Se non vai in vacanza non soffri il rientro
Secondo Il Guardian, Milano è una delle città europee in cui può essere più traumatico tornare a lavorare dopo le vacanze.
“Se non vai in vacanza non soffri il rientro”, ha scritto un commentatore dall’ironia sagace sotto a un post del Corriere della Sera, in cui uno psicoterapeuta consigliava di tornare in città due giorni prima del previsto, per “ri-ambientarsi” e cominciare a lavorare senza stress.
La PVS, Post Vacation Syndrome, è la sindrome da rientro dalle vacanze. Di fronte alla prospettiva di tornare alla frenetica routine lavorativa, sempre più persone al ritorno da periodi di ferie quieti e umani vanno giustamente nel pallone.
Ma più che elaborare strategie conniventi per sopravvivere a una vita lavorativa disumana rubando ancora più tempo a se stessi, bisognerebbe mettere seriamente in discussione quei ritmi e il concetto stesso di “lavoro”.
Con lo sguardo pulito dalla vacanza appare a tutti più chiara l’assurdità di una vita vissuta ad ammalarsi dietro a promesse di successo, di denaro, di carriera, in metropoli che dietro al sorriso affabile dell’efficienza nascondono la giungla spietata del tutti contro tutti.
Sta finendo l’acqua con cui tanti innaffiano i fiori della propria prigione: sarà la volta buona per evadere in massa dall’idea che il lavoro vada messo nella vita sopra ogni cosa?