Tiroidite: Ciao il mio nome è Hashimoto
“Ciao il mio nome è Hashimoto. Sono una malattia autoimmune invisibile che attacca la ghiandola tiroidea, causando ipotiroidismo. Ora starò sempre con te per tutta la vita. Gli altri intorno a te non possono vedermi o sentirmi, ma il tuo corpo mi sente. Posso attaccare ovunque e in qualsiasi modo. Posso causare dolori circoscritti e se sono di buon umore posso farti male dappertutto!
Ti ricordi quando tu e la tua energia correvate in giro e vi divertivate? Io ho preso la tua energia, fino al totale esaurimento. Prova a divertiti ora!
Posso rubarti il sonno e in cambio ti lascio la mente annebbiata e mancanza di concentrazione. Posso farti venir voglia di dormire 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e posso anche causare insonnia. Posso farti tremare internamente o farti sentire freddo o caldo quando tutti gli altri sono a loro agio. Posso anche gonfiarti le mani e i piedi, il viso e le palpebre, oppure darti gonfiore ovunque.
Posso farti sentire molto ansioso o molto depresso, ma tanto! Posso anche causarti altri problemi di salute mentale.
Ti posso far cadere i capelli, farli diventare secchi e fragili, causarti l’acne, farti venire la pelle secca, nulla per me è impossibile.
Posso farti ingrassare e non importa che cosa mangi o se fai esercizio. Non riuscirai più a perdere quei chili, ma posso anche farti perdere peso. Non disdegno nulla!
Altre malattie autoimmuni, amiche mie, spesso si uniscono a me, dando ancora più sintomi negativi da affrontare.
Se pianifichi qualcosa o stai aspettando l’arrivo di un grande giorno, io te lo posso rovinare. Non sei tu ad aver chiesto di me. Io ti ho scelto per vari motivi: quel virus o diversi virus che avevi e che non hai mai veramente debellato, o forse un incidente d’auto, o forse periodi negativi dovuti a traumi emotivi come per esempio maltrattamenti (io mi sviluppo bene con lo stress). Potresti avere una componente ereditaria familiare. Qualunque sia la causa, io sono qui per restare.
Ho sentito che stai andando da un medico per cercare di sbarazzarti di me. Questa cosa mi fa ridere. Tu provaci!. Dovrai andare a molti appuntamenti, vedrai molti medici prima di trovare quello che ti potrà aiutare in modo efficace. Ti daranno i farmaci sbagliati, antidolorifici, sonniferi, energizzanti, ti verrà detto che soffri di ansia o depressione e ti verranno prescritti ansiolitici e antidepressivi.
Ci sono tanti altri modi in cui posso farti ammalare e debilitarti, la lista è infinita : quel colesterolo alto, problemi alle colecisti, la pressione sanguigna alta, problemi di zuccheri nel sangue, oppure problemi cardiaci. Questi valori sono probabilmente collegabili a me. Non riesci a rimanere incinta o hai avuto un aborto spontaneo? Anche quello sono io!
Denti e problemi gengivali? Dolori alle articolazioni temporo mandibolari? Ti avevo detto che la lista era infinita!
Ti possono far fare sedute di TENS (Stimolazione elettrica nervosa transcutanea), farti fare dei massaggi e dirti che dormendo le corrette ore di sonno e facendo esercizio fisico quotidiano, io andrò via.
Ti verrà detto di pensare positivo, sarai spronato e soprattutto non preso sul serio, quando tenterai di spiegare a quel numero infinito di medici che hai visto, quanto io possa essere debilitante e di come tu ti senta veramente male. Con tutta probabilità ti verrà consigliato da questi medici (incapaci), di vedere uno psichiatra.
I tuoi familiari, amici e colleghi ti ascolteranno fino a quando non saranno stanchi di sentirti dire come io ti faccio sentire male e quanto io sia debilitante. Alcuni di loro diranno cose come “ma dai hai solo avuto una brutta giornata” oppure “ricordati che non puoi fare le cose che facevi 20 anni fa…” non hanno ascoltato nulla di quello che hai detto negli ultimi 20 giorni.
Ti consiglieranno cose come: “Devi solo alzarti, muoverti e uscire e fare delle cose, vedrai che ti sentirai meglio.” Loro non capiranno che io ti prendo il “carburante” che alimenta il tuo corpo e la tua mente necessari per consentirti di fare quelle cose. Alcuni ti parleranno alle spalle, diranno che sei un ipocondriaco, mentre lentamente sentirai di perdere la tua dignità nel cercare di far loro capire come stai. In un dialogo con persone ”normali” tu ti dimenticherai persino cosa stavi per dire. Ti verranno dette cose come: “Anche mia nonna ha questi sintomi e sta bene con questo farmaco”, mentre tu cercherai disperatamente di spiegare che io non mi manifesto a tutti nello stesso modo. Solo perché la nonna in questione ha dei risultati positivi con quel farmaco che sta prendendo, questo non significa che il farmaco funzionerà per te. Otterrai sostegno, solo con le persone malate come te. Sono veramente gli unici che ti potranno capire.
Io sono la malattia di Hashimoto.”