Il circo della campagna elettorale
Un indicatore fondamentale del livello di salute di una democrazia è il modo con cui vengono svolte le campagne elettorali. Quali sono i temi affrontati? Riguardano le esigenze reali del paese? Il focus è sui personaggi o sulle idee? Lo scontro tra posizioni diverse produce ricchezza o rumore?
Quella in atto è forse la peggiore campagna elettorale degli ultimi anni in Italia, per una lunga serie di motivi.
Il periodo estivo, la guerra in corso, la pandemia sono tutte concause che però non giustificano il teatrino messo in campo dalla classe politica, che avrebbe potuto e dovuto trovare nuova serietà e nuovi slanci vista la gravità della situazione.
Quel che più sconvolge è lo scollamento totale dai problemi e dai pericoli del paese e del pianeta, e l’incapacità diffusa di offrire una nuova cornice narrativa e nuove visioni.
Di esempi ignobili ce ne sarebbero tanti, al punto che non si fa in tempo a commentare l’ultima sparata di quel politico che subito l’altro risponde con qualcosa di più imbarazzante. L’ultima è il post appena pubblicato da Enrico Letta, che associa il guanciale al PD e la pancetta a “loro”.
Dov’è la catastrofe ambientale ed energetica? Dov’è una vera riflessione sul lavoro, una sull’intelligenza artificiale, una sull’enorme disparita sociale ed economica?
È come se fossimo tutti seduti, ipnotizzati a guardare gli attori di uno spettacolo d’arte varia darsele (per finta) sul palcoscenico mentre il circo crolla, un pezzo alla volta, tutto intorno a noi.