A CUAS CUAS ( a nascondere)
Era un gioco che facevano indifferentemente maschietti e femminucce.
Con una conta si stabiliva chi doveva " contare" e poi si decideva fino a che numero doveva contare.
Il ragazzo che doveva contare, sceglieva un punto dove potersi appoggiare, nascondendo il viso fra le braccia.
Questa era " sa pedra" ( la pietra).
Con gli occhi chiusi il bambino contava, mentre gli altri si nascondevano.
Terminata la conta, il bambino usciva alla ricerca dei compagni, gridando :
CUAUSU O NO CUAUSU, DEU BESSU !
Nascosti o no, io esco !
Appena intravedeva un compagno lo chiamava ad alta voce e correva a toccare " sa pedra" assieme al bambino trovato e chiamato per nome.
Se quest' ultimo toccava la pietra prima del compagno, al turno successivo non doveva contare.
Il gioco continuava finché tutti i bambini nascosti non venivano trovati e chiamati per nome.
Faceva la conta il primo dei bambini che si erano nascosti il quale arrivava alla pietra dopo il giocatore che aveva contato e che l' aveva trovato.
VARIANTE
I bambini nascosti potevano uscire dal loro nascondiglio quando il compagno che aveva contato si allontanava dalla pietra per cercare qualcuno e se riusciva a toccare la pietra prima di lui non doveva far la conta nel turno successivo.
( Oristano)
VARIAZIONE
A CUA A CUA
Il gioco era sostanzialmente lo stesso, solo che il conteggio era sempre fino a trentuno, così chi contava diceva :
UNU, DUOS, TRES ECC. TRINTA TRINTUNU :
cuadu o non cuadu deo esso.
( Santulussurgiu)
Uno, due, tre ecc. trenta trentuno :
nascosti o non nascosti io esco.