Padiglione del Portogallo per l'Expo 1998 di Lisbona (1998)
Siza ultimo Maestro, in foto forse l'ultimo manifesto. L'architettura é oggi in crisi, probabilmente perché sono in crisi anche principi e valori di minima convivenza. W la pace...
In foto: Padiglione del Portogallo per l'Expo 1998 di Lisbona (1998), progetto Alvaro Siza.
Pritzker Prize 1992, Siza, allievo di Tavora, a cui deve l'inizio della sua carriera con la cessione degli incarichi di Matosinhos, la Casa del Té della Boa Nova e le Piscine delle Maree, è tra i pochi maestri viventi, è il poeta della forma.
A Lisbona, Siza ha pensato all'ingresso monumentale per il sito dell’esposizione internazionale. Il progetto aveva l'obbiettivo di introdurre il visitatore verso il mare per attirarlo sul tema dell’Expo: “Oceani: un’Eredità per il Futuro”. Il Padiglione è costituito da due parti principali: il padiglione espositivo vero e proprio e l'ampia piazza coperta (65 x 50 metri), pensata per accogliere manifestazioni pubbliche, concerti e altre installazioni protetti da un "telo" teso realizzato con un foglio di calcestruzzo sottilissimo spesso 20 cm rinforzato da tiranti di acciaio inossidabile fissati ai due portici laterali che raggiunge un’altezza massima di 13 metri lateralmente e di 10 metri nel punto centrale.
Dato l'alta sismicità di Lisbona le strutture sono separate sismicamente.