Prendersi una vacanza dalle Vacanze di Natale
I regali. I parenti. Le lucine. Le cene.
Diciamocelo: il peggio sta per passare. Perché sì, le Vacanze di Natale sono potenzialmente un momento piacevole: intanto perché dovrebbero essere appunto vacanze, ossia vacanti, vuote, svuotate da oneri, doveri, lavori e preoccupazioni. Poi perché a Natale si dovrebbe essere tutti più buoni o quantomeno, tra pranzi e cene, più sazi, e quindi meno affamati e pericolosi per il prossimo. Ma le Vacanze di Natale sono per molti un momento strapieno, traumatico e doloroso: si parla a proposito di Christmas Blues, ossia quel senso di tristezza profonda che colpisce sempre più persone durante il periodo natalizio. Come mai, si dirà, questa malinconia a fronte di cotanta gioia diffusa sulle note degli Wham?
Il fatto è semplice: siamo sempre più costretti a esternare la nostra felicità, a vetrinizzare le nostre giornate, a mostrarci allineati e sorridenti a lavorare nella grande catena di montaggio sociale, e le vacanze sono diventate il palcoscenico del nostro saggio di fine anno.
Vivere le vacanze natalizie come una performance infinita non può che essere una fucina di disperazione.
Tutto, in questi giorni, concorre alla produzione di stress: pulire, in primis. Non “pulire come atto sacro”, gesto rituale di pulizia esteriore che rispecchia una pulizia interiore, ma pulire con l’ansia dello sguardo critico del parente.
Non “cucinare come atto trasformativo” per eccellenza, strumento di cura e metamorfosi, unione sacra di estro e disciplina. Cucinare come se si fosse i protagonisti di un talent show culinario, con l’ansia da prestazione ai livelli di Gordon Ramsay.
E poi, non “fare i regali come atto relazionale”, come ringraziamento per il fatto di esserci l’uno per l’altro, ma fare i regali immersi in strade intasate di altri umani immersi nel fare regali, con l’ansia di perdersi i pezzi migliori, di ridursi all’ultimo, di sbagliare colore, sbagliare regalo.
Insomma, il peggio è passato. Ma ci vorrebbe proprio una vacanza da certe vacanze.