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L'architettura oggi é in profonda crisi ...

forse perché non ha più una vera utilità?

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Architecture
 · 2 years ago
Piscine delle Maree, Leça da Palmeira - Portogallo (1966), progetto Alvaro Siza.
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Piscine delle Maree, Leça da Palmeira - Portogallo (1966), progetto Alvaro Siza.


L'architettura oggi é in profonda crisi...forse perché non ha più una vera utilità?

A qualche chilometro a nord della città di Oporto si trova una delle opere più affascinanti del giovane Siza, realizzata sulla spiaggia di Leca de Palmeira, nel comune di Matosinhos, a diretto contatto con gli scogli che affiorano dall’Oceano Atlantico. Siza, sotto la guida del suo maestro Tavora, realizza giovanissimo i suoi capolavori e le e piscine lo sono; sono un tentativo di realizzare un’architettura integrata nell'ambiente naturale: tre lati chiusi in cemento e il quarto, quello verso il mare, delimitato dalla scogliera esistente. Un'opera che riassume la questione ambientale, la cornice-recinto di cemento, come un'opera di Land Art. Così, anche dal ripugnante cemento grigio può nascere un’opera ambientale, che pare esista da sempre.

Siza lavora osservando la realtà, qui e sempre. Siza osa quanto un artista.

Per questo lo riproponiamo ancora una volta, non per errore ma per amore, e anche per ostinazione.

Siza è attento al paesaggio, ai materiali, ai sistemi di costruzione, agli usi, alle persone che occuperanno l’opera costruita. È questa una delle caratteristiche più importanti della sua opera, che emerge, appunto, fin dai primissimi progetti: la capacità di realizzare un’architettura sensibile a tutte le sfumature del luogo in cui viene costruita.

Col cemento e la roccia genera un nuovo territorio orizzontale, crea un mare artificiale, imprigiona l’oceano, ne isola e ne doma una porzione, traendo profitto dalla dialettica degli opposti. Scrivere una poesia col cemento, traccia un nuovo paradigma di integrazione tra architettura e natura, tra cemento squadrato e rocce naturali, un riferimento obbligato per tutto quello che verrà dopo.

E l’architettura di Siza non si presenta con un linguaggio prestabilito, essa stessa aspira a diventare un codice, un linguaggio – appunto. È l’urgenza di una risposta a un problema concreto, una trasformazione di un luogo alla quale l’architetto vi partecipa direttamente. Il paesaggio è tutto quello che esiste nel momento in cui l’uomo partecipa alla trasformazione di un luogo e trasformarlo è un processo inevitabile, allo stesso modo in cui giorno per giorno trasformiamo noi stessi.

L’atto di costruire rappresenta la lotta perenne tra l’uomo e la natura, l'architettura è la sua momentanea pacificazione.

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