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Come ho iniziato io?

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 · 1 year ago

Come ho iniziato io?

Ho iniziato da sola, studiando le lingue estere e le architetture estere as well.
Studiando come andavano preparati i curriculum e i portfoli. Quando sono andata in Canada avevo bisogno di un resumè e non di un CV ad esempio.
Ho capito che era inutile preparare un CV e un Portfolio e mandarlo a 100 studi diversi, era meglio concentrarsi e preparare 5 CV e 5 Portfoli e mandarlo a 5 studi ottenendo 4 interviste e 3 offerte.

Ho iniziato a capire dove mi sarebbe piaciuto andare e mi sono informata sulle lore loro filosofie di architetture e ho testato molto quello che avevo studiato.

Ho letto tanti libri e studiato molto per coprire le mie mancanze di un Italia retroga, non al passo con i tempi.
Un Italia che inoltre mi buttava giù perchè mi faceva aspettare rimandando sempre aperture di bandi di gara o avvii dei lavori a data non mai precisa visto che i tempi di scadenza non erano mai rispettati.
A bandi truccati perchè doveva entrare la figlia o la nipote di....
Nel privato i clienti sminuivano il lavoro dell'architetto e mi sono ritrovata ad usare il mio titolo da ingegnere (li ho presi entrambi perchè amo capire il mondo che ci circonda non solo le costruzioni), e poi da li li vedevo preoccupati a chiamarmi ingegnere ma femmina.
Insomma c'era sempre un problema di qualche tipo. Non importava quanto mi spaccassi, non sarei mai andata bene al 100%, c'era sempre qualcosa da "rimproverare".

Dopo di che sono iniziati i problemi di una gavetta che non finiva mai, iniziavi un' esperienza perchè ti veniva promesso che dopo avresti potuto ambire allo step successivo, ma finito quel lavoro iniziato e concluso dopo si inventavano una scusa ed eri sempre punto a capo secondo loro.
Ho provato a partecipare a concorsi da sola, ma qualche studio mi ha obbligato a partecipare non a nome mio ma con il nome dello studio sopra.

Io sapevo di avere un valore ed ero veramente esausta.
Mi sono sentità una nullità totale, non sapevo neppure bene chi io fossi. La mia luce si stava spegnendo e ho deciso di mettermi in gioco con l'estero.

Non è stato facile, ho avuto tante facce sbattute in faccia perchè progettavo con un 'architettura troppo tradizionalista.
Ho collezionato tutti i loro feedback e piano piano cercavo di colmare le mie lacune con l'estero.
Risparmiavo tutto quello che potevo per permettermi un mini viaggio e girare un pò per città più all'avanguardia e capire che cosa significasse effettivamente estero, quello stesso estero che noi siamo soliti conoscere solo nei megazines.
Se non potevo permettermi un viaggio, usavo i vlog della gente che non mi interessava, leggevo forum e partecipavo a gruppi di facebook. Entravo in contatto con tutto quello che potevo e con tutte le persone che erano felici di avermi tra i loro contatti.


Negli anni ovviamente ho aiutato tanti colleghi nel loro processo di cercare di vedere il proprio valore riconosciuto. Colleghi che per mille ragioni non si sarebbero "sbattuti quanto me" ma che avevano tutte le capacità per riuscirci.

E oggi sono qua, ad averne fatta una professione!
Se ci sono riuscita io, una ragazza che viene dalla Sardegna, un posto prettamente rurale, senza avere un nome di famiglia alle spalle, senza avere una lira, che viene per giunta anche da un' isola, che è un misto tra architettura e ingegneria (dettaglio all'inizio hanno cercato di sminuire ma di cui io alla fine l' ho trasformato nel mio cavallo di battaglia) beh ti assicuro che ce la possono davvero fare tutti.


E io voglio che voi respiriate quelle stesse emozioni che ho vissuto io!
E vi auguro che un giorno possiate sentirvi come io mi sento oggi!
Ormai sono stata chiamata da Foster, da Zaha Hadid, da Heatherwick, da WATG, da Corgan e da tutte le parti del mondo. Ricordiamoci che il nostro CV mostra solo quello che noi abbiamo accettato, e non tutto quello che noi stessi abbiamo rifiutato.
Sono finalmente diventata un architetto di facciata e posso passare al project Management senza problemi per moltissimi progetti come residenze, areoporti, multiuso, hotel e scuole. Sono contenta della professionista che sono diventata, non ho davvero nessun rimpianto.

Non nego che ci sono stati pianti e momenti di scomforto, ma ad oggi, guardando indietro, non ho rimpianti, perchè sono diventata ciò che volevo.
Ho seguito me stessa, non mi sono tradita, non ho tradito la mia persona rimanendo vera, mi sento una professionista di valore e sono riuscita a rendermi indipendente.

Ho raggiunto i miei traguardi e forse anche di più andando oltre ciò che potessi immaginarmi.
Studiare l'architettura, e più tipogie di edifici, mi ha permesso di capire meglio il mondo che mi circonda. Io lo dico sempre, e ne sono pienamente convinta: dopo che ho lavorato per una parte di un progetto di areoporto qua a Londra, io non ho mai più perso un aereo! E ne ho persi di aereii in passato!

E dunque ora ho creato Ex-IT Strategy per aiutare voi a raggiungere questi stessi valori personali e professionali.

Sono certa che oggi sono questa bella e saggia persona anche grazie all'estero.

Non rinnego le mie origini, ma il mondo intero è pieno di persone e culture meravigliose che mi hanno insegnato a limare tanti aspetti negativi del mio carattere.


Inoltre un altro vantaggio che ho ottenuto e che mi sento piu stabile anche per il mio futuro.

Considerando che oggi dovresti lavorare per 40 anni dopo la laurea, prima avevo una paura tremanda dell' Italia. Un' Italia che mi lasciasse a casa a 40 o 50 anni non dandomi altre possibilità.

Adesso so che qualsiasi cosa succeda, una nuova porta nel mondo mi si aprirà e io avrò splendide avventure da vivere e da raccontare.
Creerò una marea di ricordi che nessuno potrà mai portarmi via.

Non mi spaventa più il futuro e quindi riesco a vivere più serena il presente ed essere dunque una persona più felice.

Ecco perchè ora esiste Ex-It strategy, per aiutarvi a scavalcare più facilmente certi ostacoli e diventare persone e professionisti migliori.

Posso chiederti dunque come tu ti immagini nel tuo futuro?
Se ti immagini di lavorare all'estero, come descrivi questa scena?

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