Mattia Cianca, romano di 36 anni, miglior sommelier d'Italia Aspi 2019
“Cercano un sommelier affermato, pluripremiato, poliglotta, per ruoli di responsabilità, con decine di dipendenti da gestire e con orari di lavoro infiniti. Poi quando chiedi lo stipendio – lo devi domandare tu perché loro spontaneamente non te lo dicono – ti rispondono che si parte da 1600 euro… più le mance. Ti cercano loro ma poi si scopre che non possono pagare adeguatamente una persona qualificata".
A raccontare la sua esperienza professionale è Mattia Cianca, romano di 36 anni, miglior sommelier d'Italia Aspi 2019, già premiato in Australia. Nel curriculum oltre 10 anni di esperienza come sommelier in alcuni dei migliori ristoranti in Australia, lavorando con chef influenti come Ben Shewry e Heston Blumenthal. Il prossimo anno, rappresenterà l'Italia nella competizione Best Sommelier in the World 2023 e sta studiando per il prestigioso esame da Master sommelier. Oggi ha una sua azienda di wine export con sede a Bordeaux, dove si è trasferito dopo un’esperienza professionale a Cortina appena tornato dall’Australia. "Avevo considerato di restare in Italia, - racconta - ma non ho trovato le condizioni per poter rimanere. E così sono andato in Francia e mi sono inventato un business da zero".
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