Gli effetti della Pandemia sulla Salute Mentale
Dell'emergenza sanitaria fa parte anche l'emergenza psicologica, che sta facendo danni incalcolabili.
Diverse ricerche dimostrano un grandissimo aumento di disturbo da stress post-traumatico, perché è chiaro che quello che è successo ha avuto un grande impatto sulla vita personale, sulla percezione di sé, sulla relazione con gli altri, sul rapporto con il cibo, con lo studio, con il lavoro.
Secondo uno studio realizzato dal Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University, durante questi anni 1 persona su 5 ha notato un peggioramento nei rapporti con il proprio partner, 1 persona su 2 sente di più la fatica durante il lavoro e 7 studenti su 10 dichiarano un grande calo della concentrazione nello studio.
Non tutte le persone hanno la possibilità - economica e di tempo - di prendersi cura della propria salute mentale, e proprio per questo dovrebbe diventare una questione prioritaria del presente e del futuro.
Viviamo un dolore profondo che nasce anche dal senso di incertezza lungo e diffuso, e dall'incapacità di rispondere alle grandi domande esistenziali, tra cui "Perché dovrei lavorare, perché dovrei studiare, perché dovrei progettare se il futuro sembra irraggiungibile, se è tutto così precario?"
Non è un fatto privato, è una questione pubblica per cui servono fondi, di cui bisogna parlare, che non può rimanere nascosta.
William Gibson una volta ha scritto: “Il futuro è già qui, solo che non è equamente distribuito”. Perché il futuro non sia ancora basato sulle diseguaglianze, è urgente che tutte le persone siano messe nella condizione di immaginare il proprio futuro, sia a livello personale sia come parte della società.
Siamo tutti nella stessa tempesta.