MINESTRA DI ERBE SELVATICHE
Poiché l'abilità delle donne di casa consisteva nel fare un cibo abbondante e saporito con quel poco di cui disponevano, non potevano essere trascurate le erbe selvatiche mangerecce (cicoria, bietole, porri, finocchietti selvatici ecc.)
Questa è un' antica minestra che comprende ben diciotto erbe spontanee così come era preparata in un paese della Barbagia.
INGREDIENTI
- cipolla
- aglio
- sedano
- prezzemolo
- pomodori secchi
- guanciale di maiale
- olio d'oliva
- diciotto verdure selvatiche
PREPARAZIONE
Si prepara un soffritto con i consueti odori a base di cipolla, aglio, sedano, prezzemolo, cui si aggiunge un pesto di pomodori secchi ed un battuto di guanciale di maiale (sa marandula) stagionato, con due cucchiai di olio extravergine di oliva di frantoio.
Si versa l'acqua e si lascia raffinare per un po', quindi si uniscono le diciotto verdure selvatiche, precedentemente pulite e tagliate, che devono cuocere per oltre un'ora.
Si getta del formaggio fresco pecorino a sfoglie, una fettina di cas'axedu, che è il quagliato caprino in salamoia, e la fregola sarda.
Si serve fumante.
Le verdure campagnole occorrenti sono: il rosolaccio (in sardo ambrulatza); la cicerbita crespina, camingioni; il porro agreste anzangioni, la bietola spontanea, aueda;.il cardo nelle diverse varietà di tingiosu biancu, gureu e molentinu; sa tuvera de arena; la cicoria; la radichella; il finocchio spontaneo; il romice, su l imbassu; il latticrepolo, sa limporra; il crescione, su nartuzzu; il papavero, su pabauli; la cicerchia, su pisu colovrinu; la ruchetta; l'acetosella, sa succiosa; la borraccina, sui sui; lo strigolo, erba de sonaiolus o zaccarredda.
Questa saporitissima minestra campagnola è rinfrescante, nutriente, vitaminica.