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Telematicus Volume 04 Numero 02

eZine's profile picture
Published in 
Telematicus
 · 3 years ago

  

#### TELEM037 - Telematicus - Volume 04 - Numero 02 - Anno 1994 - 75 pag. ####

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Febbraio 1994

Bollettino telematico mensile a cura della region 2:33 Fidonet e di RRE

==============================================================================

Il materiale presente in Telematicus e` (C) dei singoli autori. E`
espressamente consentita la distribuzione e il riutilizzo del bollettino in
tutto o in parte, purche` non a fini di lucro e citando sempre autore e fonte
di provenienza.

==============================================================================

***** Indice: pagina 2 - Who's Who: pagina 3 - Distribuzione: pagina 75 *****

############ ###
### 0 ### INDICE ###
############ ###

[ 1] Editoriale . . . . . . . . . . . (RRE) pag. 4
[ 2] Lettere aperte . . . . . . . . . . (AAVV) pag. 6
[ 3] PmFerraris per OS/2 . . . . . (Carlo Di Benedetto) pag. 10
[ 4] Gaia (FIDO si evolve) . . - parte II (Marino Marinelli) pag. 14
[ 5] Bash (Linux). . . . . - parte III . . . (.mau.) pag. 29
[ 6] Un'applicazione REXX su OS/2. - parte . VIII.(John Cuccia) pag. 39
[ 7] Curiosita`: Il gergo hacker . - parte 31 . . . (AAVV) pag. 44
[ 8] L'arte della programmazione . - parte VI .(Artore Londona) pag. 55
[ 9] Errata corrige (indice '93) . . . . . (Cicci Serra) pag. 66
[10] Notizie Fidonet region 33 . . . . . . . (AAVV) pag. 67








Questo Telematicus e' nato con l'aiuto di...

| * I collaboratori dai network: *
Editor Inox : Maurizio Codogno |
Editor Gaiosus : Marino Marinelli | Roberto Orsini (2:332/425)
Editor Rexxins : John Cuccia | Stefano Maragnoni(2:332/502.13)
Editor PMFerrans : Carlo di Benedetto | Herve Miozzo (2:333/511.20000)
Editor Oberatus&C : Roberto Piola | Denis Truffo (2:334/101)
Editor Inviatus : Artore Londona | Angelo Verdone (2:334/21)
|

Editor mittens : Claudio Fabbro, Alberto Galanti
Editor citatus : Andrea Mennini, Vertigo, Raffaello Valesio

... e del "saccheggiato"
Eric S. Raymond <esr@snark.thyrsus.com>

Renato Rolando (alias RRE) e' reperibile in Fidonet come 2:334/100.9
oppure al proprio maniero in Rotta Naviglio 4 10070 Fiano (TO)
al 011-9235565


############ ###
### 1 ### EDITORIALE ###
############ di RRE ###

Questo mese, il 20, c'e' stato il mio compleanno. Aguri - grazie. Poi ho
affrontato un *mucchio* di problemi sul lavoro piu' grossi di me. Non che io
sia grosso, poi ancora i problemi...

Comunque con solo un leggero ritardo - hem - sono riuscito a sfornare questo
Telem. Ok. Poi ho perso alcuni file *FONDAMENTALI* che dovevano andare nel
number... (ok, ok, sono un casinista).

Poi c'e' stata quest'invasione di cavallette (ma di cio' ne hanno parlato
tutti i giornali e non mi dilungo). Poi lo strasico del Leoncavallo mi ha
depresso.

Poi questo correttore ortografico del Piola non digerisce file piu' lunghi di
64K...

Insomma gennaio e' il mese dei saldi: non ci sono novita' e ci si lecca le
ferite (o si contano i soldi) dell'anno precedente. Ho fatto entrambe le
cose: ne ho molte delle prime e poche delle seconde.

Tra l'altro questo dovrebbe essere il number finale prima di ricominciare il
nuovo anno direzionale da parte mia. Giudizi positivi (o quantomeno
costruttivi) per il number di febbraio saranno pubblicati...

Basta. Oggi non ne ho voglia. Buona lettura.



RRE












############ LETTERE APERTE ###
### 2 ### AAVV ###
############ ###

Riassunto:
Lo ammetto subito, senza riserve: che il suddetto messaggio fosse
indirizzato al prode .mau. invece che alla mia modesta persona mi ha
fatto capire quanto siano inavvicinabili certi *miti* contemporanei.

Un'ardua lezione. A nulla vale il mio sforzo eroico nel presentarmi
puntuale ogni tanto con i miei errori ortografici, a nulla valgono i...
ma non voglio compiangermi. Resistero' fiero ed impassibile come roccia
a questo affronto !

P.S. chiaramente a questo punto gli arretrati te li spedira' .mau. :)

------------------------------------------------------------------------------

* From : Claudio Fabbro, 2:332/107.10
* To : Maurizio Codogno, 2:24100/5.0

Innanzitutti complimenti per la rivista. Dopo la caduta di alcune
inizialmente ritenute eterne ed incrollabili certezze (cuore, skegge, il
vernacoliere et similia) ho trovato conforto e miglior luce nel tuo ignobile
foglio dove tra tanta vana cultura raccolgo spiccioli e coriandoli di sapere.

Ma vengo al punto dato che, lo so lo so, i complimenti non trovano alloggio
nel tuo io cosi` futilmente riservato: al mio boss mancano i nr 19,24,25,28,30
e 32. Sarebbe mia ferma intenzione entrarne in possesso e, per questo, posso
requestare a destra, a manca e magari anche a Craxi.

Si pone tuttavia il graspolo (si, nocciolo ci starebbe meglio) di una mancata
diffusione che potrebbe penalizzarti (in via del tutto accademica) di almeno
0,0012% di lettori, fatto quanto mai dannoso, lo capisci anche da te, se ti
soffermi un attimo a pensarci.

Escludendo penitenze tipo farti recitare il glossario dell'hacker
(un'infelice idea che forse sarebbe meglio apprezzata se sfrondata un po' dei
mille inutili quanto abbondanti orpelli cui invece colpevolmente indulgi da
piu` numeri), come fare per ripareggiare la situazione? Li resendi (dal noto
verbo "to send") nuovamente in rete o intoniamo il piu` andreottiano motivo
del "chi ha avuto ha avuto" ?

Completamente sfiduciato in un tuo improbabile riscontro ti mando i miei
saluti ed anche quelli di mio zio Odorico.

-Claudio.
2:332/107.10



::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::



From : Alberto Galanti 2:333/201 27 Jan 94 07:47:20
To : Renato Rolando 24100/9

Ciao Renato,

da un po' di tempo ho iniziato a curiosare la vostra [NdE: "vostra" di voi
lettori] rivista e trovo sia davvero interessante e ben fatta.

La cosa mi ha preso sempre piu' ed ho iniziato, un po' alla volta, a
downloddare i numeri.

Una cosa che non ho trovato in giro e' un indice aggiornato costantemente
della rivista.

Non c'e' propio, e se non c'e' che ne diresti di distribuirlo costantemente
aggiornato con la rivista stessa ???

Ciao e complimenti ancora!!! Alberto

[NdE: Gioia. Potresti aiutarmi tu a compiere quest'immane lavoro! Come idea
e' molto carina. Comunque ci sono i MEGA-INDICI annuali ~:) CIAO]












############ ###
### 3 ### PmFerraris per OS/2 ###
############ Carlo Di Benedetto ###

Riassunto:
Come promesso lo scorso numero eccovi la recensione - dall'autore
ipso, come esige la nostra tradizione - del programma di lettura
dell'ora dal Galileo Ferraris di Torino.

Alla faccia di coloro che sostengono non ci sia software sotto OS/2!

Un grazie a Carlo sia da parte di Tlematicus che da parte dei
sostenitori dell'osso. (urla & applausi)

------------------------------------------------------------------------------

PmFerraris per OS/2
=================

PmFerraris e' un programma utile alla sincronizzazione dell'orario del
proprio Personal Computer con quello dell'Istituto Elettrotecnico Nazionale
'Galileo Ferraris' di Torino che stabilisce l'unita' di tempo campione per
l'Italia. Il programma nasce nel Marzo 1992 in una veste Command-Line per il
sistema operativo OS/2 1.3; dopo due mesi si passa alla versione a finestre
character-mode per poi assumere la veste PM e MultiThread, sempre per OS/2 1.3
(quindi a 16 Bit), nel Luglio 1992.

La versione disegnata per OS/2 2.x, quella a 32 Bit e MultiThread, e' nata
nel Febbraio 1993 e da allora ha subito alcune modifiche per giungere
all'attuale versione 1.11 disponibile da Novembre.

Dopo questa introduzione sull'evoluzione che ha subito il programma in meno
di due anni passiamo all'analisi del programma e sul suo utilizzo. Il
programma va installato in una directory propria perche' durante l'utilizzo
genera alcuni file storici e di configurazione; e' consigliato inoltre
utilizzare un oggetto 'Program' per l'esecuzione.

Quando si lancia il programma per la prima volta i settaggi utilizzati sono
quelli di default, quindi conviene adattarli al proprio sistema utilizzando la
dialog-Setup richiamabile dalla voce 'SetUp...' del menu' Ferraris; una volta
settati tutti i parametri, si possomo salvare cliccando sul tasto [OK] della
dialog.

Il primo settaggio da stabilire e' la porta seriale (COM1...COM4), poi ci
sono una Stringa Hayes di inizializzazione del modem da inviare prima della
chiamata e una stringa di PreDial utile a chi intende effettuare la chiamata
tramite un centralino.

Il significato dei rimanenti settaggi e' evidente perche' si tratta di
segnalare al programma se deve o meno comporre il prefisso per il distretto di
Torino e se deve far comporre al modem il numero mediante impulsi oppure
mediante toni.

La chiamata vera e propria puo' avvenire in due modalita': la prima e' quella
che utilizza la voce 'Chiama' dal menu' Azioni, mentre l'altra e' quella che
permette di effettuare la sincronizzazione in automatico; per la seconda
modalita' e' sufficiente utilizzare come parametro (CommandLine) 'Auto' e il
programma effettuera' tutte le operazioni necessarie automaticamente sino alla
terminazione dello stesso.

PmFerraris fornisce sull'ultima riga informazioni sullo 'stato' della
comunicazione ed una volta avvenuta la sincronizzazione e terminato il
collegamento, visualizza i risultati della connessione.

I dati forniti dalla sincronizzazione sono : l'entita' della correzione
effettuata indicata come 'Scarto'; la data e l'orario della sincronizzazione;
il tipo e l'orario in vigore (CET o CEST) e sino a quando e' in vigore; il
Tempo Universale Coordinato (UTC) e il relativo scarto con la Scala di Tempo
Rotazionale (UT1); ed infine la Data Giuliana Modificata (DGM). Tutti i dati
visualizzati vengono, inoltre, salvati nel file PMFERRAR.LST che conterra'
sempre il risultato dell'ultima sincronizzazione; oltre a questo file,
PmFerraris ne compila altri due: PMFERRAR.LOG e PMFERRAR.RIS che contengono
rispettivamente i risultati dei tentativi di collegamento e quelli delle
sincronizzazioni effettuate.

Le conclusioni sul programma penso che spettino a Voi perche' il mio giudizio
puo' essere 'leggermente' di parte.

Per coloro che volessero provare PmFerraris possono prelevare il file
PMFER111.ZIP ai seguenti indirizzi Fidonet :

- 2:335/2 (0823/812099)
- 2:335/12 (06/2751446)
- tutti i nodi ISN.

Carlo Di Benedetto
(2:335/2.2@fidonet.org - 81:439/1.2@os2net.ftn)

############ ###
### 4 ### GAIA - parte II ###
############ Marino Marinelli ###

Riassunto:
Permettetemi di citarvi un pezzo che troverete nell'articolo:

"... GAIA nasce come soluzione al problema delle paralisi causate dal
crash di uno o piu' nodi. La soluzione individuata consiste nel dotare la
topologia connettiva di network della capacita' di mutare adeguandosi alle
circostanze in corso."


questo per qualche 'spiritosone' che mi ha detto di non aver compreso
nel numero precedente cosa alla fine fosse GAIA. Et voilas.

E questo basti per farvi capire che Telematicus, da buona rivista
autogestita alternativa ad oltranza, e' attenta alle nuove tendenze ed
ai virtuali (anziche' "possibili", parola ormai obsoleta) sviluppi
della rete. *:)

------------------------------------------------------------------------------

Cosa si intende per Risorse

Intendiamo per Resource un qualsiasi nodo di rete capace di adeguarsi
pienamente allo standard implementando:

a) Protocollo di trasmissione bi-direzionale
b) Certificazione di Identita' via PGP signature

Esiste la possibilita' che all'interno della nuova struttura si mantengano
aree 'arcaiche', che possono seguitare a funzionare come set limitati, ma non
hanno accesso pieno al nuovo standard.

Questo sara' particolarmente agevole all'inizio, cioe' quando
l'object-wrapper avra' inglobato il software attuale in un oggetto, senza
peraltro mutarne le funzionalita'.

In questa fase una Pub-Res puo' tranquillamente continuare a comportarsi come
una BBS, fermo restando che gli user di una BBS non sono di alcun aiuto nel
diminuire le spese di gestione, al contrario delle An-Res.


La SuperClasse Resource

Siamo di fronte ad una situazione assai prossima a quella di coloro che si
trovano ad affrontare transizioni da sistemi COBOL-based a tecnologie ad
oggetti: la mole del software preesistente e' enorme.

Esso consente svariate operazioni a cui non si vuole rinunciare, ne' si vuole
correre il rischio di una sostituzione globale dello standard. Dal mio
personale punto di vista cio' e' un primo passo, che si puo' utilizzare per
raggiungere una certezza sulla funzionalita' operativa di alcuni algoritmi di
rerouting, ma che non sara' mai in grado di darci il pieno salto di
funzionalita' che il modello di GAIA potrebbe offrirci.

Tuttavia il tempo a disposizione e' poco, le risorse umane limitate, e la
necessita' di implementare velocemente il rerouting esiste.

Di fronte a questa situazione la scelta di creare un cosiddetto
object-wrapper, come da esperienze nella trasposizione object-oriented dei
sistemi COBOL mi pare la via piu' praticabile.

Un object-wrapper si colloca "al di sopra" del software layer pre-esistente,
al posto dei batch files che oggi normalmente connettono le sequenze tra
mailers, editors ed environments.

In questo modo la prima stesura del wrapper si limita ad integrare tutto cio'
che esiste in un common-object senza alterarne le prestazioni, ma istituendo
una Public Interface che permanga attraverso le modifiche successive del
package.

Da qui, in seguito, si partira' ad immettere modifiche strutturali sempre
piu' complesse, sino ad ottenere lo standard voluto. Cio' dovrebbe
permetterci di "operare a cuore aperto", ovvero di lavorare sul soft che
usiamo senza smettere di utilizzarlo.

Veniamo ai dettagli di cio' che vogliamo ottenere.

Possiamo pensare ad una superclasse (una sorta di protocollo comune) che
definisca cio' che qualsiasi nodo possiede e sa effettuare nello standard
tecnologico di GAIA.

Dal punto di vista pratico cio' ci consente di creare un common background
tra tutti i tipi possibili di comportamento dei nodi in GAIA, inclusi quelli
che future implementazioni dovessero rendere necessari.


La struttura della classe Resource e' grossolanamente indicabile in:

----------------- ------------- ---------------
| NetBase M.ger |<-- | Resource | -----------> | Interfaccia |
----------------- ------------- ---------------
----------------- ||| | | | | ---------------
| FileBase M.ger|<----+|| | | | +------------> | PGP handler |
----------------- || | | | ---------------
----------------- || | | | ---------------
| MailBase M.ger|<-----+| | | +--------------> | Net Address |
----------------- | | | ---------------
----------------- | | | ----------------
| Events M.ger |<------+ | +----------------> | Address M.ger|
----------------- | ----------------
| ----------------
+------------------> | Msg Editor |
----------------

Ove le frecce indicano oggetti posseduti. Le quattro strutture raggruppate a
sinistra gestiscono files di dati strutturati a records omogenei, per cui e'
pensabile di raggrupparle a loro volta in una SuperClasse che ne faciliti
gestione e sviluppo.

Sono i metodi che inizialmente saranno implementati attraverso semplici
chiamate ai soft gia' esistenti, e che poi verranno mano a mano sostituiti e
sofisticati.

In dettaglio abbiamo:

a) Interfaccia: classe di oggetti capace di identificare e configurare il
modem. (Cfr msg da Nuke)

b) PGP Handler: classe di oggetti capaci di pilotare PGP in modo da
facilitare il rapporto con gli upgrades del pacchetto e da
renderne totalmente trasparente l'utilizzo. In pratica
implementa una libreria di comandi per PGP. (cfr msgs da
Peter e Mainman)

c) Net Address: classe di oggetti depositari dell'indirizzo del nodo e
della sua identita' in genere. L'indirizzamento utilizzato
e' il 5D, per compatibilita' verso gli standard Fido, anche
se in pratica l'ultimo campo non viene utilizzato, data la
mancata presenza di gerarchie paragonabili a quella
BBS/Point. (cfr Mainman)

d) Address Manager: classe di oggetti capace di attribuire indirizzi e
identita' univoche ai nuovi nodi che entrano in rete.
Normalmente non viene utilizzato. Contiene un campo
privato che specifica uno dei tre stati seguenti:

1) Active. Ha questo stato il nodo che attualmente
svolge le funzioni di Add-res (vedi in
seguito)

2) Alert. Stato attribuito al nodo pronto a rilevare le
funzioni di Add-Res se necessario.

3) Waiting Stato di tutti gli altri nodi.

e) Msg Editor : classe di oggetti che implementa la compressione del
quoting e ammette l'inserimento di modalita' grafiche nei
messaggi. Il formato e la risoluzione massima dei GIF sono
da stabilirsi. Inizialmente la gestione della posta, come
si e' detto, restera' invariata.

---------------------


f) Data M.ger : superclasse delle successive, stabilisce le modalita' di
colloquio tipiche della gestione file. Le funzioni sono
specificate piu' che altro per forzare un vocabolario
comune, costringendo le classi derivate all'overriding di
metodi astratti. Cio' puo' costare alcune difficolta'
iniziali, nell'interfacciare il vecchio soft, ma
risultera' in una facilita' di implementazione del nuovo
standard verso cui siamo diretti.

g) NetBase M.ger: classe di oggetti che gestiscono il file contenente la
mappa topologica di rete, con le specificazioni sullo
stato funzionale, la connettivita' e l'identita' di ogni
nodo della rete, nonche' il numero dell'ultimo messaggio
immesso per ogni area postale e il numero del ultimo
messaggio giunto on-line da quella risorsa. Questi due
dati hanno fonti differenti:

1) LastWritten : viaggia sulla echo di sistema e
viene immesso da ogni nodo
all'atto dello scarico della
posta.

2) LastRead : viene aggiornato all'atto del carico
fisico della posta.

La divergenza tra le due fonti consente di verificare il
grado di efficienza dei links attivi, innescando i
meccanismi di rerouting in caso di risultati non
soddisfacenti.

Questi dati sono allocati su una lista dinamica, data la
continua variabilita' del formato. Conterra' sempre n
record per lista, con n pari alla filesize di Mailbase
M.ger.

h) FileBase M.ger: classe di oggetti che gestiscono il file contenente la
directory di rete, che specifica dove siano reperibili
quali files, e una breve descrizione del loro contenuto.

i) MailBase M.ger: classe di oggetti che gestiscono il file contenente
l'elenco delle aree postali. I primi due record sono
fissati rigidamente (hard-coded) per le aree:

0) Traffico di sistema
1) Traffico Files

Ogni area postale successiva contiene la descrizione
dell'area e tutti i dati necessari alla sua gestione.

k) Events M.ger : classe di oggetti che gestiscono il file contenente la
lista degli eventi di sistema. Gestire qui significa sia
crearli, che valutarne la necessita', che mutarli, che
annullarli (vedi ReRouting)




Le Classi derivate da Resource, ovvero stati funzionali del nodo

In pratica nessun nodo e' soltanto un oggetto della classe Resource. Un nodo
e' *come minimo* questo, ma il suo comportamento locale puo' variare di molto,
esattamente come possiamo dare per scontato che qualsiasi animale respiri, ma
poi bisogna controllare se gli servano branchie o polmoni per farlo.

Le classi che sembra attualmente necessario derivare da Resource sono
quattro:

1) Pub-Res
2) New-Pub-Res
3) An-Res
4) New-An-Res

Se e' evidente che la classe due e la quattro esprimono stati temporanei di un
nodo occorre specificare cosa si intenda con le classi uno e tre.

Pub-Res: le Public Resources sono nodi che rendono pubblico il loro indirizzo
telefonico, e accettano di fungere da dispositivi di storage fisico
per la rete. Esse rendono inoltre pubblico un orario di
accessibilita'. In cambio di queste loro prestazioni l'intera
filosofia di GAIA si occupa di minimizzare le loro spese di gestione
del traffico, ripartendolo tra gli utenti anonimi.

An-Res: le Anonymous Resources entrano in rete solo come handles, e man-
tengono la privacy piu' stretta. Non vanno in answer alle chiamate e
si occupano di distribuire sia la posta che la posta di sistema
durante le loro operazioni di carico/scarico e-mail e files dalle
pub-res. La loro collocazione geografica ed il loro numero
telefonico restano ignoti.

New-XX : sono stati temporanei che l'oggetto Nodo-GAIA assume al lancio della
procedura in attesa di ricevere un indirizzo definitivo dalla Add-Res
attiva. In questo stato il nodo puo' solo chiamare l'add-res e
fornire i propri dati di ingresso ricevendo un indirizzo valido in
cambio, alla cui ricezione si muove verso lo stato definitivo.


Topologia Autoorganizzante

Come si e' detto GAIA nasce come soluzione al problema delle paralisi causate
dal crash di uno o piu' nodi. La soluzione individuata consiste nel dotare la
topologia connettiva di network della capacita' di mutare adeguandosi alle
circostanze in corso.

Cio' richiede che la Network abbia dei sensori che la mettono in grado di
processare ricorsivamente il proprio stato di efficienza. Dopodiche'
applichiamo all'organizzazione di network il concetto di rete neurale, con
esplicito riferimento alle teorie di Hebb sul mutamento di connettivita' nelle
strutture cerebrali, ovvero, cio' che funziona meglio acquista sempre maggior
peso come struttura associativa, mentre cio' che funziona male viene mano mano
a cadere ed essere sostituito.

In questo modo la rete non raggiunge mai una configurazione stabile,
trasformandosi continuamente per mantenere aderenza sia alle necessita' che
gli utenti esprimono nel tempo che allo stato della rete SIP e a quello
dell'efficienza hardware della Pub-Res.

Le proposte di aree percettive per l'organismo digitale GAIA sono:

a) efficienza storica dell'evento
ad ogni evento viene associata una media pesata che ne
valuta:
1) costo unitario (Tempo/Bytes*Tariffa)
2) convenienza (Percentuale di traffico gestita dalle
An-Res sull'evento. Questo para-
metro ha valore solo per le Pub-Res)
3) praticabilita' (Numero di retrys per il link)
4) affidabilita' (Numero di crash storici del nodo)

b) attuabilita' immediata, ovvero esistenza in attivita' del
nodo. Questo e' il parametro che rileva i nodi in crash.

Cio' definisce quello che e' attualmente il campo percettivo di un nodo GAIA
su ciascuno dei propri eventi. Poiche' la sequenza di eventi di tutta la rete
e' nota in ogni nodo della stessa esiste un'altra sequenza percettiva di GAIA
che ci interessa: la collocazione della Add-Res.

Chiameremo da qui in poi CICLO di GAIA l'elenco completo degli eventi che la
costituiscono. E' limitativo pensare che abbia cadenza giornaliera, come
vedremo in seguito, l'estensione temporale di CICLO puo' estendersi e
restringersi liberamente. Per la precisione CICLO si estende nel tempo quanto
la cadenza dell'evento postale meno frequente.

Dal punto di vista matematico CICLO e' una relazione in GAIA, ovvero un
insieme di coppie ordinate in cui al primo coefficiente compare il chiamante e
al secondo il ricevente la comunicazione telefonica.

Quindi l'insieme dei chiamanti costituisce il Dominio di CICLO e quello dei
riceventi il Codominio di CICLO.

Poiche' la frequenza temporale degli eventi e' diversa (cosi' come la
modulazione di frequenza delle cellule nervose) ogni nodo avra' un diverso
coefficiente di carico connettivo.


(CONTINUA...)


Peter Paper
45:1917/2















############ ###
### 5 ### Linux - parte III ###
############ .mau. ###

Riassunto:
Il buon .mau. spinto da generosita' natalizia (aveva appena visto il
film dei Muppets su Dickens) si era fatto scrupolo di inviarmi questo
prezioso articolo - oltre al solito Jargon, naturalment.

Purtroppo il cattivo RRE - che se ne strasbatte di Dickens - ha
ritardato l'articolao. E ritarda ieri, ritarda oggi... eccoci qui.

Quindi non stupitevi se vi augura buon Natale. Non si e' bevuto il
cervello, non ancora!

------------------------------------------------------------------------------

E` Natale, e` Natale...

Carissima lettrice,
ebbene si`. Sto cominciando a scrivere questa terza e ultima
puntata su bash alle ore 11:02 del 25 dicembre 1993, simbolo di una dedizione
a telematicus degna di miglior causa. Non so fin dove arrivero` stamattina,
ma posso assicurarti i miei migliori auguri di un felice (e con Unix) 1994.
Bando alle ciance: l'altra volta ti avevo promesso che ti avrei descritto la
ridirezione dei comandi, il job control e i comandi predefiniti nella bash, e
per una volta intendo mantenere le mie promesse.

Cominciamo dall'inizio. Un qualunque programma Unix parte sempre con tre
"file" aperti. Questi sono lo standard input, cioe` il posto in cui stanno i
comandi da eseguire, lo standard output, dove viene scritto tutto quello che
il programma da` come risultato, e lo standard error, che conterra` tutti gli
errori incontrati nell'esecuzione del programma (si`, lo so che tu errori non
ne fai mai, ma metti che un raggio cosmico abbia colpito la tua RAM mentre
eseguivi il programma...) [NdE: chissa' il C da dove ha preso l'uso di questi
3 "file"...] Ti ho scritto "file" tra virgolette perche`, se non te ne fossi
ancora accorta, il termine sotto Unix ha un significato piuttosto ampio:
esempio classico e` il /dev/null, che si mangia tranquillamente tutto l'output
e ritorna dei bellissimi input vuoti di nulla [NdE: non ti correggo perche'
poi mi obblighi ad un'errata corrige]. In ogni caso, all'inizio non ci sono
mai problemi; tutti e tre i file sono associati al tuo terminale, e l'unico
modo di distinguerli e` dato dal loro descrittore, che vale 0 per lo stdin, 1
per lo stdout e 2 per lo stderr (visto che non mi ero dimenticato di
abbreviare tutto in puro stile Unix? solo che a Natale sono piu` buono, e
cosi` ho lasciato una schermata di riposo).

Dopo tutti questi spiegoni, probabilmente non ti aspetterai che, seio vuoi
che il programma prog usi pippo come input file e pluto come standard output,
basta scrivere

prog < pippo > pluto

Ma e` come il DOS! Beh, effettivamente quando il DOS 3.0 ha introdotto la
ridirezione, ha allegramente scopiazzato da Unix. In effetti esiste anche il
carattere di pipe | , che immagino conoscerai benissimo e di cui non ti parlo.
Ma ovviamente abbiamo di piu`. Ad esempio, vogliamo ridirigere lo standard
error sul file paperino? Immediato, basta modificare il comando in

prog < pippo > pluto 2> paperino

Visto a cosa serve sapere qual e` il descrittore del file? Questo vale anche
per l'input, anche se e` difficile immaginare a cosa possa servire scrivere
prog 5< mydata.txt , a meno che tu non abbia un programma in Fortran 66.
Nota: se la variabile noclobber e` settata, bash si arrabbia nel caso che tu
cerchi di ridirigere l'output su un file che esiste gia`. In questo caso,
puoi utilizzare la forma >| che ti permette di scriverci sopra senza problemi
esistenziali.

Altri casi utili sono quello dell'append, se si vuole aggiungere il novo
testo al file gia` presente, e ottenuto con >> ; e la ridirezione congiunta di
stdout e stderr, utile quando si lancia il programma in batch e si vuole avere
un controllo a posteriori di tutto quanto e` successo. In questo caso si
hanno due forme equivalenti, >& e &> .

Una cosa molto utile e` il concetto di here-document. Se uno sta scrivendo
uno script file, puo` essere utile infilare l'input di un comando all'interno
dello script stesso. Ma come fa la shell a capire dove finisce l'input e dove
ricomincia lo script? Semplice. Si scrive a un certo punto

prog << fine_input

(qualunque parola puo` andare bene al posto di fine_input). Da questo punto
in poi, tutte le linee di testo sono considerate input per prog, fino a che
non se ne trova una che sia esattamente fine_input. A questo punto la shell
ritorna al suo comportamento normale. Due finezze possibili: se la parola di
delimitazione e` scritta in maniera quotata, allora l'espansione dei parametri
si blocca: quindi per esempio $1 rimane $1 e non viene espanso al primo
parametro della linea di comando. Se poi, invece di << , usi <<- , allora
tutti i tab iniziali vengono tolti. In questo modo tu puoi indentarti a
piacere il tuo testo e ottenere un bell'aspetto grafico per il tuo script (e
non ridere, e` piu` utile di quanto sembri). [NdE: l'indentazione e'
*FONDAMENTALE*]

Le ultime possibilita` di ridirezione sono l'operatore <> , che serve per
ridirigere sia input che output: il formato canonico e`

[n]<>filename

dove se n e` omesso equivale a standard input e standard output, e gli
operatori <& e >& che servono a duplicare (o a chiudere) file di input e di
output. Piu` precisamente,

[n]<&fd

duplica il file descriptor di numero fd su quello numero n (oppure sullo 0, se
n e` omesso). Se invece fd e` un trattino - , allora il file n viene chiuso.
Similmente per >& , con la differenza che il default vale 1.

Ricordati anche che le ridirezioni vengono lette da sinistra a destra.
Percio` le due forme

ls > dirlist 2>&1
ls 2>&1 > dirlist

fanno due cose diverse. La prima manda sia stderr che stdout sul file
dirlist, mentre la seconda manda solo lo stdout su dirlist, perche` lo stderr
e` stato gia` ridiretto da un'altra parte.

In confronto a tutto questo, il job control e` di una facilita` assurda.
Innanzitutto spero che tu ti ricorda che Linux e` un sistema multitask, quindi
anche dal tuo terminale e` possibile avere piu` programmi che girano
contemporaneamente. Ma naturalmente tu hai bisogno di stabilire a quale
programma vanno il tuo input e output; e qui nasce il concetto di job control.
In ogni istante tu hai un processo in foreground (cioe` che interagisce colla
[NdE: che si attacca?] tastiera) e zero o piu` processi in background (che
girano per conto loro). Ci sono tre sistemi per mettere un job in background:
lanciarlo da linea di comando, oppure digitare ctl-Z o ctl-Y mentre questo
gira. La differenza tra questi ultimi due modi e` che nel primo caso il
processo si blocca immediatamente, mentre nel secondo continua a girare fino a
che non richiede dell'input. In ogni caso apparira` prima o poi una linea del
tipo

[1] 4576

dove il numero tra parentesi quadre e` quello del job, mentre l'altro e` il
numero del processo. A questo punto, si puo` scrivere bg per mandare il job a
girare in background, oppure fg per mandarlo in foreground. Nel caso ci siano
piu` jobs, il comando jobs li mostra tutti. L'ultimo che e` stato stoppato ha
vicino il carattere + ed e` quello di default; il penultimo ha il carattere -;
in ogni caso si possono richiamare tutti precedendo al loro nome il carattere
% . Quindi, kill %1 cancella il job numero 1 della lista (attenta a non
digitare kill 1, che da root butta giu` la macchina!)


Vediamo infine alcuni dei comandi che bash ha al suo interno.

: non fa nulla, se non espandere i suoi parametri. Lo puoi vedere come
secondo carattere di commento, assieme a #.

. filename (o source filename) legge i comandi del file filename.

alias
da solo elenca la lista degli alias presenti; seguito da un nome,
indica l'eventuale alias associato a quel nome; nella forma alias
nome=valore, fa si` che tutte le volte che si scrive nome viene
sostituito valore.

break [n]
esce da un loop for, while o until. Se n e` specificato (deve essere
>=1), si esce per n livelli di innestamento. Similmente, continue [n]
riprende dall'iterazione successiva.

declare e typeset
servono a dichiarare una variabile. Ma perche`, visto che come in
BASIC basterebbe scrivere var=valore ? Perche` si puo` scrivere
declare -r per fare si` che la variabile sia readonly (non si puo`
ridefinirla), e declare -x perche` venga esportata automaticamente.

pushd, popd e dirs
servono per lo stack di directory: la corrente directory viene spinta
giu` per lo stack nel primo caso e viene tolta nel secondo, infine dirs
fa la lista dello stack corrente (puoi anche pacioccare di piu` con lo
stack, ma non ho voglia di spiegartelo).

echo
manda in output i suoi argomenti (comodo per programmi interattivi); se
con l'opzione -n , non viene messo il linefeed finale, e se con
l'opzione -e alcuni caratteri speciali preceduti da backslash \ sono
riconosciuti, piu` o meno come nella printf() del C.

enable -n name
disabilita il comando name interno a bash. Utile se ad esempio si
vuole usare /bin/test invece che il test di bash.

exec command
termina bash e fa partire command; exit o bye terminano la shell senza
remore (o quasi...)

export
serve ad esportare nell'environment le variabili indicate nella linea
di comando, in modo che le sottoshell le conoscano pure loro.

history
legge la storia dei comandi passati, in modo che se ne possa richiamare
uno per mezzo del suo numero, ad esempio.

test expr , oppure [ expr ]
testa l'espressione condizionale e ritorna 0 se vero e 1 se falso, in
modo che si possa scrivere qualcosa del tipo

if [ -d /usr/local/telem ]
grep ".mau." /usr/local/telem/telem???.txt

Alcuni operatori utili:

-d file
e` vero se file e` una directory; -f file se file e` un file regolare

-b e -c
vogliono un device a blocchi o caratteri

-e
si accontenta che il file esista.

E per tutto il resto? Beh, puoi sempre chiedere aiuto in giro o meglio
ancora leggerti la man page (no, sono 32 pagine) su bash (ghigno)

Ancora auguri
.mau.

############ ###
### 6 ### Un'applicazione REXX su OS/2 - parte VIII ###
############ ###

Riassunto:
Ed ecco un *entusiasmante* programmillo REXX per gli entusiasti
dell'osso: come cancellare i files pigliandoli per... la lro data?

------------------------------------------------------------------------------

From : Andrea Mennini 2:332/407.1 29 Oct 93 14:51:00
To : Tutti
Subj : Delete by age
=============================================================================
* Forwarded by Andrea Mennini (2:332/407.1) using GoldED 2.41.B0108+
* Area : OS2BBS (Area internazionale OS2BBS)
* From : John Cuccia, 1:3803/1 (Lunedi` 11 Ottobre 1993 22:19)
* To : Joe Patterson
* Subj : Delete by age
=============================================================================
Here's how I delete by age, Joe.


_ _ _ O / _ _ C_U_T_ H_E_R_E_ _ _ _
O \

/****************************************************************/
/* SDel.Cmd */
/* */
/* Delete any files older than specified age */
/* */
/* Usage: */
/* Sdel filespec age */
/* */
/* where 'filespec' is fully qualified filename and */
/* 'age' is file age in days */
/* */
/****************************************************************/

parse arg path dage

if path="" | dage="" then signal parmerror

if rxfuncquery(sysloadfuncs) \= 0 then
do
call rxfuncadd 'sysloadfuncs','rexxutil','sysloadfuncs'
call sysloadfuncs
end

signal on failure name CLEANUP
signal on halt name CLEANUP
signal on syntax name CLEANUP

parse value date(E) with d'/'m'/'y
today=367*y-7*(y+5001+(m-9)/7)/4+275*m/9+d+1729777

rc = sysfiletree(path,'file','FST')
if rc <> 0 then signal cleanup

do i=1 to file.0
parse var file.i a1 a2 a3 a4
y=substr(file.i,1,2)
m= substr(file.i,4,2)
d=substr(file.i,7,2)
age=367*y-7*(y+5001+(m-9)/7)/4+275*m/9+d+1729777
diff=today-age
if diff >= dage then
do
killfile=strip(a4,'L')
say killfile
rc=sysfiledelete(killfile)
end
end

exit

cleanup:
say Error
exit

parmerror:
say ''
say 'Command line parameter error'
say ''
say 'Usage:'
say ' SDel path age'


_ _ _ O / _ _ C_U_T_ H_E_R_E_ _ _ _
O \

Hope it helps.
oAo Msgedsq/2 2.2e
* 0rigin: Cajunet * HST/V32b * Lafayette LA (1:3803/1)

=============================================================================

... The *1st* OS/2 point in Bologna


--- GoldED/2 12IT3 / Squish/2 1.01
* Origin: Double your drive space! Delete Windows! (2:332/407.1)








############ ###
### 7 ### IL GERGO HACKER - PARTE 31 ###
############ Eric S. Raymond & .mau. ###

Riassunto:
.mau. mi ha detto che ormai siamo in discesa. Ovvero abbiamo
superato la meta'. Speriamo che l'intrepido non ceda ai consigli di
sfrondare nella traduzione, ma che preservi intatta tutta l'originale
completezza della costruzione di questo assurdo. (Sono bravo, vero? :))

------------------------------------------------------------------------------

{= P =}

<page in> [MIT: dai sistemi operativi] v. Diventare nuovamente conscio
dell'ambiente intorno a se`, dopo un <page out>. Di solito confinato al
commento sarcastico "Tizio e` di nuovo in p.i.: <film at 11>).

<page out> [MIT] v. Diventare temporaneramente inconscio dell'ambiente
intorno a se', a causa di preoccupazioni o sogni ad occhi aperti. "
Potresti
ripeterlo? Sono andato in p.o. per un minuto". Vedi <page in>. Confr.
<glitch>, <thinko>.

<panic> [UNIX: lasciarsi prendere dal panico] v. Un'azione intrapresa da un
processo o dall'intero sistema operativo quando un errore irricuperabile viene
scoperto. L'azione di solito consiste nel: (1) mostrare dell'informazione sul
terminale che controlla il processo o sulla console, (2) salvare, o prepararsi
per salvare, un'immagine di memoria del processo o del kernel, e (3) terminare
il processo o fare ripartire il sistema.

<param> /p@-ram'/ s. Abbreviazione solo parlata per "
parameter". Confr.
<arg>, <var>. Il plurale `params' e` spesso ancora compresso in `parms'.

<parity errors> [errori di parita`] s.pl. Quei piccoli attimi di
disattenzione o (nei casi piu` severi) di perdita di coscienza, di solito
dovuti all'avere passato tutta la notte e buona parte del giorno successivo a
fare hacking. "
Devo andare a casa e <crash>are; sto avendo un mucchio di
errori di parita`". Deriva da un errore transiente relativamente comune ma
quasi sempre correggibile della RAM.

<parse> [parserare. Dalla terminologia linguistica via la ricerca AI] v.
1. Determinare la struttura sintattica di una frase o di qualcosa di
pronunciato (simile al significato inglese standard). Esempio: "
That was the
one I saw you". "Non riesco a parserarti". [Ndt: ci credo! - .mau.] 2. Piu`
generalmente, capire o comprendere. "
E` molto semplice: basta che kretchi i
glims e poi sfinzi gli zotz". "Non riesco a parserarti". 3. Di pesci, dovere
togliere le lische da soli (di solito in un ristorante cinese). "
Non sono
d'accordo a parserare un pesce" significa "Non voglio avere un pesce intero,
ma se e` deliscato mi va bene". Un "parsed fish" e` stato deliscato. E`
controverso il significato di "
unparsed": con le lische o deliscato?

<patch> 1. s. [taccone] Un'addizione temporanea a del codice, di solito
come rimedio veloce e brutale a un baco o misfeature esistente. Un p. puo`
funzionare o no, e puo` o no essere alla fine incorporato permanentemente nel
programma. 2. v. [patchare] Inserire un p. in un pezzo di codice. 3. [nel
mondo UNIX: patch] s. Un insieme di differenze tra due versioni sorgente,
generata da `diff(1)' e che si suppone da applicarsi meccanicamente usando
`patch(1)'; spesso usato come modo di distribuire upgrade del codice sorgente
e bug fixes su <USENET>.

<pathological> [patologico: dalla matematica] agg. Preparato di proposito
come caso pessimo. Un algoritmo che puo` fallire per input patologici puo`
nonostante tutto essere utile se tali input non dovrebbero capitare
praticamente mai in pratica. L'implicazione e` che qualcuno si deve mettere
d'impegno per craccare l'algoritmo, per riuscire a tirare fuori un esempio
cosi` pazzo.

<PBD> [abbr. di `Programmer Brain Damage', cervello del programmatore
danneggiato] s. Applicato ai bug report che rivelano posti dove il programma
ovviamente non funziona a causa di un programmatore incompetente o da non
encomiare. Opp. <UBD>; vedi anche <brain-damaged>.

<PC-ism> s. Un pezzo di codice o di tecnica di programmazione che sfrutta
l'ambiente non protetto e single-task dei PC IBM e simili. Ad esempio,
rimanere in busy waiting su un registro hardware, operare direttamente sulla
memoria video, o usare loop temporali contando i cicli di operazione. Confr.
<ill-behaved>, <vaxism>, <unixism>.

<pc-ware> s. Un programma pieno di <PC-ism>i su una macchina con un sistema
operativo capace a fare qualcosa di piu`. Peggiorativo.

<PD> /pee-dee/ agg. Abbreviazione comune per "
public domain" (nel pubblico
dominio), applicato a software distribuito su <USENET> e dagli archivi
Internet. Molto di questo software non e` in realta` "
public domain" nel
senso legale, ma viaggia sotto vari tipi di copyright che garantiscono la
riproduzione e l'uso per chiunque riesca a recuperarsi (v. <snarf>) una
copia. Vedi <copyleft>.

<PDL> /pid'l/ o /pud'l/ 1. s. Program Design Language [linguaggio per la
progettazione di programmi]. Uno qualunque di un'ampia classe di
pseudolinguaggi formali e profondamente inutili in cui il <management> forza
la gente a progettare programmi, e spesso aspetta che sia mantenuto in
parallelo al codice. Usato scherzosamente come in "
Hai finito il pdl?" 2. s.
Page Description Language. Si riferisce a un qualunque linguaggio usato per
controllare un device grafico, di solito una stampante laser. L'esempio piu`
comune e`, naturalmente, il linguaggio <PostScript> della Adobe, ma ce ne sono
vari, come l'InterPress della Xerox, ecc.

<PDP-10> [Programmable Data Processor model 10] s. La macchina che ha reso
il timesharing reale. Appare enorme nel folklore hacker, a causa della sua
adozione intorno alla meta` degli anni '70 da molti centri di calcolo delle
universita` e laboratori di ricerca, compresi gli AI Lab dell'MIT, di Stanford
e della CMU. Alcuni aspetti del set di istruzioni (soprattutto le istruzioni
a campi di bit) sono considerati ancora adesso i migliori. Edizioni
successive sono state chiamate `DECsystem-10', per differenziarle dal PDP-11.
Il '10 e` stato alla fine eclissato da PDP-11 e VAX, ed eliminato dai prodotti
DEC all'inizio degli anni '80; oggi l'essersi fatto le ossa su uno di essi e`
considerato un simbolo di onorevole anzianita` tra gli hacker. Vedi
<TOPS-10>, <ITS>, Appendice A.

<peek/poke> [lett. sbirciare/ficcare] s.,v. I comandi nel BASIC di molti
microcomputer per accedere direttamente agli indirizzi assoluti delle
locazioni di memoria; spesso esteso a indicare i costrutti corrispondenti in
un qualunque <HLL>. Molto dell'hacking su micro piccoli e senza MMU consiste
nello "
sbirciare" qua e la` per la memoria, piu` o meno a caso, per trovare le
locazioni dove il sistema tiene delle cose "
interessanti". Lunghe e piu` o
meno accurate liste di tali indirizzi circolano per vari computer. Il
risultato di un poke a questi indirizzi puo` essere assai utile, abbastanza
divertente, inutile ma carino, o (piu` probabilmente) un <lossage> totale
(vedi <killer poke>).

<percent-s> /per-sent' ess/ [Da "
%s", la sequenza di formattazione nel
`printf(3)' del C che indica una stringa arbitraria] s. Una persona o oggetto
non specificato. "
Stavo giusto parlando con un percento-s
dell'amministrazione". Confr. <random>.

<PERL> [Practical Extraction and Report Language, aka Pathologically
Eclectic Rubbish Lister: linguaggio per estrazione pratica e rapporti, o
elencatore di spazzatura patologicamente eclettica] s. Un linguaggio
interpretato sviluppato da Larry Wall (lwall@jpl.nasa.gov, autore di
`patch(1)' e `rn(1)') e distribuito su USENET. Ricorda superficialmente
`awk(1)' (v. <AWK>), ma e` molto piu` arcano. Sempre piu` spesso considerato
un <language of choice> dai sysadmin UNIX, che sono quasi sempre
incorreggibili hacker. Perl e` stato descritto, in una parodia di una famosa
osservazione su `lex(1)', come la "
motosega dell'esercito svizzero" della
programmazione UNIX.

<pessimal> /pes'i-ml/ [pessimale: antonimo di origine latina per "
optimal"]
agg. Male in maniera massima. "
Questa e` una situazione p.". Anche
<pessimize> v., rendere il peggiore possibile. Queste parole sono gli
antonimi naturali per "
optimal" e "optimize", ma per una qualche ragiuone non
appaiono nella maggior parte dei dizionari inglesi, anche se "
pessimize" e`
listato nell'Oxford English Dictionary.

<pessimizing compiler> /pes'i-miez-ing kuhm-pie'lr/ [compilatore
pessimizzante: antonimo di `optimizing compiler'] s. Un compilatore che
produce codice oggetto che e` peggiore della traduzione piu` semplice o ovvia.
L'implicazione e` che il compilatore sta cercando di ottimizzare il programma,
ma per stupidita` sta facendo in realta` l'opposto. Alcuni c.p. sono pero`
stati scritti di proposito, come burla.

<phase> [fase] 1. s. La fase del ciclo veglia-sonno di qualcuno rispetto a
quello standard di 24 ore. Questo e` un concetto utile tra gente che spesso
lavora di notte senza un orario fisso. Non e` raro cambiare fase fino anche a
sei ore al giorno su una base regolare. "
Che fase hai?" "Ultimamente mi sto
svegliando intorno alle 8 di sera, ma conto di fare un <wrap around>
all'orario di giorno per venerdi`. Una persona che e` circa fuori fase di 12
ore si dice a volte essere in "modo notturno" ("night mode". Il termine "day
mode"
e` anche usato, ma meno frequentemente, per indicare che si lavora dalle
9 alle 17 (o piu` facilmente dalle 10 alle 18).) L'atto di alterare il proprio
ciclo e` detto "cambiare fase"; si e` anche sentito parlare di "phase
shifting"
. 2. <change phase the hard way> [cambiare fase nel modo difficile]:
restare svegli per moltissimo tempo in modo di passare a una fase differente.
3. <change phase the easy way> [cambiare fase nel modo facile]: Rimanere a
dormire per moltissimo tempo, ecc. Pero` alcuni affermano che sia stare a
lungo svegli che dormire a lungo e` facile, e che e` l'*accorciare* il proprio
ciclo circadiano che e` difficile. Il fenomeno del "jet lag" che affligge i
viaggiatori che attraversano molti fusi orari puo` essere attribuito a due
cause distinte: la tensione del viaggio per se, e la tensione del cambiare
fase. Gli hacker che scoprono a un tratto che devono cambiare fase
drasticamente in un breve lasso di tempo, particolarmente nel modo difficile,
sperimentano qualcosa molto simile al jet lag senza viaggiare.

<phase of the moon> [fase delle luna] s. Usato umoristicamente come un
parametro casuale da cui qualcosa e` detto dipendere. A volte implica
inaffidabilita` di qualunque cosa dipenda da esso, o che l'affidabilita`
sembra essere dipendente da condizioni che nessuno e` stato in grado di
determinare. "Questa caratteristica dipende dall'avere il canale aperto in
mumble mode, avere lo switch pippo settato, e dalla f.d.l."
.

Storia vera: c'era una volta un programma scritto da Gerry Sussman (professore
di Ingegneria Elettrica all'MIT) e Guy Steele che aveva un baco che dipendeva
realmente dalla fase della luna! C'e` una piccola subroutine che e` stata
tradizionalmente usata in vari programmi all'MIT per calcolare
un'approssimazione alla vera fase della luna; la fase veniva poi stampata
assieme a data e ora, giusto per divertimento, in cima ai programmi. Steele
incorporo` questa routine in un programma LISP che, quando scriveva un file,
gli inseriva una riga di "timestamp" lunga quasi 80 caratteri. Qualche rara
volta la prima riga del messaggio era troppo lunga, e si sovrapponeva alla
seconda; quando il programma veniva riletto in seguito, il programma
<barf>ava. La lunghezza della prima linea dipendeva dall'ora esatta in cui il
timestamp veniva stampato, e quindi il baco dipendeva letteralmente dalla fase
della luna!

La prima edizione cartacea del Jargon File (Steele-1983) comprendeva un
esempio di questo baco, ma il compositore lo "corresse". Questo e` stato fin
da allora descritto come il baco del baco-della-fase-della-luna.

<pig, run like a> [correre come un maialino] agg. Girare molto lentamente
su un dato hardware, detto di software. Distinto da <hog>.

<ping> /ping/ [dalla terminologia TCP/IP] s.,v. 1. Termine gergale per un
piccolo messaggio di rete (ICMP ECHO) spedito da un computer per controllare
la presenza e funzionalita` di un altro. Usato occasionalmente per salutare
al telefono. Vedi <ACK>, <ENQ>. 2. Verificare la presenza di. 3. Ottenere
l'attenzione di. Dal comando Unix omonimo (acronimo di "Packet INternet
Groper"
) che spedisce un pacchetto ICMP ECHO a un altro host, probabilmente
costruito in modo da essere uguale al "ping" degli impulsi dei sottomarini.

<Pink-Shirt Book> [Libro dalla camicia rosa]: `The Peter Norton
Programmer's Guide to the IBM PC'. La copertina originale raffigurava
un'imaagine di Peter Norton con un sorrisetto sciocco e una camicia rosa.
Forse per il riconoscimento di questo uso, l'edizione attuale ha una diversa
foto di Norton con una camicia rosa.

<pipeline> [conduttura: UNIX, orig. da Doug McIlroy; ora anche usato sotto
MS-DOS e altrove] s. Una catena di filtri (v. <filter>) connessi "testa
contro coda"
, in modo che l'output di uno diventa l'input del seguente. Sotto
UNIX, molte utilita` possono essere implementate o almeno prototipate con una
collezione adatta di p. e file temporanei per macinare dati incapsulati in uno
shell script; questo costa molto meno sforzo dello scrivere in C tutte le
volte, e la possibilita` e` considerata una delle maggiori caratteristiche
vincenti dello UNIX.

<pizza, ANSI standard> /pee'tz@, an'see stan'd@rd/ [CMU] Pizza ai funghi e
salamino piccante. Si dice coniato perche` la maggior parte delle pizze
ordinate dagli hacker della CMU fino a meta` del 1990 erano di questo gusto.
Vedi anche <rotary debugger>.



tradotto da .mau.
Fidonet: 2:334/100.5
2:332/407.909
Internet: mau@beatles.cselt.stet.it







############ ###
### 8 ### L'arte della programmazione - parte VI ###
############ Artore Londona ###

Riassunto:
Sono un pasticcione. Purtroppo al posto di codesto articolo vi
sarebbe dovuto essere la risposta di Mario Ricca a L. Zavatruska
(apparsa nel numero 35).

Purtroppo e' andato - momentaneamente - perso. Vabbuo' succhiatevi
questo.

------------------------------------------------------------------------------

Dedicato a:
Calvino ("L'uomo di Neanderthal")
Roy Lewis ("Il piu' grande uomo scimmia del Pleistocene")
Ron Hubbard ("Scientology: la storia dell'uomo")


La decima arte. Intervista all'uomo preistorico.


Mi molla un cazzotto in pieno stomaco e si scaglia con impeto contro di me.
Mi riprendo velocemente, lo afferro al volo per il collo e lo butto al tappeto
facendo perno con la gamba sx. Non resta giu' e mi spara un altro cazzotto in
petto con una forza tale da farmi scricchiolare tutte le ossa. Gli sgancio un
calcio sulla schiena degno di Bruce Lee.

Ci studiamo un attimo: e' tarchiato, peloso, le arcate prominenti e le labbra
molto pronunciate. Veramente scimmiesco, non c'e' che dire!

- OK, basta - ansima finalmente - sei un buon combattente, meriti il mio
rispetto. Io sono Ugh.

- Anche tu sei un buon combattente. La mia mazza sara' al tuo fianco contro i
tuoi nemici. Io sono artore Londona.

- Siete in 2 li' dentro?

- No. Il nome di mimo padre era Artore. Io sono Londona.

- Te lo sei mangiato?

- Si. - Con un ominide subumano e' meglio non entrare troppo nei dettagli.

- Allora io sono Ugh di Aargh - il subumano si dondola tutto soddisfatto.
Signore e signori siamo in presenza del primo ominide capo orda che sia
riuscito a rintracciare durante la mia lunga peregrinazione nel pleistocene
inferiore. Ugh di Aargh e' attualmente il piu' importante capo e sciamano
della piu' grossa e puzzolente orda che scorazzi per le lussureggianti valli
di cio' che nel futuro sara' l'Africa. A lui mi rivolgero' ora per avvere la
definizione del concetto di arte scevra di millenari elucubrazioni condotte a
riguardo.

- Ugh, la tua ospitalita' ti fa onore. La fama della tua forza, saggezza e
conoscenza raggiungono i confini di tutta la valle. Sono venuto da te per un
consiglio e per ripagarti ho portato questa coscia di apatosauro. Intendo
inoltre farti dono di un oggettto che ti rendera' ancora piu' saggio e famoso.

- Ugh ascolta.

- Io so, o peloso Ugh, che tra voi vivono subumani in grado di riprodurre
oggetti del mondo che li circonda: visi, animali, etc.

- Le tue conoscenze sono esatte, straniero: abbiamo persone capaci di liberare
dalla pietra, dal fango o dalle ossa di avorio mirabili visi ed animali,
nonche' pietre ornamentali od utensili. E questo con grande maestria.
(cifrare il numero del National Geographics).

- Ecco, o bruna pelosita', ci terrei a sapere in che conto tenete queste non
comuni abilita'.

- Glabro straniero, non avresti potuto rivolgermi domanda piu' semplice. Essi
altro non hanno se non il dono di una vista particolare, capace di vedere
l'essenza di un oggetto, la sua vera forma. Grazie ad un'abilita' manuale
sviluppata nelle lunghe notti invernali, mentre tutti riuniti mastichiamo la
coriacea carne cruda ascoltando tesi i rumori della notte (o attenti i
racconti di un occasionale nomade), mentre siamo li' riuniti, insomma, questi
grattano e scavano la pietra

  
liberando la forma racchiusa in essa.

- Saggio, il mio cervello e' ancora quello di un gorilla. Spiegati meglio.

- Come ben saprai noi viviamo in cio' che potremo definire la Natura. La
Natura e' a sua volta la parte del Mondo che ricade sotto i nostri sensi, cio'
che percepiamo.

- Ora lo so.

- Bene! Il Mondo che ci circonda ha in se' tutte le possibili forme che
troverai in natura. Ed e' in base alle influenze degli oggetti gia' presenti
in essa che il Mondo manifesta un altro oggetto.

- Il tuo ragionare e' piu' contorto delle spire di un serpente.

- Ti portero' degli esempi: quando Glo l'ominide prende in mano un osso, vede
sempre dentro di esso allo stato potenziale qualcosa. Puo' essere un
bellissimo cavallo, un pezzo ornamentale di una collana o un gioco per
fanciulli... Col suo scalpello di selce non fa altro che liberare la forma
imprigionata in esso. A seconda della sua abilita' nel seguire gli invisibili
contorni della Forma riuscira' ad avvicinare l'aspetto dell'oggetto alla Forma
originale, quella iperuranica presente nel Mondo. Ti faccio un altro
esempio... - il possente gorillodie si accovaccia e mi fa segno di mettermi
comodo. Mi indica un gruppo di donne preistoriche attorniate da uno stuolo di
bambini, intente a squartare non so cosa.

- Tu sai che la forma nel Mondo dell'uomo e' quella di un essere forte, in
salute e bello peloso, con la vista acuta, le orecchie mobili ed i denti
forti. Eppure ogni donna, ricevendo l'influenza degli elementi che la
circondano in Natura, partorisce un bimbo sempre diverso. Ma quelli che si
avvicinano di piu' alla Forma risultano comunque essere i migliori.

- Vuoi dirmi comunque, o sommo vegliardo, che se non vi fossero influenze
naturali esse partorirebbero bambini sempre uguali?

- Certamente. Ma cio', essendo la donna stessa un elemento della Natura,
risulta alquanto impossibile. Non credi?

- Comincio a capire. Ma dimmi, maestro dal grigio pelo, quest'abilita' del
"liberare la Forma" come viene da voi considerata?

- E' una capacita' magica che non tutti possiedono, e quei pochi che l'hanno
devono coltivarla ed affinarla, anche a costo di rubare tempo alla caccia. E'
il dono di riuscire a vedere le forme del Mondo nascoste in Natura.

- E dimmi dunque: come riesci a capire che la forma e' stata liberata?

- Dall'esempio del parto puoi gia' intuire come essa non sia mai liberabile
nella sia interezza, poiche' la Natura stessa di chi la libera la modifica
irreparabilmente; sappi pero' che l'oggetto che si avvicina alla forma finale
acquista un certo magnetismo.

- Si, venerando, poco fa parlavi di magia...

- Un oggeto che incarna una Forma, libera (per la sua purezza) un'attrazione
irresistibile da parte delle altre forme nascoste in Natura. Tieni conto che
tutti i nostri ideali (una caverna secca, esposta al sole, una bella e docile
compagna, molti figli sani, attrezzi robusti) tutti i desideri di ogni essere
vivente, animali inclusi, altro non sono se non tentativi di raggiungere la
corrispondente perfetta Forma del Mondo. Questo anche per i desideri malvagi
(l'odio puro, l'avidita', l'ingordigia, la rabbia...).

Il saggio si sporge per afferrare un ciuffo d'erba. Mi offre un filo, un
altro se lo caccia nella larga bocca. - Ecco che alcuni lavori, seppur di
ottima fattura, non attirano piu' di tanto la nostra attenzione. Altri, forse
pure apparentemente piu' rozzi, riescono a colpirci per la forza della forma
rappresentata. Ecco perche' una buona rappresentazione dell'uccisione in
caccia di un bufolosauro puo' essere capace di portare a noi la bestia
migliore di un branco.

- Ecco maestro, ora non vorrei dire ma... mi sembra un po' superstizione...

Lo scimmione arriccia le labbra in un gesto che interpreto di stizza. -
Perche'? nel Mondo i simili si attraggono.

- Maestro, la scienza insegnera' che sono gli opposti ad attrarsi.

- La tua scienza si sbaglia. Gli opposti sono uno parte dell'altro: il giorno
non avrebbe significato senza notte, ne' il freddo avrebbe una propria
esistenza senza aver provato il caldo... Ma questa e' un'altra storia, mi
sembra. - Agita la mano, come per scacciare una mosca fastidiosa.

- Quindi la creativita' dell'individuo non esiste.

- Creativita' dell'individuo? Ma certo che si. E' lui che dall'argilla,
dalla polvere, riesce ad ottenere la forma. E' lui che scava le ossa e le
pietre...

- Si certo, perdonatemi maestro, ma l'invenzione? l'idea? il nuovo concetto?
- Si avvicinano due femmine che si accoccolano al nostro fianco e cominciano a
spulciarci, lo scimminide non vi fa caso. Decido di imitarlo.

- Non ti seguo. Perche' dici cio'? Queste persone hanno il dono di vedere le
forme del mondo e l'abilita' manuale di riuscire in parte a mostrarcele. Sono
molto utili all'orda per gli oggetti magici che riescono a produrre e vengono
trattati con rispetto. Ma questo ha poco a che vedere con scoperte ed
invenzioni preziose quali la concia delle pelli, l'impiego della ruota o l'uso
delle lance nella caccia.

- Capisco. Quindi nulla di nuovo sotto il sole fino alla fine dei tempi.

- Per noi ora si. Ma forse in futuro qualcuno vedra' una forma nuova e piu'
potente imprigionata nell'oggeto da lavorare. La ricerca del nuovo e' nella
nostra natura: anche gli animali, e fra questi pure i piu' stupidi come il
mucchidis bicorno, perdono presto interesse di fronte agli elementi nuovi che
attraversano la loro quieta esistenza. Non vedo perche' l'uomo (tra l'altro
estremamente piu' vivace del bicorno) non possa avere a noia una forma e
cercarne altre.

- Maestro, ma la capacita' artistica? il concetto di arte...

- Ora sono io a non seguirti piu'. Parlami di queste parole.

- Sono... sarebbero... saranno... Addio saggio dra gli Aargh. Il mio tempo
e' scaduto.

- Addio straniero. Che tu possa vedere la fine della tua strada.

- In un modo o nell'altro...

Mi allontano sconsolato dalle caverne. In effetti quando l'artista crea
attinge da... da influenze sociali, conoscenze sue certo. Ma il nucleo,
l'idea... non e' forse colui che per primo riesce vedere cio' che dopo una
generazione sara' considerato ovvio? non e' forse colui che libera una Forma
del Mondo nascosta e la porta in Natura, sotto gli occhi di tutti?

Ma allora per la programmazione l'unico vero artista e' stato...

- Straniero!

- Si? - Ugh mi viene in contro di corsa.

- Ed il regalo promesso?

- Ah gia'! - Gli porgo il mio pacchetto di sigarette e l'accendino.

- Queste si fumano.

- Si fumano?

- Si. E' una vecchia storia. Ora ti faccio vedere...






Artore Londona














############ ###
### 9 ### ERRATA CORRIGE ###
############ La direzione ###

Il buon .mau. (che e' un vero pistino) mi ha fatto notare come nell'indice
mi fossi dimenticato d'inserire la biografia del Raffa. Ecco che faccio
ammenda.

Dunque nel vostro indice '93 dovete inserire al posto di:

| Biblio di Costa(II) # 35 p. 56
|
le segg rige:

| Biblio di Costa(II) # 35 p. 56
| Biblio di Raffa # 28 p. 16

Il fattacio perche' la biografia era allegata alla puntata sul REXX e non
messa a parte. Ecco perche' mi scappo'.

La direzione

############ ###
### 10 ### NOTIZIE FIDONET REGION 33 ###
############ NEWS ###


*** NET 331 ***

Mi ha appena risposto Vertigo, deve avere qualche problemuccio! Il nostro
piu' sincero augurio nel riuscire a risolverlo al piu' presto nel migliore dei
modi.

From : Vertigo 2:331/301 02 Feb 94 19:06:48

RR> ... una richiesta ... di news

Sono nella shit fino al neck. La notizia piu' tragica e' che mi si e' tritato
un disco, con perdita di 600 mega di files. Ora vedo di raffazzonare
qualcosa.

Ciao,
--V--
2:331/301

*** NET 332 ***

OsseCui Renato!

Ecco una cosa che l'altra volta ho dimenticato di scriverti:
[NdE: cio' e' riprovevole]

Mario Battacchi (332/403) e Paolo Sinigaglia (332/407) sono i due nuovi BB di
net ed hanno preso rispettivamente gli address 332/1 e 332/2.

Una cosa: potresti rinnovare la lista dei nodi ISN che alleghi a Telematicus?
In quella che usi ora c'e' ancora il nostro vecchio (di oltre un anno) numero
telefonico.

Grazie!

[NdE: Vedro' se la mia pigrizia ed il mio *cesso* di Supra me lo
permetteranno]

|'!Chao!_
|__ OrsO/
/

::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

From : Stefano Marangoni 2:332/502.13 13 Jan 94 22:11:52

RR> qualche novita'? qualche articolao caldo, caldo?

Ummm... periodo di crisi... :-(

Il mio CoSysOppo sta mettendo a punto un programmillo che si prospetta molto
interessante... ti dico solo che servira' per migliorare la vita (e la
bolletta) ai points.

Comunque, siccome non voglio propinarti del VaporWare, quando la cosa sara'
pronta e operativa, stai sicuro che Telematicus avra' il suo bell'articoletto
il anteprima.

RR> ciao& buon anno! :)

Anche a te.

Ciao.
Mgo

*** NET 333 ***

Hello Renato!

Tuesday January 25 1994 07:32, Renato Rolando wrote to Herve Miozzo:

RR> p.s.
RR> ci sono novita' nella ex isola felice??

Se parliamo di novita' relative al NET, direi che l'isola felice viaggia a
gonfie vele senza intoppi ....

Ci sono invece novita' nell'ambito della nostra zona, pero' e' ancora presto
per parlarne, al momento giusto riceverai notizie.

Aloha !!
Herve Miozzo
2:333/511.20000

*** NET 334 ***

From : Denis Truffo 2:334/101 24 Jan 94 21:04:00
Subj : Nuova BBs

Ciao a Tutti.
il mio nome e' Denis Truffo e....

Sta nascendo una nuova BBS a Torino

SICAP BBS +39 11 3835254

Le Aree di interesse saranno prevalentemente:
NOVELL
COMPAQ
PC in Genere.

Il SysOp (Denis Truffo) ed alcuni suoi collaboratori sono inoltre fanatici di
altre cose, estranee al mondo PC&C.

Ovvero: Volo a Vela (Aliante !!!) Modellismo Aereo (Veleggiatori RC da pendio,
Traino Aereo etc)

Avrei piacere di avere la collaborazione di qualcuno di voi, assidui
assordatori di poveri vecchietti sonnecchianti(Quando sbagliate numero di
telefono di notte ed uccidete qualche vecchietta con i Vs. fischi telefonici
!!!), per impostare aree di comune interesse. Sono aperto a tutti i
suggerimenti !!!

La configurazione dalla BBS attuale e' la seguente:
PC 80386 33 Mhz. (Presto sara' sostituito da un 486 COMPAQ)
HD 150 Mb.(Presto affiancato da altri 650, gia' pronti, ma per
il momento non c'e nulla per riempirli)
CD ROM. (E che ci mettiamo dentro ???)
Modem MULTITECH MT1432 (14.400)

Se il traffico lo richiedera', sono gia pronte altre 2 linee.

Se qualcuno di voi e' interessato a collaborare attivamente (o meno) puo'
lasciare un messaggio su:

SICAP BBS (+39 11 38.35.254) Denis Truffo (Alias SysOP)
Lord DRake Denis Truffo


Grazie in aticipo per la collaborazione o anche solo per aver letto questo
mex. !!!! SALUTONI

DENIS SysOp SICAP BBS
þ OLX 2.1 þ Try it º³Û³ºÝ³ºÝ³³
^^^^^^^^^^^[NdE: questo forse non tutti lo vedranno, ma
e' troppo originale!]

*** NET 335 ***

Ciao Renato!

RR> tutto bello e giosioso? SI?

A parte la crisi economica... direi di si ;)

RR> e' anche il mio caso. :)

Ne sono felicissimo.

RR> ci sono novita' da inserire su Telematicus?

Be', direi che si sta affermando un fenomeno di costume interessante sulle
BBS. Il sysop sta diventando un disk-jockey!

E gia', perche' con l'avvento dei CdRom la fantasia, gia' di per se sfrenata,
dei sysops ha ormai superato se stessa; si compra (e si mette in linea) di
tutto! Donne nude, uomini nudi, cani nudi :) ed ogni sorta di cosa, purche'
contenuta nei Cd.

E cosi' il sysop passa il suo tempo a "mixare" i dischetti argentati nel
lettore ottico, mentre gli utenti freneticamente chiedono sempre di piu'. Le
migliori BBS gia' offrono 6, 7 CdRom in linea... dove andremo a finire ???
:)

Un salutone!
Enrico
Franceschetti
2:335/212



******************************************************************************

Telematicus puo` essere downloadato dai nodi che ricevono la distribuzione
ISN. Assieme alla rivista ho inserito ISN-NODE.265, la lista di tutte le BBS
appartenenti ad ISN. Non e' molto aggiornato, come mi hanno fatto notare.
Vedro' di aggiornarlo al piu' presto.















#### End of TELEM036 ####

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