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Telematicus Volume 01 Numero 10
***** Vol. 1 ***** Pag. 1 ***** Numero 10 *****
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Ottobre 1991
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Bollettino telematico mensile a cura del network 2:334 - Fidonet
Editor integrator: Maurizio Codogno
Editor turisticus: Mimmo Cristofaro
Editor PADdista: Alfredo Berlusconi
Editor compatibilis: Marco Civra
Editor letteratus: Renato Rolando
Editor remotus: Piermaria Maraziti
Editor novellus: Raffaello Valesio
Editor tariffarius: Roberto Piola
Collaboratori: Tutti voi :-)
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IN QUESTO NUMERO :
Editoriale, di Maurizio Codogno . . . . . . . pag. 2
Clipper: la storia, di Mimmo Cristofaro . . . . . pag. 3
Itapac - parte 5, di Alfredo Berlusconi . . . . . pag. 6
Compatibilita`, di Marco Civra . . . . . . . pag. 8
Vivamiga, di Renato Rolando . . . . . . . . pag. 10
Il programmino . . . . . . . . . . . pag. 13
Il Programmatore di Sistema, di Raffaello Valesio . . . pag. 16
Curiosita`: Il gergo hacker - parte 7 . . . . . . pag. 19
Notizie dal net 334 . . . . . . . . . . pag. 22
I nostri bbs . . . . . . . . . . . . pag. 24
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Il materiale presente in Telematicus e` (C) dei singoli autori.
E` espressamente consentita la distribuzione e il riutilizzo del
bollettino in tutto o in parte, purche` non a fini di lucro e
citando sempre la fonte di provenienza.
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-----> EDITORIALE
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Carissimi lettori,
Eccomi pronto come sempre all'appuntamento mensile con Telematicus.
Bisogna dire che l'accorato appello che ho scritto nel numero
precedente ha sortito qualche effetto, e il numero di ottobre
(ragazzi! siamo gia` arrivati al numero 10!!) vede l'ingresso di
illustrissimi collaboratori come Mimmo Cristofaro, sysop di
Travelmatic e noto esperto di Clipper, e di Raffaello Valesio, che
pare continuare nel solco del nostro amighista Renato Rolando.
Spero solo che non lo segua fino in fondo... guardate cosa RRE
mi ha scritto assieme al suo pezzo:
"Come al solito puoi storpiarlo tagliarlo, ucciderlo etc.. tan-
to in un modo o nell'altro trovo poi il modo di vendicarmi 8-)"
Vedete come e` brutta la vita di un povero editor...
Tra l'altro mi scuso per i *troppi* refusi del numero
precedente, prometto che questa volta staro` un po' piu` attento!
ciaociao ... .mau.
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-----> CLIPPER
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Chi era costui ?
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Verso la fine dell'800 la parola CLIPPER evocava la sagoma di
una goletta, veliero multialbero, utilizzata prevalentemente per il
trasporto degli emigranti inglesi, scozzesi e nordici in generale
dalle coste dell'Inghilterra verso Terranova e per estensione verso
tutto il nuovo mondo.
Nella prima meta` di questo secolo la parola CLIPPER identifi-
cava un aereo passeggeri utilizzato dalla Pan American per le tras-
volate atlantiche, quasi un simbolico ritorno a casa di coloro che
avevano utilizzato il Clipper marittimo.
Alla fine del secolo, ovvero ieri mattina, CLIPPER e` il nome
dato dalla Nantucket, piccola software house americana, ad un pro-
dotto software che e` divenuto un `must' per qualsiasi programmatore
in ambiente xBase.
Un po` di cronaca
-----------------
Fino al 1985 i programmatori che utilizzavano il linguaggio/am-
biente dBaseIII, dovevano fornire ai propri utenti non solo il codi-
ce del programma, ma il linguaggio vero e proprio che al lancio
della procedura interpretava il codice, riga per riga, e lo ese-
guiva.
Cio`, in teoria, avrebbe dovuto portare ad un incremento delle
vendite del prodotto dBaseIII, ma in realta` porto`, almeno in Ita-
lia, ad un proliferare vertiginoso di copie pirata.
Scagli la prima pietra chi ... ecc. ecc. ecc.
Alla Ashton-Tate andra` in eterno il riconoscimento di milioni
di utenti e programmatori per la grande innovazione, ma i professio-
nisti dopo attimi di entusiasmo si accorsero che il prodotto era
`dilettantesco', perche`:
1) i programmi venivano interpretati ed eseguiti lentamente;
2) il codice sorgente era alla merce` dell'utente;
3) il prezzo globale di vendita di una procedura era penalizza-
to dal fatto che il cliente doveva comperare anche il linguaggio;
4) non era possibile avvalersi di librerie esterne;
5) l'architettura generale del linguaggio risentiva pesantemen-
te dei vincoli tipici di un interprete.
Il successo delle vendite, siamo nel 1985, distolse la Ashton
dall'apportare significative migliorie al prodotto e l'unica innova-
zione a favore dei programmatori fu la distribuzione di uno pseudo-
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compilatore che crittografava il codice sorgente impedendo la mano-
missione dei programmi, ma questa `pensata' si tradusse in un mag-
gior appesantimento dei sistemi basati su dbIII.
Il progresso scientifico non e` mai stato merito di un solo
soggetto, ma la sfida ed il confronto tra cervelli sono il vero
detonatore dell'evoluzione.
Cio` valse anche per il mondo xBase quando ...
... verso la fine dell'85 la WordTech presento` QUICKSILVER, il
primo compilatore per dBaseIII, che consenti` alle software house di
mezzo mondo di sviluppare procedure consistenti senza temere azioni
di `pirating', senza problemi di lentezza, senza l'assillo di far
acquistare il linguaggio al cliente.
Cominciavano a nascere altri ambienti di tipo pseudorelazionale
come WAMPUM, KNOWLEDGEMAN, RBASE, ecc. quando Nantucket lancio`
CLIPPER, compilatore per dBase, che produceva dei moduli .OBJ da
tradurre in .EXE autonomi con un qualsiasi linker.
I risultati furono eclatanti in termini di semplicita`, veloci-
ta`, affidabilita` e soprattutto di "comunicabilita`" con moduli di
librerie esterne proprie o altrui.
La versione Autumn '86 fu una versione storica non tanto per il
prodotto in se` quanto per la suggestione che provoco` in centinaia
di migliaia di utenti evoluti e software house che la semplicita`
concettuale di dBIII poteva ora vestire anche i panni di prodotto
professionale.
Il successo di questa versione fu una spina nel fianco sia per
Ashton Tate sia per gli altri concorrenti, e sull'onda del successo
la Nantucket presento` nell'estate dell'87 la mitica versione SUMMER
'87 2.00 consegnata a tutti gli utenti registrati come upgrade alla
versione precedente. La discendenza da dBase III, ormai alla versio-
ne PLUS, era ormai un vago ricordo e la parentela con dBase IV molto
sbiadita.
Questa versione di Clipper era andata oltre il compito di com-
pilare un sorgente. Il team di sviluppo della Nantucket si era volu-
to divertire a fare quello che i programmatori sognavano e dovevano
realizzare facendo salti mortali; disegnare box in un baleno, apri-
re/leggere/scrivere files con funzioni di basso livello, usare con-
temporaneamente fino a 255 files con DOS superiore alla release
3.30, controllare la validita dell'input con delle normalissime
funzioni che restituissero un TRUE o un FALSE, scriversi una libre-
ria di funzioni personali, linkare routines scritte in Assembler o
C, e chi piu` ne ha ...
La completa trasparenza del nuovo Clipper conquisto` un pubbli-
co internazionale talmente vasto, che nel giro di due anni il pro-
dotto si affermo` anche presso quei professionisti `guru' che parla-
vano solo COBOL, e fino a due anni prima consideravano l'ambiente
dBase alla stregua di un videogioco.
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Ma come tutti i prodotti software anche Clipper cominciava ad
invecchiare e Nantucket a meta` dell'88 penso` bene di tirar fuori
una nuova release.
E fu l'inizio della ... fine !
Si` perche` il nuovo CLIPPER 5.0, il cui rilascio fu annunciato
negli States per la primavera '89, venne fuori con piu` di un anno
di ritardo (settembre '90) dopo una miriade di annunci e smentite
che provocarono un clima di eccessiva attesa ed una serie di cocenti
delusioni tra chi maggiormente aveva sostenuto quello che ormai si
poteva definire piu` un linguaggio autonomo che un compilatore.
Clipper 5.0 era stato concepito e scritto con il C 5.0 della
Microsoft (gia` in uso dall'88), ma a meta` del '90 era stata lan-
ciata la release 6.0 e cio` costrinse gli sviluppatori Nantucket ad
una repentina revisione della loro creatura.
Dopo alcuni mesi dal lancio i bugs erano tali e tanti che fu
scritto un elenco degli errori in formato Norton Guide (cioe` batti
un tasto ed eccoti la lista dei buchi) e Larry Heimendinger, presi-
dente della Nantucket, fu pesantemente aggredito in piu` di una
Developers' Conference in giro per il mondo.
Pochi mesi dopo fu consegnata agli utenti la release 5.01 che
sistemava i bugs piu plateali e ridonava un po` di tranquillita`
alle software house che avevano puntato tutto sulla versione 5.0 di
Clipper.
Oggi il mondo di Clipper si e` "splittato" (mi sia concesso il
termine) tra "conservatori" e "innovatori".
I primi rivendicano l'insostituibilita` della Summer '87 per la
stabilita` del codice, la ricchezza di librerie e l'assenza di bugs
macroscopici o almeno la loro facile aggirabilita`.
I secondi, affascinati dalle nuove strutture tipo Code-Block,
array multidimensionali, ecc., preferiscono sopportare gli inevita-
bili bugs che saltano fuori qui e la` dal linguaggio e la sua pesan-
te curva di apprendimento, confidando in un miglior ROI (Return On
Investment) globale in tempi mediamente brevi.
Una contesa su tale tema fatta in un Clipper User Group potreb-
be andare avanti per settimane e mesi senza approdare ad alcuna
intesa, come quando al Bar dello Soprt si sente discutere di Juve o
Milan o Solbiatese.
Ho quasi finito! Voglio solo aggiungere un mio parere.
Il Clipper in quanto compilatore o linguaggio, Summer '87 o
5.01, deve il suo successo non solo ai suoi autori, ma anche alla
moltitudine di one-man-software-houses che hanno prodotto tonnellate
di routines, librerie, tools e aggeggi vari da consentire a chiunque
di affrontare qualsiasi problema.
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Il mese prossimo, se l'Editor Magnificus Mauritius Codognus lo
vorra`, [NdE: cerrrrrrto che lo voglio!] vi diro` la mia sulla dia-
triba Summer '87 versus 5.0.
Ciao!
Mimmo Cristofaro
TRAVELMATIC
2:334/104.0
-----> ITAPAC - PARTE 5
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PARAMETRI DEL PAD (i)
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PARAMETRO 1 - RICHIAMATA DEL PAD.
Questo parametro controlla la possibilita' da parte dell'utente
di richiamare il PAD durante la connessione per alterare i parametri
o inviare un comando.
Cio` e` possibile sia all'inizio del collegamento, prima della
digitazione della <NUI>[,C]-<NUA> oppure durante un collegamento
sempre che questo parametro sia settato pari a 1. Mi spiego: se
siete collegati ad un host che non puo` a causa del software abbat-
tere la chiamata, voi dovrete avere la possibilita` di uscire dal
collegamento e ritornare al prompt di itapac. Solitamente lo si fa
con la sequenza: "Control-P" seguita da: "CLR"<CR>. In questo modo
voi potrete collegarvi con un altro host con differente NUA.
Se invece dovete fare un download da un bbs (ad esempio se
siete collegati tramite un dial-out ad un bbs in america) e` chiaro
che nel file puo` essere presente un CHR(16) senza che cio` signifi-
chi l'intenzione di richiamare il PAD. Se cio` avviene, voi perdete
il chr(16) nel migliore dei casi poi il PAD risponde (inascoltato)
con ERR e quindi fa continuare il collegamento uscendo dal modo
comandi. Se utilizzate zmodem, accade che cio' causa un errore nel
CRC e quindi un re-invio del pacchetto contenente sempre il CHR(16).
Ovvero, fallisce il DL e s'impallano PAD e zmodem. In questo caso e`
chiaro che occorre disabilitare il richiamo del PAD.
Per richiamare il PAD a questo punto e` possibile tramite il
controllo del parametro 7 (segnale di break) oppure se cio` non
causa problemi....HUNG-UP!!!
Valori possibili :
0 Richiamo del PAD non possibile
1 possibile con DLE (Control-P) (ASCII=16)(10 hex)
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PARAMETRO 2 - ECO LOCALE
Il PAD puo` generare una eco locale ad ogni carattere ricevuto
dal terminale. Questo parametro e` da utilizzare per i servizi che
non prevedono l'eco dei caratteri inviati al posto dell'eco locale
generato dal terminale. In genere e` sempre attivato soprattutto
poiche` l'host remoto essendo accessibile via pacchetto, anche se
rispedisse i caratteri, la rete a pacchetto li rimanderebbe solo ad
invio del pacchetto (vedere parametro 3 per l'invio dei pacchetti).
Diversa la situazione quando si colloquia con un PAD remoto (ad
esempio il PAD dove ha sede un modem per il dial out): in questo
caso e` il PAD remoto a generare l`eco.
In ogni caso, a collegamento avvenuto, il PAD ridiviene traspa-
rente, lasciando all'host remoto il compito di effettuare l`echo.
Valori possibili :
0 niente eco [anche <NUI>-<NUA> non si vede]
1 eco
PARAMETRO 3 - CONTROLLO INVIO DEL PACCHETTO
L'invio dei pacchetti sulla rete e` condizionato da una serie
di elementi. Il PAD puo` anche controllare il ricevimento di un
particolare carattere come segnale per l'assemblaggio e l'invio del
pacchetto anche se e` di lunghezza inferiore a quella standard (128
bytes). Nel profilo 3 (=126) sono scelti tutti i caratteri da ascii
0 ad ascii 31 come marcatori d'invio.
Valori possibili :
0 nessun carattere (assembla il PAD ogni 128 bytes)
2 carattere di Carriage Return solo.
126 tutti i caratteri da 0 a 31 e 127
Il valore 0 e` la scelta da farsi nel caso di un DL o UL in
zmodem o altri protocolli (vedere anche parametri seguenti).
PARAMETRO 4 - TEMPORIZZATORE
Questo e` il secondo parametro per la gestione del flusso: il
valore associato al parametro arriva ad esprimere quanti ventesimi
di secondo possono trascorrere dal ricevimento dell'ultimo carattere
prima dell'invio del pacchetto. Il valore 0 indica l'assenza di
temporizzazione e significa che il PAD spedira` sempre i caratteri
uno dopo l'altro.
La scelta per DL/UL qui e` un problema che non sto qui a espli-
citare. Basti sapere che la cosa migliore e` settare il valore ugua-
le a 1 o 2 o 3. Ovvero si sfruttano completamente i pacchetti di
128, pur senza perdere in velocita` ne in aumento di costi ( costo =
numero di segmenti = 64 caratteri = mezzo pacchetto.
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Se set4:0, nel caso ci siano rallentamenti del PAD lui spedi-
rebbe il pacchetto formato di 1 solo carattere, ovvero i costi teo-
ricamente potrebbero salire a 64 volte il minimo indispensabile!).
Valori possibili : da 0 a 255 (ventesimi di secondo)
Viene di solito assegnato col profilo 3 un valore di 255.
PARAMETRO 5 - CONTROLLO X-ON X-OFF
Le capacita` ricetrasmittive della rete possono anche non ri-
specchiare quelle dell'host a cui siamo collegati. Anche a 300 baud
puo` capitare che la rete sia talmente congestionata che la veloci-
ta` nostra sia troppo alta per permettere al PAD di inoltrare i
nostri caratteri al destinatario senza creare sovraccarichi locali
nei buffers. E` quindi previsto che il PAD possa controllare il
nostro invio di dati arrivando ad utilizzare i due caratteri di X-on
e di X-off (ASCII 17 e 19) secondo le necessita` dell'host per in-
terrompere temporaneamente la nostra trasmissione.
Valori possibili :
0 nessun controllo
1 abilitato xon-xoff (default nel prof 3)
-----> COMPATIBILITA`
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GARANTITO INCOMPATIBILE, ovvero, della traduzione di files fra
sistemi operativi diversi.
A tutti voi sara` capitato di dover tradurre dei files da un
computer a un altro e di scontravi con una serie infinita di proble-
mi, talvolta insormontabili. Vediamo di risolverne alcuni e di spie-
gare ai meno esperti come far "passare" del materiale dal proprio
computer a un altro. Vedremo come tradurre files fra i seguenti
sistemi: Macintosh, Apple //, Msdos compatibili, Msdos incompatibili
(leggi Olivetti), Amiga. Se questi non bastano, fatemelo sapere, che
vi rispondero` sul prossimo numero di Telematicus.
Partiamo con l'APPLE // (ProDos). A seconda dei modelli, su
Apple // potete avere dischetti da 5 pollici o da 3 pollici. In
entrambi i casi, e` abbastanza semplice passare su Macintosh e,
attraverso questo, su Msdos. Se avete dischetti da 5 pollici, dovre-
te trovare un Mac dotato di unita` esterna (piuttosto costosetta e
non molto diffusa) da 5 pollici. La traduzione di testi, fogli elet-
tronici e database e` garantita dai traduttori disponibili su Mac.
Qualche difficolta` per i files grafici. Fatta la traduzione potrete
passare anche su Msdos.
I dischetti da 3 pollici vengono tranquillamente "visti" da Mac
su Apple File Exchange, applicazione di traduzione fornita di serie
con questa macchina. AppleWorks e` l'applicazione Apple // che vi
da` le maggiori garanzie in termini di traducibilita` dei files
verso ambienti esterni. Contrariamente a quanto accadeva fino a
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pochi anni fa, Macintosh puo` oggi digerire tranquillamente materia-
le proveniente da altri ambienti. Abbiamo gia` visto per l'Apple //.
AppleWorks ha un preciso corrispondente nel mondo Mac (Microsoft
Works) e questo gia` rende la vita piu` semplice, poiche` i files
possono essere aperti direttamente. I nuovi modelli Mac, inoltre,
sono dotati di serie del superdrive, in grado di leggere i floppy da
3 pollici Msdos.
Con utilita` shareware tipo DosMounter e` persino possibile
"vedere" sulla scrivania del Mac i dischetti formattati Msdos. Buona
regola negli scambi fra i due ambienti e`, nel limite del possibile,
utilizzare i suddetti dischetti da 3 pollici, anziche` quelli da 5
pollici, sia per la scarsa diffusione delle unita` esterne da 5
pollici per Mac (a proposito, solo e sempre da 360K!), sia per la
non precisa formattazione degli stessi su queste unita` esterne.
La possibilita` di "vedere" il dischetto Msdos su Mac risolve
tantissimi problemi. I files formattati in solo testo, ad esempio,
possono essere copiati pari pari sul Mac e poi aperti con un normale
word processor. I caratteri che non corrispondono possono essere
sistemati con tabelle di corrispondenza ASCII. Diverso il discorso
se avete un testo formattato. Anche in questo caso la via da seguire
si chiama Apple File Exchange, insieme ad altre applicazioni del
genere (MacLinkPlus in particolare).
Cosa e` possibile tradurre bene con queste applicazioni:
A - Wordstar e Wordperfect verso MacWrite e MsWord e viceversa
B - PageMaker PC verso Pagemaker Mac 3.5 e viceversa (non Page-
maker 4.0, per ora)
C - In genere tutti i files realizzati con applicazioni Micro-
soft che esistono in entrambi i sistemi operativi (Excel, Word, File
etc.)
D - Lotus verso Excel o simili per Mac e viceversa
E - Tutti i files registrati secondo gli standard SILK, comma
values, tab values, GIF, TIFF, PICT e PICT 2 (attenzione alla defi-
nizione per i files grafici, sia in un senso, sia nell'altro).
F - Files DBIII verso FoxBase per Mac (ma viceversa solo per
FoxBase per Dos)
G - Tutti i files (uhm, non proprio tutti) in standard (quale?)
Postscript ed Encapsulated Postscript (EPS).
Cosa e` possibile tradurre MALE, cioe` con rischio di perdere parte
delle informazioni:
A - Materiale da e per word processors non contemplati nei pun-
ti precedenti
B - Qualsiasi tipo di file da e per computer Olivetti.
La grande casa eporediese, infatti, ha un concetto piuttosto
approssimativo dello standard Msdos. Anzitutto la formattazione dei
dischetti si rivela spesso come il primo, e purtroppo insormontabile
ostacolo. In questi casi occorre passare, nella traduzione, attra-
verso un computer Msdos di altra casa, formattando sullo stesso i
floppy.
Non sono a conoscenza delle possibilita` e dei problemi di
traduzione fra Amiga e Msdos, per i quali rimando la palla a Renato
Rolando. [NdE: potete trovare il suo pezzo (?) subito dopo questo]
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Purtroppo anche fra Amiga e Macintosh, anche se le due macchine
usano lo stesso processore, la compatibilita` diretta e` decisamente
scarsa. Non esistono infatti, che io sappia, traduttori puliti fra i
due ambienti operativi, e diventa gioco forza fare uso degli emula-
tori, per i quali rimando al paragrafo relativo. resta salva la
possibilita` di utilizzare i soliti standard di salvataggio per
files di testo e grafici.
Capitolo a parte, e molto breve, se siete tra i "fortunati"
possessori di un M10 Olivetti. La strada migliore per portare i
files in altri ambienti... e` quella di rifare tutto da zero su
un'altra macchina. [NdE: ma non ha nemmeno un bella seriale? Per
quanto ne sapevo, l'idea alla base dell'M10 era passare cosi` i
dati...]
Vediamo ora il discorso degli emulatori. Macintosh possiede un
ottimo, ma indecentemente lento [NdE: ho visto su un Mac II fx un
indice Norton di... 0.99], emulatore Msdos. Utile in taluni (rari)
casi per trasferire files. Fate prima, in termini di tempo, a rifare
da capo il lavoro. Diverso invece il discorso dell'emulatore Mac per
Amiga. Il problema dell'unita' floppy Mac e' facilmente superabile,
poiche' con un modem e' possibile trasferire il file avanti e indie-
tro. Diversi programmi Mac girano su Amiga in emulazione, anche se
purtroppo non sempre si tratta di quelli professionali...
Quando usare il modem?
----------------------
Partendo dal presupposto che i lettori di Telematicus possieda-
no un modem, la via piu' semplice per trasferire materiale da un
sistema operativo all'altro parrebbe l'uso del modem. In realta' le
cose non funzionano cosi' bene, eccezione fatta per i testi ASCII,
per i files in standard GIF, TIFF etc., e per quanto detto sopra
riguardo l'emulatore Amiga.
Ed ecco alcune noterelle importanti a conclusione:
1 - COMPATTATORI: Dimenticateveli!! [NdE: non e' vero, ARC 6.02
e il nuovo unzip sono standard...]
2 - Salvataggio dei files: quando esiste l'opzione salva col
nome accanto a quella "salva", preferite sempre la prima a lavoro
terminato. L'opzione salva col nome vi garantisce il salvataggio di
tutte le specifiche e una maggiore compatibilita' con i traduttori.
3 - Immagini impaginate all'interno di files PageMaker: forni-
tele sempre anche come file separato
4 - Files postscript: attenzione estrema alle specifiche di pa-
gina. Un file Postscript viene in genere trasferito da un sistema
all'altro per stamparlo su fotounita' e non per riaprirlo. Se sba-
gliate le specifiche di pagina siete fritti. In teoria dovreste, nei
limiti del possibile, specificare gia' il tipo di stampante che
userete e la definizione della stessa. [NdE: o sperare che il Post-
Script compreso sia lo stesso... vi assicuro che possono capitare
delle brutte sorprese]
/// Marco Civra - Sintel +39 11 59.62.74 - 2:334/103 ///
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-----> VIVAMIGA
========
Last but not least eccoci a parlare delle meravigliose possibi-
lita` offerte dalla nostra macchina preferita, l'Amiga. Purtroppo il
sottoscritto ha avuto rari, e devo ammmettere, spiacevoli scontri
con tali programmi. Parlo dei vari emulatori per Apple o MS-DOS;
tuttavia non avendo manuali ed andando `a naso' non li posso certo
ritenere un valido metro di misura.
Il sistema operativo dell'Amiga (che d'ora in poi chiameremo
amichevolmente SO) permette gia` dalla versione 1.2 la gestione dei
dischetti da 5 pollici (quelli da 3 fin dalla 1.0 essendo lo stan-
dard del sistema!). Bisogna aggiungerli con un comando (inseribile
nello script eseguito dopo ogni reset) ed il gioco e` quasi fatto;
ci sono poi i problemi connessi al fatto che tali driver non segna-
lano, come contrariamente succede per quelli standard, il cambio di
dischetto e bisogna darlo tramite un altro comando; altrimenti il SO
comincia a fare sul nuovo dischetto quello che gergalmente viene
chiamato <casino>. [NdE: consolati, gli Olivetti lo fanno sempre!]
Ultimamente stanno uscendo drive che permettono la formattazio-
ne a 1.44M, sinceramente non credo siano compatibili coi dischi ad
alta densita` IBM e sono reputati dai piu` delle semi-truffe. Inol-
tre i dischi da 3 pollici per Apple non possono essere letti dai
nostri drive standard; come tutti sanno l`Apple usa aumentare o
diminuire la velocita` di rotazione del disco a seconda della posi-
zione della testina (come il CD). Quindi tutti i vari emulatori per
il Mac hanno bisogno di un drive esterno che puo` essere tranquilla-
mente [NdE: non certo per il portafoglio!] comprato da un distribu-
tore Apple.
L'Amiga possidede una nutrita schiera di emulatori sia per
Apple che per IBM PC, hardware e software. Per il Mac ricordo AMax
II ($249.95) che, a detta di molte riviste, gira piu` veloce dell'o-
riginale (ricordo che l'Amiga possiede vari chip custom che l'aiuta-
no nelle operazione grafiche etc.): purtroppo i colori non ci sono.
Il drive, ricordo, deve essere comprato a parte.
Per IBM abbiamo le schede hardware Janus XT/AT o la Bridgeboard
per il 2000 (tali schede hanno slot per schede IBM come HD, schede
grafiche, modem etc.), il PC Power Board e l'AT.ONCE per il 500
(questi solo in CGA). Sul lato software abbiamo il vecchissimo e
lentissimo Transformer ed il recente IBEM. Mentre il primo non per-
mette alcun tipo di grafica ( 8-( ) il secondo, appena uscito, non
solo la permette (non chiedetemi a che livello!) ma mantiene il
multitasking con l'Amiga! In pratica su di uno screen avete il vo-
stro IBM PC e sugli altri il vostro solito mito. La cosa diventa
moolto interessante; chi vivra` vedra`.
Riguardo all'emulatore Mac tutti sono concordi sulla sua vali-
dita`, affidabilita` e convenienza rispetto all'acquisto di un Mac
per lavori fino a un certo livello. Mentre per le schede IBM...
finora chi voleva lavorarci seriamente ha fatto che comprarsi un
IBM.
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Discorso a parte meritano i soli lettori di dischi. Per Mac
abbiamo Mac-2-Dos ($349.95 incluso il disk dirve); nulla da dire a
riguardo. Mentre per MSODS: DOS-2-DOS, CrossDOS ($39.95) e MessyDos
(PD) (e qui il buon Raffello Valesio 2:334/100 vi potra` dire qual-
cosa di piu` *8-) ). Tutti decisamente validi con filtri automatici
per i file ASCII. Se creano una nuova device come dovrebbe fare un
buon prg (un IO standard) tutto il SO la riconosce e potete usarla
con qualsiasi vostro applicativo in modo del tutto trasparente. Ad
es. PageStream e` in grado di leggere i PostScript per Mac, o DYNA-
Cad o Professional CAD leggono ed esportano file dxf. Moltissimi
programmi leggono i files Lotus,DBIII, WordStar e WordPerfect non-
che` molti standard; addirittura il C1-Text della Cloanto (recensito
su TELEMATICUS), sfigata casa italiana, ne prevede parecchi tra cui
il PostScript.
Se tutto cio` non vi bastasse ancora (e se volete fare della
vera grafica non vi basta) ecco la necessita` di una serie di pro-
grammi che non solo cambino formato al file, ma lo dimensionino
correttamente in funzione della macchina a cui sia destinato. Mi
spiego meglio, supponiamo che quella carota di Mac legga lo standard
IFF (standard, ricordo, riconosciuto dal SO dell'Amiga) uno potrebbe
pensare di inviare il disengo da un sistema all'altro senza dover
fare modifiche; e penserebbe bene perche` non avrebbe problemi a
farlo leggere ai due sistemi.
Purtroppo il Mac (la soluzione alla `Phoenix' era piaciuta
molto ai progettisti) ha il video "si` rettangolar, ma storto" (Dan-
te, Inferno, girone XIII - dei vanagloriosi) e quindi visto che il
nostro Amiga "da bravo cristiano ha il piu` lungo lato del rettan-
gol/orizzontal sul piano" (Dante, Paradiso, cielo XIX - i martiri
dell'IBM) vede le immagini del Mac tagliate a meta`, e viceversa.
Urge quindi una routine che `sformi' il nostro disegno restringendo-
lo ed allungandolo in modo che il Mac riesca a vederlo a tutto
schermo, e viceversa. [NdE: per la serie "la quadratura del cerchio]
Queste cosette, a sentire le recensioni, un paio di programmi
le sanno fare veramente bene: Art Department Professional ($240) con
Professional Conversion Pack ($90 extra) della ASDG e RasterLink
della Active Circuits. Entrambi (chi piu` chi meno) gestiscono i
seguenti formati: TIFF, GIF, PCX, Targa, PICT, Raw RGB, MacPaint,
DPIIE, Rendition, PostScript, Sun, Calgari Broadcast, ACS Harlequin.
Alcuni sono files di prg dell'Amiga che lavorano con immagini a
24bit (16-e-passa milioni di colori) e devono essere convertiti per
finire sui 256 del MSDOS (comunque le immagini cosi` filtrate qual-
cosa ci perdono 8-) )
La cosa qui continuerebbe ancora per unn po'; visto che poi in
fondo non frega a nessuno (e con tutto questo lavoro mi e` venuta
fame) tronco qui, ricordando che in giro si possono trovare ottimi
programmi PD per fare piu` o meno le stesse cose. E che il discorso
si potrebbe estendere all'Atari ST, QL, C 64, Vic 20 (!) e Spectrum.
Quanto ai compattatori Amiga dispone (compatibili con MSDOS)
almeno i seguenti: ARC, ZOO, PACK, LHARC, PKZIP, UNARJ ed UNSIT per
Mac.
***** Vol. 1 ***** Pag. 13 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
....................................................................
Ringrazio i seguenti collaboratori: Angelo Verdone (per i suoi
consigli) e Gene Brawn (per i suo preziosi consigli su Amiga World
di settebre 1991). *^-) [NdE: mazzate quanto si allarga il ragazzo!]
RRE
2:334/100.9
-----> IL PROGRAMMINO
==============
Per la gioia di chi ha un PC e vuole calcolare il CRC a 32 bit
in una maniera veloce, eccovi un programma mandatomi da Piermaria
Maraziti. E` diviso in due parti, crc32.h e crc32.c. Buona
fortuna... (io non oso provarlo).
----- begin of crc32.c -----
/* COPYRIGHT (C) 1986 Gary S. Brown. You may use this program, or
* code or tables extracted from it, as desired without restriction.
* First, the polynomial itself and its table of feedback terms. The
* polynomial is
* X^32+X^26+X^23+X^22+X^16+X^12+X^11+
* +X^10+X^8+X^7+X^5+X^4+X^2+X^1+X^0
* Note that we take it "backwards" and put the highest-order term
* in the lowest-order bit. The X^32 term is "implied"; the LSB is
* X^31 term, etc. The X^0 term (usually shown as "+1") results in
* the MSB being 1.
* Note that the usual hardware shift register implementation, which
* is what we're using (we're merely optimizing it by doing eight-
* bit chunks at a time) shifts bits into the lowest-order term. In
* out implementation, that means shifting towards the right. Why do
* we do it this way? Because the calculated CRC must be transmitted
* in order from highest-order to lowest-order term. UARTs transmit
* characters in order from LSB to MSB. By storing the CRC this way,
* we hand it to the UART in the order low-byte to high-byte; the
* UART sends each low-bit to high-bit; and the result is transmiss-
* ion bit by bit from highest- to lowest-order term without requir-
* ing any bit shuffling on our part. Reception works similarly.
* The feedback terms table consists of 256, 32-bit entries. Notes:
* The table can be generated at runtime if desired; code to do
* so is shown later. It might not be obvious, but the feedback
* terms simply represent the results of eight shift/xor opera-
* tions for all combinations of data and CRC register values.
* The values must be right-shifted by eight bits by the
* "updcrc" logic; the shift must be unsigned (bring in zeroes).
* On some hardware you could probably optimize the shift in
* assembler by using byte-swap instructions.
* polynomial $edb88320
*/
***** Vol. 1 ***** Pag. 14 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
....................................................................
long crc_32_tab[] = {
0x00000000L, 0x77073096L, 0xee0e612cL, 0x990951baL, 0x076dc419L,
0x706af48fL, 0xe963a535L, 0x9e6495a3L, 0x0edb8832L, 0x79dcb8a4L,
0xe0d5e91eL, 0x97d2d988L, 0x09b64c2bL, 0x7eb17cbdL, 0xe7b82d07L,
0x90bf1d91L, 0x1db71064L, 0x6ab020f2L, 0xf3b97148L, 0x84be41deL,
0x1adad47dL, 0x6ddde4ebL, 0xf4d4b551L, 0x83d385c7L, 0x136c9856L,
0x646ba8c0L, 0xfd62f97aL, 0x8a65c9ecL, 0x14015c4fL, 0x63066cd9L,
0xfa0f3d63L, 0x8d080df5L, 0x3b6e20c8L, 0x4c69105eL, 0xd56041e4L,
0xa2677172L, 0x3c03e4d1L, 0x4b04d447L, 0xd20d85fdL, 0xa50ab56bL,
0x35b5a8faL, 0x42b2986cL, 0xdbbbc9d6L, 0xacbcf940L, 0x32d86ce3L,
0x45df5c75L, 0xdcd60dcfL, 0xabd13d59L, 0x26d930acL, 0x51de003aL,
0xc8d75180L, 0xbfd06116L, 0x21b4f4b5L, 0x56b3c423L, 0xcfba9599L,
0xb8bda50fL, 0x2802b89eL, 0x5f058808L, 0xc60cd9b2L, 0xb10be924L,
0x2f6f7c87L, 0x58684c11L, 0xc1611dabL, 0xb6662d3dL, 0x76dc4190L,
0x01db7106L, 0x98d220bcL, 0xefd5102aL, 0x71b18589L, 0x06b6b51fL,
0x9fbfe4a5L, 0xe8b8d433L, 0x7807c9a2L, 0x0f00f934L, 0x9609a88eL,
0xe10e9818L, 0x7f6a0dbbL, 0x086d3d2dL, 0x91646c97L, 0xe6635c01L,
0x6b6b51f4L, 0x1c6c6162L, 0x856530d8L, 0xf262004eL, 0x6c0695edL,
0x1b01a57bL, 0x8208f4c1L, 0xf50fc457L, 0x65b0d9c6L, 0x12b7e950L,
0x8bbeb8eaL, 0xfcb9887cL, 0x62dd1ddfL, 0x15da2d49L, 0x8cd37cf3L,
0xfbd44c65L, 0x4db26158L, 0x3ab551ceL, 0xa3bc0074L, 0xd4bb30e2L,
0x4adfa541L, 0x3dd895d7L, 0xa4d1c46dL, 0xd3d6f4fbL, 0x4369e96aL,
0x346ed9fcL, 0xad678846L, 0xda60b8d0L, 0x44042d73L, 0x33031de5L,
0xaa0a4c5fL, 0xdd0d7cc9L, 0x5005713cL, 0x270241aaL, 0xbe0b1010L,
0xc90c2086L, 0x5768b525L, 0x206f85b3L, 0xb966d409L, 0xce61e49fL,
0x5edef90eL, 0x29d9c998L, 0xb0d09822L, 0xc7d7a8b4L, 0x59b33d17L,
0x2eb40d81L, 0xb7bd5c3bL, 0xc0ba6cadL, 0xedb88320L, 0x9abfb3b6L,
0x03b6e20cL, 0x74b1d29aL, 0xead54739L, 0x9dd277afL, 0x04db2615L,
0x73dc1683L, 0xe3630b12L, 0x94643b84L, 0x0d6d6a3eL, 0x7a6a5aa8L,
0xe40ecf0bL, 0x9309ff9dL, 0x0a00ae27L, 0x7d079eb1L, 0xf00f9344L,
0x8708a3d2L, 0x1e01f268L, 0x6906c2feL, 0xf762575dL, 0x806567cbL,
0x196c3671L, 0x6e6b06e7L, 0xfed41b76L, 0x89d32be0L, 0x10da7a5aL,
0x67dd4accL, 0xf9b9df6fL, 0x8ebeeff9L, 0x17b7be43L, 0x60b08ed5L,
0xd6d6a3e8L, 0xa1d1937eL, 0x38d8c2c4L, 0x4fdff252L, 0xd1bb67f1L,
0xa6bc5767L, 0x3fb506ddL, 0x48b2364bL, 0xd80d2bdaL, 0xaf0a1b4cL,
0x36034af6L, 0x41047a60L, 0xdf60efc3L, 0xa867df55L, 0x316e8eefL,
0x4669be79L, 0xcb61b38cL, 0xbc66831aL, 0x256fd2a0L, 0x5268e236L,
0xcc0c7795L, 0xbb0b4703L, 0x220216b9L, 0x5505262fL, 0xc5ba3bbeL,
0xb2bd0b28L, 0x2bb45a92L, 0x5cb36a04L, 0xc2d7ffa7L, 0xb5d0cf31L,
0x2cd99e8bL, 0x5bdeae1dL, 0x9b64c2b0L, 0xec63f226L, 0x756aa39cL,
0x026d930aL, 0x9c0906a9L, 0xeb0e363fL, 0x72076785L, 0x05005713L,
0x95bf4a82L, 0xe2b87a14L, 0x7bb12baeL, 0x0cb61b38L, 0x92d28e9bL,
0xe5d5be0dL, 0x7cdcefb7L, 0x0bdbdf21L, 0x86d3d2d4L, 0xf1d4e242L,
0x68ddb3f8L, 0x1fda836eL, 0x81be16cdL, 0xf6b9265bL, 0x6fb077e1L,
0x18b74777L, 0x88085ae6L, 0xff0f6a70L, 0x66063bcaL, 0x11010b5cL,
0x8f659effL, 0xf862ae69L, 0x616bffd3L, 0x166ccf45L, 0xa00ae278L,
0xd70dd2eeL, 0x4e048354L, 0x3903b3c2L, 0xa7672661L, 0xd06016f7L,
0x4969474dL, 0x3e6e77dbL, 0xaed16a4aL, 0xd9d65adcL, 0x40df0b66L,
0x37d83bf0L, 0xa9bcae53L, 0xdebb9ec5L, 0x47b2cf7fL, 0x30b5ffe9L,
0xbdbdf21cL, 0xcabac28aL, 0x53b39330L, 0x24b4a3a6L, 0xbad03605L,
0xcdd70693L, 0x54de5729L, 0x23d967bfL, 0xb3667a2eL, 0xc4614ab8L,
0x5d681b02L, 0x2a6f2b94L, 0xb40bbe37L, 0xc30c8ea1L, 0x5a05df1bL,
0x2d02ef8dL
};
***** Vol. 1 ***** Pag. 15 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
....................................................................
#define UPDCRC32(res,oct) res=crc_32_tab[(byte)res^(byte)oct] ^ \\
((res>>8) & 0x00FFFFFFL)
/* spero che il vostro C riconosca lo split \\ nella macro */
/*
* macro UPDCRC32(res,oct)
* res=crc_32_tab[(byte)res^(byte)oct] ^ ((res >> 8) & 0x00FFFFFFL)
*/
/*
* Inline assembly version of 32 bit CRC calculation
* Copyright 1989 Samuel H. Smith
* You may use this program, or code extracted from it,
* as desired without restriction.
*/
extern long crc32val;
void UpdateCRC(unsigned char *s,
register int len)
/* update running CRC calculation with contents of a buffer */
{
#ifdef HIGH_LOW
while (len--) {
UPDCRC32(crc32val, *s++);
}
#else
asm push cx
asm push si
asm mov cx,len
asm les si,s
asm mov dx,crc32val+2
asm mov ax,crc32val
crcNext:
asm mov bh,al /* save crc32val[0] */
asm mov al,ah /* (crc32 >> 8) & 0x00ffffff */
asm mov ah,dl
asm mov dl,dh
asm xor dh,dh
asm mov bl,es:[si]
asm inc si
asm xor bl,bh /* crcval[0] */
asm xor bh,bh
asm shl bx,1
asm shl bx,1
***** Vol. 1 ***** Pag. 16 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
....................................................................
asm xor ax,crc_32_tab[bx]
asm xor dx,crc_32_tab[bx+2]
asm loop crcNext
asm mov crc32val+2,dx
asm mov crc32val,ax
asm pop si
asm pop cx
#endif
}
----- end of crc32.h -----
----- begin of crc32.h -----
long crc32val;
void UpdateCRC(unsigned char *s,
register int len);
/* update running CRC calculation with contents of a buffer */
----- end of crc32.h -----
-----> SAGGISTICA (?)
==============
IL VERO PROGRAMMATORE DI SISTEMA
--------------------------------
Appendice Apocrifa a: Il Vero Programmatore (Telematicus n.8)
by Raffaello Valesio (334/100)
Il Vero Programmatore Di Sistema (d'ora in poi VPS) si e` nella
maggior parte dei casi evoluto come forma degenerativa del Vero
Programmatore. Egli e` immensamente orgoglioso dei sacri misteri di
cui e` a conoscenza, e considera se stesso una specie di missionario
bistrattato e misconosciuto che compie un lavoro meritevole, diffi-
cilissimo e mal retribuito.
La gioventu` del VPS
Il VPS ricorda ancora nostalgicamente quando ai bei tempi della
gioventu` bazzicava macchine antiche dai mitici nomi tramandati
nelle leggende: ELEA 6001, RAMAC, 1301. Il suo piu` gran rimpianto
e` di non aver partecipato al progetto ENIAC di cui conosce a memo-
ria tutta la storia. Su un altarino in ufficio tiene le foto di
Aiken, Von Neumann, Shannon e altri numi; ogni tanto vi accende un
led.
***** Vol. 1 ***** Pag. 17 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
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I rapporti coi suoi confratelli
Il VPS ha un forte senso della tribu` e coltiva stretti rappor-
ti con i VPS di altre ditte; fra di loro si conoscono tutti, e sug-
gellano la loro amicizia praticando strani riti. Si riuniscono tal-
volta intorno al tavolo di una pizzeria e passano la notte a rammen-
tare aneddoti tecnici incomprensibili al volgo, ma che sembrano
farli sbellicare dalle risa. Una scena tipica:
`Ti ricordi quando il Renzo ha zappato il BGX.ZOMP con una PTF
taroccata e ha raspato la VTOC del disco di Sistema?'
Risa omeriche e manate sulle spalle...
`E il backup gli dava permanent I/O error anche sulla seconda
copia ?'
L'ilarita` si fa irrefrenabile... I commensali vicini guardano il
gruppo con sospetto.
`Ha dovuto passare due notti a patchare la VTOC sugli indirizzi
fisici !!! Ed era pure indexata!!..'
A questo punto alcuni sono gia` rotolati sotto il tavolo: nes-
sun problema, perche` ormai si e` creato un cordone di sicurezza che
li separa dagli altri commensali, pigiati all'inverosimile pur di
non rimanere toccati da costoro.
Come tutte le societa` segrete che si rispettano, anche i VPS
hanno i loro simboli, il loro gergo e i loro misteriosi sistemi di
comunicazione. Nessuno sa come, ma appena la disposizione dei VPS
nei vari posti di lavoro cambia tutta la comunita` ne viene a cono-
scenza istantaneamente.
L' ambiente di lavoro
Un VPS ormai non programma quasi piu`. La sua occupazione e`
baloccarsi con le macro, che trova sparse a piene mani nei manuali
di installazione e nei Reference (per non parlare dei leggendari IBM
Internal Use Only, che chissa` come riesce sempre a procurarsi). Il
suo habitat ideale e` un centro EDP con la massima quantita` possi-
bile di prodotti di software di sistema il piu` esoterici e criptici
possibile, e almeno tre S.O. diversi che si parlano. Piu` il sistema
e` incasinato, piu` il VPS si diverte.
Ho conosciuto un tempo un VPS, forse il piu` geniale che abbia
mai incontrato, che aveva Zappato il compilatore COBOL tentando di
tradurre il linguaggio in piemontese, con curiosi risultati tipo:
STOP RUN --> BOGIA NEN
DISPLAY --> VEDOMA
LESS THAN --> PI CIT
***** Vol. 1 ***** Pag. 18 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
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Talvolta il VPS scende di soppiatto in sala macchine e tracanna
un sorso di fluido di raffreddamento del 3090 per tirarsi su.
I rapporti del VPS con il suo prossimo
Il VPS nutre il massimo disprezzo per tutto cio` che ha sia pur
vaga attinenza con il software gestionale, le applicazioni, e natu-
ralmente l'Utente Finale. Quando si trova con dei Veri Programmato-
ri, li inonda di paterni consigli, dimenticando le sue stesse origi-
ni e pontificando uggiosamente finche` non viene cacciato a male
parole. Naturalmente segue con pedanteria il lavoro dei tecnici hw,
criticando, suggerendo, cianciando e rischiando la pelle quando
questi ultimi lo minacciano di morte se non la pianta.
Il VPS nelle Emergenze
In caso di malfunzionamenti del Sistema, dovuti solitamente ai
suoi sconclusionati smanettamenti di variabili vitali, il VPS tende
sempre ad aggirare le vie ufficiali. Il suo motto e`: Deve Essere
Gia` Successo A Tizio, Mi Sembra.
Pienamente fiducioso in cio` passa giorni e giorni a contattare
oscuri amici e colleghi di altre ditte, in modo sotterraneo e carbo-
naro, finche` il suo superiore esasperato lo insolentisce e lo co-
stringe a rivolgersi al supporto software ufficiale.
In questi momenti il VPS fa sfoggio di tutte le sue conoscenze:
borbotta misteriosi codici e acronimi, consulta tonnellate di manua-
li, telefona freneticamente alle Grandi Case (leggi C.A. e BigBlue),
chiama per nome tutti i loro CE Software, parla in HEX e ascolta in
REXX, cita sconosciuti casi simili, digerisce metri cubi di dump di
sistema e alla fine ferma tutto il Macchinone per tre giorni e rime-
dia al guaio. Peccato che a questo punto l'Utente Finale abbia gia`
organizzato bande armate che lo cercano per fargli la pelle. Triste
la vita per un VPS!
Il VPS Si Riproduce! ( paragrafo a luci rosse)
Il VPS generalmente e` indaffaratissimo a seguire gigabazzecole
con cui cincischiare, per cui non ha mai tempo per seguire le cose
vitali del sistema. Ecco quindi che gli serve un aiutante che si
occupi delle cose troppo materiali, come le linee tp o la terminale-
ria.
Eccoci giunti al punto scabroso che tratta della Riproduzione
del VPS; se siete deboli di cuore, meglio non proseguiate.
Poiche` le femmine di VPS sono esemplari rarissimi, normalmente
custodite negli impenetrabili harem delle Grandi Case e destinate a
luminose carriere commerciali (ben piu` retribuite), il VPS ha esco-
gitato un curioso sistema asessuato di riproduzione: l'Inizializz-
azione.
Egli si aggira furtivo fra i piu` giovani e promettenti Veri
Programmatori e li irretisce con oscure promesse e fugaci sguardi a
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##### TELEMATICUS #####
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riviste proibite che trattano argomenti tipo User Exit, MegaZap,
Tuning, e illustrano le intimita` dei Grandi Sistemi Operativi.
E` fatta. Il giovane,abbagliato da cotanta visione, segue il
losco figuro nella sua tana e immediatamente diventa un Cucciolo di
VPS. Il MAESTRO in gran segreto e sotto il vincolo del silenzio lo
inizia ai sacri misteri e lo fa diventare Apprendista VPS. Di li` a
un paio d'anni il cucciolo se ne andra` in un posto prestigioso -
solitamente una grande Banca o Assicurazione - a guadagnare il tri-
plo del suo maestro, e quanto prima il loop ricomincia, perpetuando
in questo modo la specie.
Ulteriori considerazioni
Quando un VPS viene a conoscenza dell'esistenza dei BBs, puo`
accadere l'irreparabile; poiche` egli e` immensamente orgoglioso del
suo sapere ed e` generalmente logorroico sugli splendori dei misteri
che amministra, potrebbe anche darsi che scriva a uno di essi e
invii un testo delirante.
Come questo che avete appena letto.
-----> IL GERGO HACKER
===============
<black art> [arte di magia nera]: s. Una collezione di tecniche
arcane, non pubblicate e (per implicazione) generalmente ad hoc,
sviluppate per una particolare applicazione. Disegno di VLSI e
ottimizzazione del codice compilato erano considerati (al loro primo
apparire) esempi classici di black art; man mano che la teoria si e`
sviluppata sono diventati <deep magic>, e dopo che sono stati
scritti dei testi sull'argomento sono semplicemente diventati <heavy
wizardry>. Il proliferare di canali piu` o meno formali per lo
scambio di idee ha reso questo termine meno comune che un tempo.
Vedi anche <voodoo programming}.
<black hole> [buco nero]: s. Quando un pezzo di posta elettro-
nica sparisce misteriosamente nel viaggio (senza cioe` ritornare un
<bounce message>, si dice in genere che e` "cascata in un buco ne-
ro". Similmente, uno puo` dire "Penso che ci sia un buco nero a
foovax!" indicando che sospetta che foovax stia perdendo un mucchio
di messaggi (vedi <drop on the floor>). La metafora di email come un
viaggio stellare e` interessante, tra l'altro. Confr. <bit bucket>.
<blinkenlights> /blink'@n-lietz/ s. Le luci diagnostiche su un
pannello di controllo di un calcolatore, specialmente un <dinosaur>.
Deriva dall'ultima parola del famoso annuncio "ACHTUNG! ALLES
LOOKENSPEEPERS!" in pseudotedesco che una volta ornava circa meta`
delle sale di calcolatori nel mondo di lingua tedesca. Il cartello
diceva nella sua interezza:
ACHTUNG! ALLES LOOKENSPEEPERS
Das computermachine ist nicht fur gefingerpoken und mittengrabben.
Ist easy schnappen der springenwerk, blowenfusen und poppencorken
mit spitzensparken. Ist nicht fur gewerken bei das dumpkopfen.
***** Vol. 1 ***** Pag. 20 ***** Numero 10 *****
##### TELEMATICUS #####
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Das rubbernecken sichtseeren keepen hans in das pockets muss;
relaxen und watchen das blinkenlichten.
Questo data almeno dal 1959 alla Stanford University ed era
gia` divenuta internazionale nei primi anni '60, quando e` stata
segnalata all'Universita` di Londra. Esistono varie varianti, tutte
che pero` finiscono colla parola `blinkenlights'. Tra l'altro, nei
centri di calcolo tedeschi si puo` vedere un annuncio simile in
pseudoinglese.
<block> [blocco, dalla terminoloogia dello scheduyling dei
processi nella teoria dei sistemi operativi] 1. vi. Ritardare o
stare a fare niente aspettando qualcosa. "Siamo bloccati fino a che
qualcuno non viene qui". Comfr. <busy-wait>. 2. `block on', vt.
Aspettare (qc). "Lunch is blocked on Phil's arrival.", "Il pranzo
aspetta l'arrivo di Phil".
<block transfer computations>: s. Dalla serie televisiva del
Dr. Who: nello show, si riferisce a calcoli cosi` dannatamente
sottili e complicato che non potevano essere eseguiti da macchine.
Usato per riferirsi a un compito che dovrebbe essere esprimibile
per mezzo di un algoritmo in teoria, ma non lo e`.
<blow an EPROM> [bruciare una EPROM]: v. Programmare una
memoria a sola lettura. Il termine e` nato dal fatto che il procsso
di programmazione nel caso delle ROM bruciava intenzionalmente dei
piccoli circuiti elettrici sul chip.
<blow away>: vt. Cancellare files e directory dalla memoria di
massa senza un attento controllo, generalmente per accidente. Opp.
<nuke>.
<blow out>: vi. Di software, piantarsi spettacolarmente; quasi
serio come <crash and burn>. Vedi <blow past>.
<blow past>: vt. <blow out> nonostante una protezione di sicu-
rezza. "Il server si e` bruciato via i 5K del buffer di riserva".
<blow up>: vi. [scientifico] Diventare instabile. Suggerisce
che il conto sta divergendo cosi` rapidamente che andra` presto in
overflow o almeno <nonlinear>.
<Blue Book> [Libro Blu]: n. 1. Nome informale per uno dei tre
riferimenti standard sul linguaggio di controllo del layout di pagi-
na e della grafica PostScript (`PostScript Language Tutorial and
Cookbook', Adobe Systems, Addison-Wesley 1985, QA76.73.P67P68, ISBN
0-201-10179-3); le altre due guide ufficiali sono dette il <Green
Book> e il <Red Book>. 2. Nome informale per uno dei tre riferimenti
standard per lo Smalltalk: `Smalltalk-80: The Language and its
Implementation', David Robson, Addison-Wesley 1983, QA76.8.S635G64,
ISBN 0-201-11371-63 (anch'esso e` associato a libri rosso e verde).
3. Uno degli standard promossi dalla nona assemblea plenaria del
CCITT. Finora, essi hanno cambiato colore ad ogni ciclo di revisione
(il 1984 era <Red Book>, il 1992 dovrebbe essere <Green Book>);
corre pero` voce che questa convenzione verra` abolita per il 1992.
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Tra questi standard sono tra l'altro inclusi le specifiche per X.400
e gli standard Gruppo 1,... 4 per i fax. Vedi anche <book titles>.
<Blue Glue>: [IBM] n. Lo SNA (Systems Network Architecture)
dell'IBM, un protocollo incredibilmente <losing>, apprezzato dai
negozi commerciali che non ne conoscono nessun altro. La definizione
ufficiale IBM e` "Quello che lega le blue boxes [NdE: ricordatevi
che IBM e` la Big Blue!] assieme". Vedi <fear and loathing>. Non e`
probabilmente irrilevante che <B.G.> e` il nome commerciale di un
prodotto 3M usato comunemente per bloccare i quadrati di tappeto sui
pavimenti rimovibili che si trovano cosi` spesso nelle installazioni
di calcolatori.
<BNF>: /bee-en-ef/ n. [tecnico] Acronimo per `Backus-Naur
Form', una notazione metasintattica usata per specificare la
sintassi di linguaggi di programmazione, insiemi di comandi e
simili. Ampiamente usata per descrizioni di linguaggi, ma raramente
documentata, cosicche` deve essere generalmente imparata per osmosi
da altri hackers. Vediamo una BNF per un indirizzo postale:
<indirizzo-postale> ::= <nome-persona> <indirizzo> <luogo>
<nome-persona> ::= [<titolo>] <nome> <cognome> <EOL>
<indirizzo> ::= <tipo-via> <nome-via> [","] <numero-via> <EOL>
<tipo-via> ::= "Via" | "Str." | "C.so" | "V.le"
<luogo> ::= <cap> <citta`> ["(" <sigla-provincia> ")"] <EOL>
Questo si traduce in italiano come: Un indirizzo postale
consiste di un nome-persona, seguito da un indirizzo, seguito da un
luogo. Un nome-persona e` formato da un titolo opzionale, seguito
dal nome, seguito dal cognome. L'indirizzo e` costituito dal tipo-
via, seguito dal nome-via, una virgola opzionale, e dal numero-via.
Il tipo-via puo` essere uno dei seguenti: Via, Str., C.so, V.le.
Infine il luogo consiste del cap, della citta`, e opzionalmente
della sigla della provincia tra parentesi tonde.
Notare che molte cose, come titolo, nome, o cap, sono lasciate
da specificare. Si presume che siano chiarite dal contesto o
dettagliate da qualche altra parte. Vedi anche <parse>.
La ragione principale per cui la BNF e` indicata qui e` che il
termine e` usato per una quantita` di varianti ed estensioni, che
possono contenere alcune o tutte i jolly <glob>. Tra l'altro nemmeno
l'esempio sopra e` quello originario dell'Algol-60, visto che vi e`
stata aggiunto il metasimbolo [], introdotto alcuni anni dopo per il
PL/1 e ora universalmente accettato.
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-----> NOTIZIE DAL NET 334
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Ricomincia ufficialmente l'anno BBSistico... Lunedi` 7 ottobre,
presso il Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali in C.so Sicilia 12,
si terra` la riunione mensile degli amici e simpatizzanti modemmari.
Venite numerosi...
- volete sapere quanto vi costano le telefonate notturne per
gli USA? guardate questa tabella preparata dall'esimio Piola (tanti
auguri, tra l'altro!), e usatela cum grano salis (ricordatevi che il
suo BBS e` a S.Secondo di Pinerolo!)
DIAL / 00/
39-121- ; elimina i prefissi dai numeri del distretto
39- 0 ; metti uno 0 per i prefissi nazionali
END
; costi per le chiamate (nella fascia piu' bassa, dalle 22.00
; alle 8.00)
; sorgente: guida SIP del 1/7/91:
; Settoriali: 32 L./minuto
; Fino a 15 Km: 53 L./min.
; Fino a 30 Km: 95 L./min.
; Fino a 60 Km: 170 L./min.
; Fino a 120 Km: 190 L./min.
; oltre 120 Km: 206 L./min.
; a questo va aggiunto uno scatto (127 L.) per la risposta
; L'importo va sempre arrotondato alle 127 lire superiori.
COST 206 4500 ; 206 L./min per l'Italia in generale
; Numeri in distretto
39-121- 32 ; Pinerolo
; Numeri vicini, ma fuori distretto
39-11- 170 ; Torino
39-131- 190 ; Alessandria
39-162- 190 ; Vercelli
; Chiamate internazionali
; ad ogni chiamata internazionale si devono sommare 508 L. per la
; risposta
; N.B.: nei paesi extraeuropei la fascia ridotta e` tra le 23:00 e
; le 8:00
213- 1431 ; Algeria
966- 3100 ; Arabia Saudita
54- 3700 ; Argentina
61- 3100 ;
Australia
43- 1176 ; Austria
973- 3100 ; Bahrein
32- 1293 ; Belgio
55- 3700 ; Brasile
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42- 1176 ; Cecoslovacchia
56- 3700 ; Cile
57- 3700 ; Colombia
45- 1293 ; Danimarca
593- 3700 ; Ecuador
20- 3135 ; Egitto
971- 3100 ; Emirati Arabi Uniti
298- 1431 ; isole Faer0er
358- 1431 ; Finlandia
33- 1176 ; Francia
37- 1176 ; Germania Est
49- 1176 ; Germania Ovest
962- 3100 ; Giordania
44- 1293 ; Gran Bretagna
30- 1176 ; Grecia
98- 3100 ; Iran
353- 1431 ; Irlanda
354- 1431 ; Islanda
972- 3100 ; Israele
38- 1176 ; Jugoslavia
965- 3100 ; Kuwait
218- 1293 ; Libia
352- 1176 ; Lussemburgo
356- 1176 ; Malta
212- 1431 ; Marocco
52- 3700 ; Messico
1- 2300 ; Nord America (USA e Canada)
47- 1431 ; Norvegia
968- 3100 ; Oman
31- 1293 ; Paesi Bassi
51- 3700 ; Peru`
351- 1431 ; Portogallo
974- 3100 ; Qatar
963- 3100 ; Siria
252- 3100 ; Somalia
34- 1293 ; Spagna
46- 1431 ; Svezia
41- 924 ; Svizzera (e Liechtenstein)
216- 1176 ; Tunisia
90- 1431 ; Turchia
36- 1176 ; Ungheria
598- 3700 ; Uruguay
58- 3700 ; Venezuela
967- 3100 ; Yemen
; N.B.1: il Principato di Monaco, Lione e Marsiglia hanno lo stesso
; prefisso della Francia, ma in realta` costano solo 924 L./min.
; N.B.2: il Liechtenstein non compare sulla nuova guida SIP; pero`
; ha lo stesso prefisso della Svizzera, e si spera venga tassato
; alla stessa maniera
; N.B.3: per i paesi non listati si assume la tariffa massima di
; 4500 L./min
END
;
; end of file "fdnode.ctl"
;
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-----> I NOSTRI BBS
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(BBS) (numero) (orario)(vel.) (SysOp)
Fido_Torino........011-5765565....24h..2400 F.Carcillo
SDN-Italy!.........011-5765568....24h..9600 F.Carcillo
Charlie's_Puppies..011-3299706....24h..9600 F.Schinco
Magazine...........011-8989069....24h..9600 L.Ravina
I.N.#2 ............011-304840.....24h..2400 M.Sinesi
I.N.#3 ............011-8126756....24h..9600 L.Vay
I.N.#4 ............011-8981304....24h..9600 S.Magni
I.N.#5 ............011-3174440....24h..2400 F.Bogli
EUreka!............011-6624400....24h..9600 P.G.Gialli
TorinoNet..........011-3100485/70.24h..2400 E.Arman
Infotel............011-2238389....24h..2400 T.Moreno
LordDrake..........011-710408.....24h..9600 F.Croce
Travelmatic........011-502423.....24h..9600 M.Cristofaro
Sintagma...........011-596274/48..24h..2400 M.Civra
ONline.............011-9988154.serale..2400 S.Devia`
EGO................015-757151.....24h..2400 G.Amosso
PrimulaRossa.......0131-42467..serale..2400 A.Bonzano
Tecnosoft..........0121-500663....24h..2400 R.Piola