sei morti ( dopo il salto i bambini dovevano cadere a piedi incrociati )
Sette pugni ( invece di mettere le mani sulla schiena del bambino chino, si poggiavano i pugni chiusi )
Otto granate ( nel saltare si doveva strisciare pesantemente con il sedere sulla schiena del bambino curvo )
Nove margherite ( il cavallo a questo punto si alzava e chinava solo la testa. I giocatori dovevano saltarlo mentre era in piedi )
Dieci ceci ( salto semplice)
Undici sudici ( salto semplice)
Dodici donnicciola, quando ritorno ti metto la picciola ( salto semplice )
Tredici te la metto ( ogni bambino, saltando, posava sulla schiena del compagno chino il berretto o il fazzoletto, facendo attenzione a non farlo cadere e a metterlo in modo da poterlo riprendere senza confonderlo con gli altri )
Quattordici te la piglio ( ogni giocatore riprendeva il proprio berretto o il proprio fazzoletto )
( Santulussurgiu)