Sentirsi dei buoni a nulla
C’è un malessere diffuso che si affronta in solitudine, convinti che sia una questione privata, un disagio personale.
Ma quel malessere è piuttosto l’effetto di un “potere sociale”. È una questione di classe: è una voce che spinge a pensare che si sia incapaci di svolgere il ruolo ricevuto dal gruppo dominante.
Mark Fisher, l’autore di “Realismo capitalista”, ha scritto che per tutta la vita si è sentito un “buono a nulla” incapace di rispondere alle aspettative della società, e che fu questa convinzione a portarlo a deprimersi.
Ma, in un testo uscito per The Occupied Times (tradotto in italiano da Effimera) in cui indagava le radici sociali del suo malessere personale, lo scrittore britannico spiegò di aver poi compreso che, allo scopo di garantire l’assenza di ribellione, la classe dirigente aveva “inventato” la responsabilizzazione del singolo individuo, spingendolo a credere che “la sua povertà, la mancanza di opportunità, o la disoccupazione, sono colpa sua e solo sua. Gli individui incolpano se stessi, piuttosto che le strutture sociali”.
Le persone vengono spinte a credere di poter diventare tutto ciò che desiderano, ma poi vengono destabilizzate e convinte di essere dei buoni a nulla. È come essere legati ai blocchi di partenza da qualcuno che per tutta la gara ti dice “Ma perché non corri? Potresti vincere, se solo lo volessi!”
Come ha spiegato Franco Bifo Berardi, “Siamo cento milioni che come lui siamo indotti a sentirci buoni a nulla perché non riusciamo a soddisfare le richieste competitive in cambio delle quali viene certificata socialmente la nostra identità. È lo sguardo del potere che ci fa sentire buoni a nulla, ma lo sguardo del potere ci schiaccia solo se siamo soli”.
Ma se ci uniamo, se ci raccontiamo, se smettiamo di credere al Volontarismo magico, ossia all’idea che “se vuoi, puoi” e che tutto dipenda dal singolo individuo, potremo finalmente affondare questa macchina della disperazione di molti e del privilegio di pochi, e navigare la vita con nuovi strumenti e nuovi desideri.
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