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La graffetta nel cuore

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Published in 
Schemi ricordi sogni
 · 2 years ago
2

Stanotte ho sognato una vita extra che la morte mi concesse.

In questo momento di coscienza non è ben chiaro in me se il mio sogno mi abbia raccontato come il tutto sia iniziato.
Credo di no, credo non fosse la cosa importante.

Allora diciamo che quello che io ricordo ora è questo.
Vivevo una vita in bilico tra i vivi e i morti.
In passato avevo, non so bene come, avuto un problema con il cuore.
Conoscete la storia di quando siete bambini di stare attenti all'ago del cucito perché una volta che ti entra dentro poi è impossibile da rintracciare e va dritto dritto al cuore?
Ricordo che mi si diceva che quello viaggiava nel sangue e che nel momento in cui facevo la lastra per capire dove fosse, in realtà era troppo tardi rispetto a quando i medici avrebbero avuto il tempo per aprirmi e rimuoverlo: si sarebbe già spostato.
E si il tutto seguendo il flusso sanguigno e arrivando poi dritto dritto al cuore.
Una volta che sarebbe arrivato al cuore, per me sarebbe stata la fine perché lo avrebbe punto.

In realtà questa storia della graffetta ha molti punti che mi ricordano questo, è sicuramente la base.
Ora io non ho idea di come una graffetta mi fosse entrata nel cuore, ma così accadde e quello che si verificò fu che viaggiando nel corpo arrivo al cuore e lo bucò.
Nel sogno pensai con la parte terminale della forma mista tra spirale e rettangolo.
Questa nel sogno fu l'unica spiegazione possibile che mi diedi.

Avendo dunque ora un cuore bucato con una graffetta al suo capolinea, quando il mio cuore pompava, in realtà perdeva il flusso sanguigno dal buco ( = emorragia).
Dunque io stavo morendo giovane per uno strano scherzo che non si sa manco come fosse iniziato.
La morte dunque venne a trovare me e i miei genitori, era pronta a prendermi con sé, ma sia io che i miei genitori piangevamo non pronti all'evento.
Effettivamente non si era mai sentito di una graffetta che bucasse un cuore.
La storia aveva decisamente dell'assurdo. Ma il tutto era tanto assurdo quanto reale ed era stupido perdere tempo a chiedersi un perché che non c'era. Si poteva solo guardare a tutto ciò che la vita aveva da offrirmi e che io non potevo conoscere se andavo con la morte.
Quindi si piangeva.
La storia fu così tanto strappalacrime che alla fine la morte stessa si convinse dell'incredulità del mio accaduto e decise di darmi uno stato speciale.
Mi pose una pezza sul cuore, un cerotto a x.
Mi informó che in realtà ero morta ma avrei vissuto ancora per un periodo tra i vivi. Il tempo giusto affinché il mio cuore aveva ancora la pressione per pompare, confondere la mia temperatura corporea, e continuare a sistemare alcune cose.
Il tutto sarebbe terminato quando i due cerotti a X ormai usurati avrebbero perso la loro potenza elastica e adesiva e si sarebbero staccati. A quel punto avrei avuto un'altra emorragia, tanto vera quanto falsa in quanto morta, e li me ne sarei dovuta andare.
L' unica accortezza era che non sarei mai dovuta finire in ospedale perché al minimo controllo i medici avrebbero riscontrato degli esami sballati e richiedendo altri accertamenti avrebbero sicuramente scoperto i cerotti a X sul cuore.
Questo significava svelare al mondo che la morte aveva un cuore anch'essa e questo non poteva essere possibile.
Ti immagini il caos se al mondo si scoprisse che puoi "barattare" il tuo viaggio con lei ?
La morte non poteva permettersi di creare un precedente. No no no.
Dunque la clausola era che se fossi arrivata in ospedale, lei sarebbe venuta a prendermi ancora prima che i medici avessero avuto il tempo materiale per esaminarmi.
Non poteva scoprirmi.
Non potevano venire a conoscenza che esisteva una morta con sembianze da viva.
La mia vita proseguiva quanto di più normale non ci sia.
Il tutto andava bene e io anche se morta mi confondevo bene tra i vivi.

Il tutto andava bene fino a quando successe un fatto strano.
Vorremo tutti che questa storia abbia un lieto fine, solo che sono le 3.23 e io mi sono svegliata dagli incubi.
In realtà i miei genitori erano anziani. Quello che accadde fu che quando uno dei due finì in ospedale, io mi recai a trovarlo.
Non perché stessi male, ma per stare accanto al genitore.
Immediatamente la maledizione si compì e i cerotti saltano dalla loro posizione.
Così io inizio a morire.
Vedo un vortice di tornado 🌪️ fatto da una sostanza nera e mezzo viscida che cerca di avvolgermi. Io ovviamente sono catapultata in un mondo a parte.
Dal vortice non riesco a sfuggire e così mi ritrovo su questa piattaforma dove due scagnozzi della morte mi chiedono di scivolare in uno degli scivoli.
Non so quale fosse la differenza tra i due.
Non era importante.

Così realizzai che la maledizione prevedeva l'ospedale in se. Non l'ospedale per me.
Allora mi sono svegliata in questo momento.
Quello nella quale queste due guardie mi incitavano a scivolare giù ma io urlavo che non mi aspettavo di essere li tanto presto.
Chiedevo almeno un'estensione fino a quando i miei genitori non passano dall'altra sponda as well.
Ma il cuore ormai era bucato.
La morte non stava la in quel momento, solo le sue guardie.
E mentre non riuscivo a scegliere cosa fare, mi sono svegliata

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Comments

2
Francesco's profile picture
Francesco Arca (@Francesco)

io non ricordo quasi mai i sogni :(

2 years ago
AniphaeS's profile picture
@AniphaeS

io non li ricordo tutti e cmq ricordo in genere sempre incubi

2 years ago
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