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Videobusters - Volume 1, Episode 1

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Videobusters
 · 1 year ago
2

Videobusters.

1. Push Start.

In principio era l’albero di Natale, e lo spirito di Nolan aleggiava sugli addobbi.
Nolan disse “Luce”... e lucine furono.
Nolan vide che erano quelle dell’anno scorso, vide che non era cosa buona ed esclamò: “Ma mamma! Sono le lucine dell’anno scorso”

“E allora? Nolan, non vorrai mica ricominciare con la stessa storia di ogni anno?”
“Ma...”
“Senti Nolan... mi spieghi perché ogni anno tiri sempre fuori lo stesso discorso... che vuoi lucine sempre nuove?”
“E’ perché così l’albero viene più bello. E poi mamma queste luci sono scassate... e per forza... le hai comprate da quel ladro di Joe il ferramenta... te l’ho detto... prendile da Smith’s, e tu no...”

La mamma, visto che dopotutto Joe era suo fratello, si alterò non poco sentendo le parole del bambino.
Non potendolo pigliare a sberle, visto che il figlioletto si trovava sullo piolo più alto della scala e che temeva potesse cadere e farsi male, gli urlò semplicemente dietro: “Senti... tu non parli più così di tuo zio Joe, sennò te le prendi... e poi se vuoi delle lucine nuove o prendi i tuoi soldi e vai tu dall’altra parte della città a comprarle, oppure te le ripari con il materiale che hai nella baracca... e poi per punizione dovrai uscire per un mese tutti i giorni con i tuoi compagni di classe. E non metti più piede nel laboratorio.”
“No! Con i miei compagni di classe no!”
“Sì invece!”

Vi starete chiedendo come mai il dover uscire con i compagni di classe fosse una punizione terribile per il povero Nolan... a questo punto avrete già intuito che il nostro ama smanettare con materiale elettrico di ogni genere, e che per lui è una goduria il poter mettere le sue manine su apparecchi costosi e complicati da smontare e rimontare a suo piacimento, nonché creare marchingegni infernali per conto suo.

Il problema è che quella marmaglia dei suoi compagni di classe, da lui etichettata come rumorosa e rompiballe (ma non è migliore l’etichetta che i suoi compagni di classe –tranne due che conoscerete–, gli hanno affibbiato), lo distoglie dal suo “importante lavoro” con giochi stupidi, problemi idioti, battute cretine e tante, tante seccature... e per questo Nolan cerca sempre di svicolare e di evitare, per quanto possibile, i suoi compagni.

Ma torniamo al racconto...
Nolan andò in camera sua ed aprì la sua scatola da scarpe magica, che lui utilizzava come salvadanaio. Purtroppo non trovò nulla, tranne che 25 centesimi ed una povera tarma che, seccata dalla presenza del ragazzo, se ne volò via pigramente. Nolan sospirò, e pensò che gli rimaneva solamente la possibilità di ripararsi le lucine sostituendo quelle fulminate con quelle degli anni passati, cosa che odiava dover fare. Essendo un tipo che amava la perfezione, non poteva sopportare il dover mescolare materiali così eterogenei fra di loro. Eppure doveva adeguarsi.

Si infilò il cappotto, uscì dal retro, e si diresse verso la baracca ai piedi dell’albero, la sua tana. Ad un certo punto sentì uno strano fruscio, un suono alquanto innaturale, provenire da un cespuglio alla sua destra. Nolan si fermò e cominciò a sudare freddo. Il punto debole di Nolan era una certa fifa che lo attanagliava quando si trovava in presenza di eventi inspiegabili. Non riusciva a spiegarsi che cosa avesse potuto produrre quel rumore. Pensò: “E se in quel cespuglio ci fosse un ladro? E se fosse un animale selvatico?”... ci ragionò sopra un attimo e disse... “Beh! In questo caso sarebbe tutto a posto... un ladro non può essere perché i ladri non lavorano di giorno... ed allora sarà un animale selvatico.”

Nolan fece un passo avanti... poi indietreggiò chiedendosi: “Che genere di animale sarà? Quale animale va in giro quando c’è così tanto freddo?” ... inorridì ed esclamò mentalmente: “Non sarà mica un orso polare !?”... Nolan prese un bastone a terra, e cominciò a colpire selvaggiamente il cespuglio, sperando di beccare l’animale in testa e di tramortirlo. L’essere che aveva prodotto prima quel fruscio balzò fuori dal cespuglio.

Non era un orso polare... ma era bensì un coso giallo, sferico, con una bocca grande come la testa... anzi, era un enorme testone sferico!... che cominciò ad inveire contro il ragazzo: “Ma sei andato fuori di testa? Mi hai fatto male!” Nolan, vedendo la strana creatura e non riuscendo a capire che cosa potesse essere, svenne travolto dal terrore.

–Η–

Quando Nolan riprese conoscenza sul pavimento della baracca senti qualcuno chiedergli... “Sei tu Nolan Bushnell?”

“Eh? Chi è?”

Nolan poi vide il coso giallo e gli si gelò un grido in gola, ma non riuscendo a gridare tentò la fuga.
“Hey! Stai calmo! Sono un amico! Anzi... un tuo fan!”

“Chi... chi sei... sei sicuro di non essere un orso polare?”

“Secondo te ho la testa da orso polare?”

“No! Ed allora cosa sei?”

“Sono uno Sprite... e sono uscito dal mondo dei videogiochi!”

“Videoche?”

“Videogiochi. E’ una realtà parallela a questa... solo che non sono ancora stati aperti cancelli su questo pianeta... beh... è anche vero che io non solo vengo dal mondo dei videogiochi, ma vengo pure dal futuro! Eh già!”

“Non ti sto’ seguendo.”

“Questo che anno è? E’ il 197X, vero?”

“Già.”

“Bene... io sono il protagonista di un videogioco che uscirà in commercio fra 10 anni circa. I videogiochi verranno creati fra poco per evitare che la realtà si sfaldi con l’arrivo della fine del millennio. La realtà che conosci tu, infatti, sta perdendo ogni contatto con il mondo fantastico... gli uomini pensano sempre di più a loro stessi ed ai loro interessi, e così scoppiano guerre ogni giorno sempre più tremende... e questo perché non c’è più un legame con la fantasia, a causa del pensiero scientifico che domina questa dimensione in questo tempo. Per evitare che questo pianeta muoia, e con esso muoia anche la fantasia, sono stati inventati i videogiochi –scusa– verranno inventati i videogiochi... così, ristabilendo il mondo fantastico con le immagini che essi portano, si evita un cataclisma scomodo, brutto e puzzolente.”

“Come può un cataclisma essere scomodo e puzzolente?”

“Beh... non proprio scomodo e puzzolente, ma qualcosa di simile... sicuramente sarà un qualcosa di brutto.”

“Ah... ora che me l’hai detto sono molto più tranquillo... quando deve avvenire questo cataclisma?”

“NON CI SARA’ UN CATACLISMA SE I VIDEOGIOCHI DIVENTERANNO FAMOSI!”

“Uh?”

“Chiaro che se non porto a termine la mia missione...”

“Quale missione hai? Posso darti una mano?”

Il coso giallo guardò stupito il ragazzo.
Si ricordò che NON DOVEVA fare riferimento alla sua missione... soprattutto dato che Nolan centrava in qualche modo con la missione e nel metterlo al corrente di ciò avrebbe potuto alterare il futuro...

“No... purtroppo... devo portarla a termine da solo... senti... non avresti qualche pillola energetica da mangiare? E da ieri sera che non mangio!”

“Pillole energetiche?”

“Beh... è vero... forse non le conoscete... ma avresti qualcosa da mettere sotto i denti?”

“Ho delle caramelle! Sono come delle pillole dolci... ecco... prendi.”

Il ragazzo gliene tirò una e lo sprite la mangiò in un boccone.

“Buona!”

“Prendi tutto il pacchetto, te lo regalo... e scusami se prima ti ho colpito!”

“Di niente! Anch’io mi sarei spaventato se avessi avuto un umano acquattato nel cespuglio del giardino!”

Lo sprite prese il pacchetto con le labbra, lo tirò in aria e lo fece sparire con un piccolo fumo azzurrino.

“Non avendo le mani per portarlo l’ho teletrasportato in una specie di tasca dimensionale da cui posso recuperarlo quando voglio!” spiegò. L’essere cominciò a saltellare verso l’uscita mentre la porta della baracca si apriva da sola.

Nolan esclamò: “Fantastico!”.

Poi fermò l’essere “Ehi! Dimmi almeno come ti chiami!”

“Pacman! Ma per gli amici sono Pac!”

“Addio Pac!”

“Arrivederci... Nolan!”

Nolan chiuse la porta, si tolse il cappotto e lo appese ad un gancio.
Poi mise le lucette sul bancone e si mise a lavorare.

Sentì un rumore, guardò verso la finestra e vide un autotreno dirigersi verso la baracca.
Nolan vide passare davanti a sé la sua, seppur breve, intensa vita.

–Η–

Nolan cominciò a dimostrare la sua insana passione per l’elettronica in genere sin da piccolo. La sua prima esperienza con l’elettricità fu molto intensa e potente, avendo fatto un esperimento molto semplice, e molto facile da ricreare in casa, con una forchetta, una bacinella d’acqua ed una presa di corrente. Sopravvissuto alla sua inesperienza dei pericoli del mondo, fu il primo caso di bambino al mondo che avesse avuto paura di rimanere, di notte, da solo senza una lampadina... non accesa, né spenta ma al suo fianco. E Teddy l’orsacchiotto si vide spodestato da Thomas Edison l’abat-jour. Consultato il pediatra, il medico rispose che i Bushnell avevano bisogno di un elettricista per risolvere il loro problema... ma i problemi del piccolo Nolan invece si aggravarono ed i suoi genitori dovettero faticare non poco per distoglierlo dai suoi scopi insani quando tentò di portarsi a letto anche un frullatore, una lavatrice ed un ferro da stiro.

Quando Nolan scoprì che gli elettrodomestici si possono anche aprire e maneggiare dall’interno fu l’inizio della fine: in breve tempo, con delle stampelle rubate al figlio dei vicini che si era rotto una gamba, riuscì a costruire dei trampoli bionici che poteva mettere e farsi passare per adulto, ma lo scoprirono subito perché era troppo intelligente per poter avere 21 anni. La sua invenzione seguente fu così incredibile che non ve la racconto, così non dite che sono un pallista. Altre invenzioni intelligenti furono una cyclette che pedalava da sola, ottima per le persone pigre, un cane robot per ciechi che fu subito ritirato dal commercio per essere troppo realistico (portava le pantofole ma solo dopo averle masticate e riempite di saliva e peli, inseguiva le automobili sulla circonvallazione facendo ricevere al padrone multe esorbitanti per eccesso di velocità, azzannava il postino e faceva anche la cacca sui marciapiedi), ed una elettrocalamita con cui aveva causato parecchi danni.

Brillante in matematica e fisica, una schiappa in tutto il resto, la favola della scuola in ginnastica, non c’è molto da aggiungere per quanto riguarda la sua carriera scolastica. Per quanto riguarda il Nolan che va a scuola, a parte le incomprensioni con i compagni, che si ostina ad odiare, ha dei buoni rapporti con tutti: lui passa i compiti di matematica al tizio grande e grosso della scuola, ed il tizio grande e grosso passa le sue manate su chi infastidisce Nolan... lui passa i compiti di matematica alle ragazzine per sbarazzarsene, e loro tornano in massa con sorelle ed amiche carine e disponibili... lui NON passa i compiti di matematica a tutti gli altri, e gli altri passano a cantarne pubblicamente le sue lodi con il suo amico bullo.

Unici altri amici di Nolan oltre a Spazzola (l’amico bullo) sono Bobby, un bambino grasso con le manine pacioccose che ungono dappertutto nonché figlio dei vicini, e Jenny, una ragazza che ha una cotta esagerata per il nostro eroe.

Bobby:
Era impossibile che Bobby non diventasse amico di Nolan. Ci sono tre motivi molto validi: A. Bobby è uno scassaballe. B. Bobby è il figlio dei vicini. C. Bobby oltre ad essere figlio dei vicini è anche un grande scassaballe. Il fatto che la mamma portasse sempre con se Bobby a casa dei Bushnell, e che Bobby cercasse di socializzare con i giocattoli di Nolan spingendo via il proprietario (dando graffi e ricevendo morsi), portò ben presto i due ad avere una profonda amicizia basata sul rispetto. L’amicizia si concretizzò di fatto quando Nolan realizzò un sistema di antifurto per proteggere i suoi giochi dalle mani unte del vicino di casa. Bobby tirò una corda e ricevette invece una palla da bowling sulla gamba rompendosela. Nolan sfruttò poi l’occasione fregandogli le stampelle ed usandole per crearsi un paio di trampoli bionici. Da allora Bobby non cerca più di fregare i giocattoli a Nolan.

Jenny:
Conosciuta alle elementari, fu la prima ragazza da cui Nolan ricevette qualcosa il giorno di San Valentino: un morso sulla guancia. Gran maschiaccio, si divertiva a tormentare Nolan fregandogli l’elettrocalamita portafortuna ed altri aggeggi. Ma poi, salvata da un maniaco che si era travestito da postino proprio da un robocane di Nolan, si innamorò del nostro idolo ma non smise di tormentarlo... questa volta cercando di rendersi utile, insistendo a volerlo portare fuori quando esce con le amiche, o saltandogli al collo, in pubblico, nei momenti meno opportuni.

“Cavolo Jenny quanto rompe!” mormorò Nolan.

“Nolan! Nolan! Stai bene?” sentì chiedere dalla voce di Jenny.

“Jenny anche nell’aldilà fai domande stupide?”

“Allora sei vivo!”

Nolan riaprì gli occhi.
Vide Jenny chinata su di lui, con una espressione di gioia esaltata e con gli occhi gonfi di lacrime e di felicità. Capì di essere steso in giardino, fuori dalla baracca.
“Ma cosa è successo?”

A quel punto alzò il capo e vide che la baracca non c’era più, travolta, assieme alla quercia sotto la quale stava, da un Tir.

–Η–

“Tutto a posto ragazzino?” chiese il vecchio sceriffo a Nolan.

“Sì nonno!” rispose Nolan.

“Sei stato molto fortunato Nolan. Ma spiegami come mai un giovanotto come te non è andato in giro a comprare i regali con la fidanzata!” chiese ammiccando al nipote.

Il nonno ricevette tre risposte contemporanee.
“Nonno! Non ce l’ho la fidanzata!” rispose il giovane arrossendo.
“Stavo giusto passando da lui a chiamarlo” fu pronta la spiegazione di Jenny.
“Voleva riparare le lucine di natale” spiegò la mamma.

Il nonno rise.
Poi agginse: “Bene, ricapitoliamo.”

“Il tir è stato rubato alla stazione di servizio lungo la circonvallazione, il ladro è sceso giù per Marrion Street ed ha lasciato il mezzo... è strano perché non eravamo ancora arrivati in zona, e forse non è stato spaventato dalla nostra presenza. Quando è saltato giù avrà urtato contro il volante, e, come notate dalle tracce per terra, vedete che il tir si dirige dritto verso la baracca degli esperimenti di Nolan.”

“Non è una baracca! E’ un laboratorio!” protestò il giovane.

“La cosa strana è che ad un certo punto, come potete vedere dalle tracce, il percorso del mezzo è stato... spostato. Non tanto deviato. Qualcosa... forse il carico all’interno, deve essersi mosso, ed ha fatto ribaltare il tir su un fianco. Così invece di travolgere la baracca, ha travolto l’albero... ed ecco che Nolan si è miracolosamente salvato.”

“Sceriffo! Abbiamo trovato questo fra i rottami!” disse un sottoposto portandogli l’elettrocalamita-portafortuna di Nolan.

“E questo cos’è?”

La madre rimproverò il figlio.
“Nolan! Non ti avevo detto di sbarazzarti di quel coso?”
“Sì mamma!”

“Cos’è?”

“E’ una calamita con cui Nolan ha combinato un mare di guai. Pensa che è così potente che riesce ad orientare tutti i coltelli e le forchette dell’isolato nella sua direzione.”

“Beh... non direi che questo possa essere servito a spostare il tir nella direzione della baracca... però... Smith! Cosa trasporta il Tir!”

“Cuscinetti a sfera!”

Il nonno guardò il ragazzino.
Poi con una risata disse.
“Per una volta genio, hai inventato un qualcosa che ti ha salvato la vita!”

“Tu dici?” chiese la mamma allo sceriffo.

“Sì.”

“Beh... vedo che hai da fare!” concluse il nonno con il nipote.

“Sì... devo mettere le lucine a posto!”

“Ma se è finito tutto sotto le lamiere ed il laboratorio è distrutto.” gli fece notare la mamma.

“Quindi, dato che non hai altri impegni puoi accompagnarmi a fare compere!” esultò Jenny

“Ma io... oh diavolo! Vengo.” Fu la risposta rassegnata del ragazzo.

“Evviva!”

“Ciao ma! Ciao nonno! Ah! Mamma! Mi dai un po’ di soldi che sono senza?”

La mamma gli allungò un rotolo con 1000$ che stava mettendo da parte prima che succedesse il fattaccio e che corresse in giardino. “Vedi di portarmi il resto!” disse senza curarsi della cifra data al figlio.

“Sì, mamma.”

“Caspita come siamo generosi!” commentò lo sceriffo quando Nolan e Jenny se ne andarono.

“Sì... ed anche un po’ troppo pazienti.”

“Come sei dura con lui!”

“Non gli farebbe male un po’ di disciplina.”

“Io dico che non gli farebbero male un po’ di coccole. Sei sempre severa con tutti. Mary Ann! E’ natale... dovresti essere anche tu più buona.”

Mary Ann sospirò, guardò il vecchio negli occhi e poi lo abbracciò: “Come vuoi tu, papà!”

“Sceriffo Donovan!”

“Cosa c’è?”

“Venga a vedere quassù!”

Lo sceriffo e la mamma di Nolan andarono verso il camion e salirono su una scala a pioli.

“Guardi la portiera della motrice!” disse il poliziotto indicando una deformazione semi-sferica sulla portiera del mezzo.

–Η–

“Ecco! Siamo arrivati!”

“Ma... Ma Jenny! E’ un negozio di intimo femminile!”

“Certo... c’è qualcosa di strano?”

“Beh! Ed io che cosa ci entro a fare in questo negozio?”

“Accompagni la tua fidanzata a prendersi qualcosa di sexy! O forse vuoi che io non sia sexy per te?”

“Fidanzata tu? Sei così tanto maschiaccio che pensavo portassi i boxer con sopra scritto: <<Io ce l’ho duro!>>”

Jenny ci pensò su e disse: “Beh... ogni tanto, quando non ho voglia di lavarmi la roba frego i boxer a mio fratello.”

“A tuo fratello?”

“Sì... ma gli rubo solo quelli puliti!” rispose la ragazza facendo la linguaccia.

Nolan era tutto imbarazzato e si asciugava il sudore che gli scendeva copiosamente dalla fronte.

“Su... dai! Entriamo!” disse lei spingendolo ad entrare.

“Ma... Jenny!”

“Così mi guardi mentre provo la biancheria e mi dai dei consigli.”

A Nolan cominciò a scendere il sangue dal naso per la forte... emozione.

“Stavo scherzando!” disse lei dandogli un buffetto sulla guancia.
“Poi dovrei costringerti a sposarmi.”

Mentre la ragazza chiedeva ad una commessa di farle vedere qualche articolo, Nolan sospirò di nuovo e scosse la testa.
Poi si appoggiò contro una colonna e guardò fuori dal negozio.

Vide un negozio di elettrodomestici, proprio dall’altra parte del corridoio del centro commerciale.
Si ricordò delle lucine dell’albero di natale, e poi di quel Pacman e di quelle cose che gli aveva detto a proposito dei Videogiochi. “Già... i Videogiochi! Mi chiedo proprio che cosa possano essere.”

“Dunque. Pacman ha detto che i Videogiochi non sono altro che porte dimensionali che collegano questo mondo con quello della fantasia. Eppure... Video-Gioco. Non saranno delle specie di giochi che si fanno col televisore? Ma come potrebbero funzionare... con una telecamera posta nel mondo della fantasia che trasmette al tv?”

Vide passare fuori un fattorino che guidava un carrello elevatore. Sul carrello c’era uno di quei flipper, uno dei passatempi preferiti da Nolan quando si recava alla caffetteria della scuola.

“Un flipper?”

Si avvicinò alla finestra pensando.

“Beh... anche i flipper sono dei giochi... giochi meccanici. E quindi i comandi dei videogiochi potrebbero essere come quelli dei flipper... dei pulsanti. Ed i flipper hanno lucine colorate, vetrofanie (1) variopinte e delle combinazioni speciali che dovrebbero servire a creare una storia fantastica. Sì... i flipper migliori effettivamente sono basati su delle storielle... storie un po’ cretine... ma...”

Nolan si tolse gli occhiali e se li spolverò con un fazzoletto.

“Ricapitoliamo: i videogiochi sono dei giochi come i flipper... usano un televisore e dei pulsanti di comando... ma per poter rappresentare il mondo sul televisore, hanno bisogno di un qualcosa che li colleghi e li comandi. Come un...”

Vide la pubblicità di un computer appesa sulla vetrina del negozio di fronte e si illuminò di immenso con un sorriso a 64 denti stile Gatto del <<Cheshire>>.

“Esatto! Un computer.”

“Nolan!”

“Jenny! Jenny! Ho avuto una brillante idea. Sto per inventare i videogiochi!”

“Davvero?”

“Sì”

Con quel sì, Nolan prese le mani di Jenny e si mise a ballare nel negozio, mentre le commesse e gli altri clienti guardavano i due giovani scuotendo severamente il capo.

“Nolan! Nolan... guarda qui... ti piace questo Body?”

Era un Body tempestato di diamanti e firmato da un noto stilista.
Torchiato dalla pazzia, Nolan esclamò senza rifletterci su due volte:

“Te lo regalo... quanto costa?”

“889 e 75!”

“Massì... tieni sto’ denaro! Che poi dobbiamo andare nel negozio di fronte!” ed allungò 900 dollari alla ragazza, fregandosene di quanto potesse valere (2) tutto quel denaro.

“Eccoti il resto... ed ora cosa facciamo?”

“Compriamo un televisore ed un computer! Mi servono per i videogiochi!”

Entrarono nel negozio ed acquistarono per primo un televisore in bianco e nero da 100$.
Poi Nolan chiese al commesso.

“Scusi... com’è il computer in vetrina?”

“Quello è l’ultimo ritrovato della tecnologia. Offre una memoria di 16k con unità a dischi che possono immagazzinare fino a 128k. Ha una grafica straordinaria... realistica! Pensa che ha 2 colori oltre il bianco e nero, ovvero il blu ed il rosso! E pure in alta risoluzione. Scrivendo riesci a far stare sino a 25 lettere su una sola linea. E poi ci puoi fare ricerche per la scuola perché ti può aiutare con gli esercizi di matematica e fisica, e con i programmi apposta, anche di chimica ed astronomia.”

“Grandioso! Lo prendo! Quanto viene?”

“Sono solo 900$, ragazzino!”

“Ha detto 900$? Un’attimo che...”

Nolan controllò il portafoglio. Aveva solo più 10 dollari e 25 centesimi.

“Passerò un altro giorno. Arrivederci!”

Nolan uscì dal negozio a passo veloce.
Poi si incamminò verso casa mogio mogio.

“Nolan... cosa c’è?” gli chiese Jenny.

“Niente... è solo che ho finito i soldi e non posso comprare il computer”.

“Non ti preoccupare... vedrai che Babbo Natale te lo porterà in regalo.”

Nolan sorrise.

Poi Jenny aggiunse: “Io nel frattempo ho comprato una cosina per te... spero che ti piaccia!”

“Davvero? Cosa!”

“Chiudi gli occhi!”

Quando Nolan riaprì gli occhi, aveva una fila di lucine colorate attorno al collo.

“Grazie Jenny! E’ veramente bello come regalo.”

Nolan prese Jenny per mano, e si diressero verso casa.
Usciti dal centro commerciale, però, i due incontrarono un signore con l’aria molto preoccupata.
Il signore chiese al ragazzo: “Ragazzino, senti... ti interesserebbe un computer?”

“Un computer? Sì... perché?”

“Ho comprato questo computer come regalo per mio figlio, però mi sono accorto che non funziona... è leggermente guasto. I riparatori sono chiusi e quel ladro del negoziante non voleva cambiarmelo. Così sono costretto a comprarmente un altro.”

“Io potrei comprarlo anche se è rotto, però non ho 900$”

“No... a me servono solo altri dieci dollari per prenderne un altro... e poi è rotto, e mi sembra di chiedere già troppo a venderlo per 5 dollari.”

“Naah! Non ti preoccupare. Io ho 10 dollari!”

“Guarda ho il resto...”

“Senti... è natale... e poi non sono soldi miei! Me li ha dati la mamma.”

“Ok! Se la metti così, allora va bene!”

“Grazie grazie ragazzo!”

“Di nulla!”

“Buon Natale!”

Il signore continuò a ringraziare i due ragazzi mentre si allontanavano.
Poi, quando i due si allontanarono abbastanza, il signore si mise a sorridere maleficamente, assunse l’aspetto di un mago e sparì nel nulla.

–Η–

Quando arrivarono a casa di lui era già buio e su Unclepinewood City stava nevicando della grossa.
La stradale aveva già fatto rimuovere il tir e quindi come traccia dell’incidente rimaneva soltanto la baracca travolta e l’albero schiantato. Nolan continuava a ripetere alla ragazza: “Ma non ci posso credere, ho pagato il computer solo 10 dollari!”

“Sì Nolan!”

“Ma... Jenny! Ti rendi conto? Dieci dollari per questo computer!”

“Sì Nolan!”

“E’ proprio una giornata fortunata! Ed ora posso inventare i videogiochi!”

“Sì Nolan!”

“Ma ti rendi conto Jenny? I videogiochi! Una cosa che prima non c’era!”

“Sì Nolan!”

“Siamo arrivati, visto?”

“Sì Nolan!”

“Jenny... Quante volte ti ho detto che inventerò i videogiochi?”

“Quattrocentocinque!”

“Ti avevo detto di avvertirmi quando arrivavo a quattrocento! E poi pensavo fossero solo quattrocentotre!”

“Non hai contato le due nel centro commerciale.”

“Ah... è vero... comunque sia siamo arrivati a casa.”

“Sì Nolan!”

“Ti si è incantato il disco?”

“Sì Nolan!”

“Bah!”

Appena entrati nella casetta, la mamma di Nolan domandò al figlio che cosa avesse fatto dei soldi.

“Mamma! Devo inventare i videogiochi.”

“Certo Nolan... dove sono i soldi?”

“Ah! Ecco il resto.”

Nolan diede la monetina alla madre.

“E il resto?”

“E’ quello!”

“25 Centesimi? Come 25 centesimi? Erano 1000 Dollari!” si lamentò la mamma.
Fece una pausa. Poi tornò a protestare con un “Nolan... cOsa hai comprato con quei soldi?” marcando eccessivamente quella O di <<cosa>>.

“Beh... ho fatto un regalino a Jenny e poi ho comprato un televisore ed un computer!”

“E tu spendi 1000 Dollari per un televisore ed un computer?”

“Veramente io... ho pagato solo 100 Dollari per tutti e due...”

“Ed io dovrei crederti?”

“Ma Mamma!”

“Signora! Guardi cosa mi ha regalato Nolan!” disse Jenny mostrando il suo body da 889 dollari e 75.

La mamma spalancò gli occhi e le si dilatarono pure le pupille.
“Nolan... e tu avresti fatto quel regalo alla tua amica?” disse con un tono grave e meravigliato.

“Io... beh! Ciao!”

Nolan, impaurito dall’idea che su di lui potesse abbattersi una punizione divina, cercò di dileguarsi rapidamente; ma si congelò sul posto terrorizzato quando sentì sua madre emettere una risata demoniaca, isterica, pazza.

“Mamma! Perché ridi in quel modo?”

“Signora Bushnell... scusi... signora Donovan... si sente bene?” chiese Jenny timidamente.

“Nolan è normaleeee! Evviva! Nolan ha una fidanzata! Nolan non ha più la mania per fare l’elettricista! Nolan ha una ragaaazzaaaaaa! Nolan... telefono subito a tuo padre a New York! Jenny... vuoi fermarti per cena?”

“Basta che non sia io la portata principale... volentieri.”

Nolan guardò la ragazza scuotendo leggermente la testa... come per chiedere: “Come sarebbe a dire <<la portata principale>>?”

“Mi ha chiesto se volevo fermarmi <<per cena>>!”

Nolan alzò gli occhi al cielo.

“Mamma! Senti... io lavorerei un po’ col mio computer, se non ti dispiace.”

“Va bene! Stasera si mangia pollo!”

“Amen!” disse Nolan togliendosi finalmente il cappotto e dirigendosi con lo scatolone del computer in salotto.

“Posso farti da assistente?” chiese Jenny.

“No!”

–Η–

“Ecco... ora il computer è pronto... l’ho riparato. Mi chiedo solo a che cosa servano questi candelotti di dinamite qui...”

“Candelotti di dinamite?”

“Sì!”

Nolan si grattò il mento, poi aggiunse tutto banfante: “Probabilmente usano quel nuovo sistema per creare campi elettromagnetici attenuati all’interno degli elettrodomestici e dei computer. Ho comunque abbassato il voltaggio, così non c’è pericolo. Spero.”

“Beh... se lo dici tu!”

“Per favore passami il cacciavite. Chiudo tutto... ed ora proviamo a vedere se funziona.”

Anche a computer acceso, sullo schermo del televisore comunque non appariva niente.

“Non funziona?”

“Ma no, sciocchina! Devi premere uno di questi interruttori che ho collegato!”

Collegati alla macchina tramite un cavo infatti, oltre la tastiera, c’erano due interruttori della luce.
Jenny ne premette uno, e lo schermo si illuminò di bianco.

“Oh! E’ cambiato tutto!”

“E se premi l’altro cambia pure colore.”

Jenny ci giocherellò per un po’, poi esclamò: “E’ carino! Ma non mi sembra tanto divertente questo <<videogioco>>!”

Nolan ci pensò su e disse: “Beh... ora devo trovare un modo per farci stare quel Pacman dentro al monitor.”

“Chi?”

“Oh niente!”

Continuarono per un po’ a giocherellare con i colori, poi Nolan chiese alla ragazza: “Mi faresti un favore... potresti dire a mamma di non accendere il forno a microonde?”

“Perché?”

“Perché un salto di potenziale potrebbe creare un brusco cambiamento di intensità all’interno del computer, e la dinamite potrebbe deflagrare.”

“Nolan! Ho messo il pollo in forno... tra poco è pronto!”

BOOOOOOOOOOOOOOM!

–Η–

Nolan, Jenny e la mamma stavano levitando in aria.

“Che cosa diavolo è successo?” chiese la mamma.

“Sei sicuro che fosse davvero sicura la dinamite là dentro, Nolan?” chiese Jenny al ragazzo.

“Nolan! Anche questa è opera tua?”

“Mamma... io!”

“Perché stiamo volando? Non saremo mica morti?” osservò Jenny preoccupata.

Stavano infatti volando sulle macerie fumanti della casa... da lì si vedeva tutta UnclePinewood, e buona parte dell’Oregon circostante.

“Non credo... io sento un freddo cane!”

“Ma i cadaveri sono freddi! E quindi è naturale che ci sia tutto sto freddo.”

“Nolan... se ti acchiappo!” minacciò la mamma protendendosi verso il figlio. Ma non poteva raggiungerlo... era come se fosse appesa ad un attaccapanni.

“Mamma... non penso che siamo morti... c’è tutto sto’ freddo perché ha nevicato fino a poco fa.”

Jenny guardò sopra di se e si mise ad urlare.
Fu allora che Pacman decise di scendere.

–Η–

Atterrati, Pacman esclamò ansando: “Ancora un minuto e non so mica se avrei potuto reggervi!”

“Pacman! Ma tu non avevi le mani oggi!”

“Infatti... questi con cui ho retto te e tua madre sono solo bastoni con la punta a forma di mano... fortuna che le avessi con me, in tasca.”

“Ma tu non hai tasche... sei solo una testa gialla” notò Jenny

“Non hai mai sentito parlare di teletrasporto?”

“Sì... in Star Trek!”

“Ecco... è qualcosa di simile.”

“Ma che cosa sei?” chiese la mamma all’essere.

“Sono uno sprite, signora. Un protagonista di un videogioco.”

“Ma come sapevi che quel computer sarebbe esploso?” chiese Nolan.

“Sappiamo molte cose... il Mago di Wor ha confessato tutto... il Tir... la bacinella con l’acqua...”

“Quale bacinella con l’acqua?” chiese Jenny.

“E’ capitato molto tempo fa...” spiegò la mamma “Nolan era in una bacinella d’acqua ed ha messo una forchetta in una presa elettrica. Da allora qualche volta non è normale!”

Jenny si voltò verso Nolan, proprio mentre costui smetteva di fare boccacce e strani gesti senza un motivo apparente.

“E chi è il Mago di Wor?”

“Uno sprite molto ma molto malvagio. Il suo ruolo all’interno del suo videogioco gli ha dato alla testa. Abbiamo protestato con i programmatori e gli abbiamo detto di non farlo troppo potente... ed invece... è riuscito a scappare ed ora vaga con una macchina del tempo per dare enormi seccature ai programmatori di videogiochi.”

“Ci saranno problemi per il futuro con questo Mago di Wor?” chiese Nolan preoccupato.

“Oh! Non ti preoccupare... l’abbiamo confinato in un posto molto ma molto sicuro... scusate... ora devo scappare.”

“Beh... ciao Pacman!”

“Ciao!” disse l’essere che si allontanò con dei brevi balzi, emettendo un rumore simile ad un <<Waka!>> ogni volta che toccava terra.

“Torniamo a casa!”

“Quale casa, Nolan?”

“Beh... per un po’ posso ospitarvi a casa mia. Non credo che mio padre si secchi se dormite da noi.”

“Grazie Jenny...” disse Nolan.

Sospirò e pensò: “Io a dormire a casa di Jenny? Con lei sempre tra i piedi? Questo è l’inizio della fine”
Infine, tutto sommesso, disse un “Amen!”, breve, grave e pesante.

Davide “limaCAT” Inglima
Videobusters Vol.1.E.1
24 luglio ‘97


Note dell’autore:

  1. Le vetrofanie non sono altro che le illustrazioni riprodotte sulla plastica del tabellone segnapunti dei flipper.
  2. Oggi sono più di 1.530.000 di lire... senza contare l’inflazione, ed allora si superano abbondantemente i 3 milioni (qualcosa del genere...).

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