I cavalieri dello Zodiaco - Hades - Riassunti della serie completa
CAPITOLO 1 ADES
ADES E LE 108 COSTELLAZIONI DEMONIACHE (1 - La nuova Guerra Sacra)
In Cina, ai Cinque Picchi, l'anziano maestro si rende conto che il momento per il quale aveva atteso per ben 243 anni è giunto, e contemporaneamente osserva con lo spirito un luogo lontano mille chilometri da lui, ad ovest. In questo luogo arido e desolato si trova una torre, nella quale Atena rinchiuse gli spiriti malvagi secoli orsono, dopo l'ultima guerra sacra tra divinità. Fino ad ora gli spiriti erano stati tenuti prigionieri dal sigillo di Atena, ma questo ora sta perdendo la sua efficacia, e ciò significa che i 108 Spectre, i guerrieri oscuri di Ades, sommo sovrano della morte e dell'aldilà, stanno per risorgere. L'obiettivo di Ades e degli spectre è ottenere il dominio sul mondo, in modo da far trionfare l'oscurità, ma il maestro è anche consapevole che Atena ed i suoi cavalieri gli si opporranno sempre. Comunque, che vinca la luce o l'oscurità, il risveglio di Ades può voler dire soltanto che è giunto il tempo dell'inizio di una nuova guerra sacra. In Grecia, al Grande Tempio, alcuni soldati stanno dormendo, finché Aspides e Wolf non le svegliano, redarguendole per il loro comportamento. In questi giorni infatti è fondamentale che tutti al Grande Tempio compiano il proprio dovere, poiché Lady Isabel, stanca dopo la battaglia contro Nettuno, riposa in quello che un tempo era il tempio di Arles, in cima alle dodici case. I due si allontanano, mentre dietro di loro le guardie notano un ombra che si avvicina. Frattanto, nelle stanze di Lady Isabel, la fanciulla sta dormendo, finché è svegliata da un uomo incappucciato, che si rivolge a lei non come Isabel ma come la Dea Atena. La ragazza riconosce il suo avversario, si tratta di Ades, sovrano dell'aldilà, il quale dichiara di essere giunto fin lì per incontrarla, e subito dopo le taglia la testa con una falce. In Cina, l'anziano maestro ha visto tutta la scena, ed ha capito che Ades sta per attaccare il Grande Tempio allo scopo di uccidere Atena, ed infatti contemporaneamente, alle dodici case, Aspides e Wolf sentono alcune guardie urlare, e quando le raggiungono, le trovano svenute al suolo. I due scoprono che il loro nemico è un altro uomo incappucciato, ma quando tentano di colpirlo, si rendono conto di non riuscire neppure a toccarlo, quasi fosse un fantasma, ed infatti il volto di questo essere è mostruoso, simile ad uno zombie. Contemporaneamente appaiono altri uomini incappucciati, ma Asher, appena sopraggiunto, li atterra tutti, per poi vederli sparire nel nulla, proprio come erano apparsi. Alla prima casa, Mur si imbatte in un altro fantasma, riconoscendolo. L'uomo ordina a Mur di inginocchiarsi, ed il cavaliere obbedisce immediatamente, ma al successivo ordine di uccidere Atena e portargli la sua testa entro dodici ore, il custode della prima casa esita. In quel momento appaiono altri due uomini incappucciati. Frattanto, Tisifone, insieme ad alcune guardie, nota che alcune delle bare nel Grande Tempio sono aperte, ma la cosa più strana è che sembrano essere state aperte dall'interno. La sacerdotessa comprende che solo un essere può fare una cosa del genere, colui che governa la morte. Ed infatti alla prima casa i due nuovi venuti sono Cancer e Fish, i quali hanno giurato fedeltà ad Ades in cambio di una nuova vita. I due traditori si tolgono i mantelli, mostrando le loro armature, apparentemente identiche alle loro solite armature d'oro, ma in realtà nere come la pece. Cancer spiega che quelle sono le armature degli spectre, i guerrieri di Ades, e sono chiamare Surplici, poi ordina a Mur di lasciare libero il cammino. Il cavaliere d'ariete però blocca loro il passo con il braccio, e subito dopo con il "Crystal Wall" (muro di cristallo). Invano Cancer e Fish tentano di superare l'ostacolo, il muro riflette sia gli Strati di spirito che le rose nere. Intanto, in Cina, il Maestro parla con Fiore di Luna, spiegandole che sta per abbandonare per sempre i Cinque Picchi, ma non le dice la sua destinazione perché vuole che i cavalieri di bronzo vivano finalmente come ragazzi normali, dopo aver vinto due battaglie terribili come quelle contro Gemini e Nettuno. Il maestro desidera che lei e Sirio vivano felici insieme, poi afferma "Addio, Fiore di Luna" e scompare, lasciando sola la fanciulla. Alla prima casa, l'uomo incappucciato ordina a Mur di rimuovere il muro di cristallo, e quando il cavaliere esita, lo distrugge con le sue mani. Fatto ciò, ordina a Cancer e Fish di uccidere Atena, ma ancora una volta Mur blocca loro il passo, affermando che è suo preciso dovere difendere la prima casa dai nemici. Cancer decide allora di eliminarlo con un colpo mortale, ma all'improvviso qualcun altro colpisce lui.
IL GRIDO DI DOLORE, LE LACRIME DI SANGUE (2 - Lacrime di Sangue)
L'uomo che ha colpito Cancer altri non è che Pegasus, che nel riconoscere i suoi due avversari resta ovviamente stupito. Pegasus chiede a Mur se si tratta di fantasmi, ma il cavaliere gli risponde spiegando che sono Spectre, i guerrieri di Ades. Mur spiega anche che Ades è il nemico più pericoloso che abbiano mai affrontato, persino più pericoloso di Gemini e Nettuno. Il più grande desiderio di Ades è il dominio del mondo, e proprio per impedirglielo Atena ed i cavalieri d'oro sono riuniti al Grande Tempio. Pegasus capisce il motivo per cui i cavalieri d'oro non scesero a loro volta nel regno degli abissi, per aiutare i cavalieri di bronzo contro Nettuno, poi spiega che si trovava in Grecia per incontrare Castalia, finché non avvertì uno strano cosmo alle dodici case. Incredibilmente, Mur ordina a Pegasus di andarsene, affermando che al momento il Grande tempio non è posto adatto per uno come lui. In Cina, Sirio scopre che il maestro è scomparso e decide di andare al Grande tempio per capire cosa succede, ma Fiore di Luna lo supplica di restare. In Siberia, Cristal è vicino al luogo in cui riposa la madre, ma avverte uno strano cosmo provenire dalle dodici case, proprio come Andromeda, che si trova a Nuova Luxor, al palazzo della fondazione, preoccupato sia per Phoenix sia per Pegasus, partito per la Grecia in cerca di Patricia. Il cavaliere vorrebbe correre ad Atene, ma Mylock lo avverte che se i cavalieri di bronzo andranno alle dodici case, moriranno. In Grecia, Pegasus è scioccato dalle parole di Mur, il quale lo informa che Atena ha ordinato ai cavalieri d'oro di uccidere i cavalieri di bronzo se rifiutano di lasciare il Grande Tempio. Pegasus vuole incontrare Atena personalmente, ma Mur lo colpisce, avvantaggiando Cancer che colpisce a sua volta. Pegasus però blocca il successivo calcio di Cancer e, scagliatolo contro una colonna, indossa la sua armatura, gravemente danneggiata dopo lo scontro negli abissi. Il primo attacco è a favore di Pegasus, che atterra il nemico con la "Spirale di Pegasus", ma prima che il vero scontro inizi Mur colpisce l'eroe, il quale prima di cadere urla il nome di Isabel. Il grido raggiunge le stanze della ragazza, che stava dormendo, svegliandola. La fanciulla non è certa di aver udito proprio la voce di Pegasus, ma i suoi pensieri sono interrotti da un altro uomo. Vedendolo, Isabel gli chiede per quale motivo si trovi lì ora. Alla prima casa, Pegasus tenta di alzarsi e si chiede se le parole di Mur fossero vere, ma Cancer lo colpisce ripetutamente. Mur però blocca il compagno di un tempo, affermando che si occuperà personalmente di Pegasus, ed infatti, dopo avergli detto "riposa in pace" lo colpisce con il suo attacco "Starlight Extinction" (estinzione della luce delle stelle). Sotto lo sguardo attonito di Fish e Cancer, il corpo di Pegasus è avvolto per alcuni attimi nella luce, per poi sparire. L'uomo incappucciato chiede a Mur dove abbia teletrasportato Pegasus e, al suo silenzio, ordina a Cancer e Fish di proseguire. Ancora una volta Mur impedisce loro di passare, ed alle parole dell'uomo incappucciato, che lo accusa di essersi ribellato a lui, Mur ripete che è suo compito difendere la prima casa e spiega che è pronto a morire, ma prima punirà i due traditori precipitandoli nuovamente nell'aldilà. Lo spectre si rende conto che per la prima volta anche Mur combatterà, ed infatti il cavaliere d'oro si difende facilmente dagli Strati di spirito di Cancer e dalle rose bianche di Fish, per poi colpirli ed annientarli con la Starlight extinction. I due sono sconfitti, ma in quel momento compaiono tre nuovi spectre, e Mur li riconosce. Al cimitero infatti Tisifone nota che non sono aperte solo le bare di Cancer e Fish, ma anche quelle di Gemini, Capricorn ed Acquarius, ed infatti sono proprio loro i tre nemici che, con indosso le loro surplici, si trovano alla prima casa. Capricorn attacca per primo usando l'Excalibur, ma Mur evita l'attacco teletrasportandosi. Miglior fortuna ha Acquarius, la cui polvere di diamanti colpisce in pieno il nemico, che cade proprio davanti a Gemini. Il cavaliere d'oro però non approfitta della situazione per colpire, ed anzi inizia a piangere, e con lui Capricorn ed Acquarius. Incredibilmente, le loro lacrime sono di sangue. Ripresosi, Gemini cerca di colpire Mur, che però è immobilizzato dallo spectre, il quale dice a Gemini e gli altri di preoccuparsi solo di uccidere Atena, per il quale compito hanno solo dodici ore, mentre lui si occuperà di Mur. Mentre i tre guerrieri obbediscono e superano la prima casa, lo spectre si prepara a finire Mur, ma si blocca improvvisamente nello scoprire che qualcuno ha riacceso i dodici fuochi della meridiana. A fare ciò è stato l'anziano maestro, giunto anche lui alla prima casa, ed i due si chiamano con i loro nomi reali: Libra e Sion. Libra spiega che Sion non solo era il Gran Sacerdote precedente ad Arles, ma anche un cavaliere d'oro, ed infatti lo spectre mostra la sua surplice, raffigurante l'armatura d'oro dell'ariete.
CAPITOLO 2 ADES
L'OROLOGIO A FIACCOLE SI RIACCENDE
Libra spiega che sia lui che Sion morirono hanno ben 261 anni, anche se Sion appare giovane come era un tempo. Lo spectre spiega che ciò accade grazie al potere divino di Ades, ma Libra gli risponde che si tratta solo di fallaci illusioni, che ben presto spariranno. Poi l'anziano maestro dice a Mur di rincorrere Gemini, Capricorn ed Acquarius, mentre lui si occuperà di Sion. Intanto, nel castello terreno di Ades, in Germania, Fish e Cancer implorano uno spectre di risparmiarli nonostante il loro fallimento, ma costui, il cui nome è Rhadamantis di Wyburn, non accetta scuse e colpisce i due, precipitandoli nuovamente nel regno della morte attraverso una specie di portale. Subito dopo lo spectre raggiunge una donna, dai lunghi capelli scuri e completamente vestita di nero. Questa donna, intenta a suonare l'arpa, si chiama Pandora. Rhadamantis le chiede invano il permesso di recarsi anche lui al Grande Tempio, ma Pandora rifiuta decisamente. Alle dodici case Mur ha intanto raggiunto la seconda casa, in cui trova il corpo del cavaliere del toro, paralizzato nella sua solita posizione, con le braccia incrociate. All'interno della casa Mur non avverte alcun cosmo, poi, avvicinatosi al corpo dell'amico, lo supplica di aiutarlo, e dietro al corpo del cavaliere appare un aura. Dal nulla una voce informa Mur che Gemini e gli altri non sono gli unici spectre alle dodici case, poi il corpo di Toro va in pezzi ed appare uno spectre di nome Niobe di Deep. Contemporaneamente al castello di Ades, Rhadamantis incontra un servitore, di nome Zelos di Frog, il quale lo informa dell'avvenuta partenza di venti spectre per il Grande Tempio, proprio mentre alla seconda casa Niobe usa il suo attacco "Deep Fragrance" (Profondo profumo), e subito onde di energia circondano il cavaliere d'ariete, mentre nell'aria si diffonde un forte profumo soporifero. Mur cerca invano di non respirare, ma come Niobe afferma, è inutile perché il profumo agisce direttamente sulla pelle e ben presto il cavaliere d'oro si addormenterà per sempre. Niobe è già certo della vittoria, ma subito dopo si accorge che di fronte a lui c'è una specie di enorme muro di vetro, e quindi in realtà Mur si trova dal lato opposto. Mur spiega di aver usato il "Crystal wall" all'inizio della battaglia, e per questo motivo non ha subito il colpo di Niobe, poi si volta per uscire dalla seconda casa, ignorando le parole dello spectre, che gli chiede perché non voglia continuare lo scontro. Mur però risponde che per Niobe è già giunta la fine, in quanto Toro prima di essere sconfitto è riuscito a colpire il nemico, il cui corpo è ora come una bomba a tempo. A testimonianza di queste parole, il corpo di Niobe esplode, mentre Mur corre verso la terza casa. Improvvisamente, il cavaliere avverte un cosmo sconosciuto all'interno della casa di Gemini, e, resosi conto che non appartiene ad un nemico, si chiede chi stia proteggendo la terza casa. Poco più avanti, Capricorn, Acquarius e Gemini sono di fronte ad un cavaliere misterioso. Gemini dice ai compagni di proseguire, perché lui ha capito chi è il loro misterioso nemico, qualcuno che lui credeva morto. Comunque, chiunque sia, questo misterioso cavaliere sta indossando l'armatura d'oro dei Gemelli.
IL PENTIMENTO DI KANON
Nelle stanze di Atena, Scorpio chiede alla Dea a chi appartenga il cosmo che avverte in questo momento, ma Isabel lo rassicura spiegando che colui che entrato non è un nemico, anzi è lì per combattere al loro fianco. In questo momento Scorpio comprende l'identità dell'uomo che sta difendendo la terza casa, ed è stupito dal fatto che sia ancora vivo. Alla terza casa, Acquarius chiede a Gemini chi sia il loro nemico, ma il cavaliere risponde solo che si tratta di colui che lo condusse al male, poi ripete ai due compagni di proseguire, ed i due obbediscono. Rimasti soli, Gemini ed il misterioso guerriero parlano della loro vita e degli errori che portarono uno alla morte, l'altro ad essere imprigionato a Capo Sounion, poi l'ex grande sacerdote chiede all'antagonista chi gli abbia dato il permesso di indossare la sacra armatura dei gemelli e proteggere la terza casa, invitandolo a togliere la maschera e mostrare il suo vero volto, quello di suo fratello Kanon. Ed infatti è proprio Kanon il nuovo cavaliere di Gemini, il quale spiega di aver ottenuto il permesso di Atena, raccontando di come l'incontro con Atena, che gli salvò la vita quando era imprigionato a capo Sounion, abbia cancellato il male dal suo cuore. Kanon poi spiega di aver lasciato passare Acquarius e Capricorn solo perché ora sono intrappolati nel labirinto della terza casa. Gemini decide di uccidere il fratello per far apparire l'uscita dalla casa, ma quando lo attacca e gli fa cadere la maschera, scopre che non c'è alcun volto sotto di essa. Gemini colpisce più volte l'armatura, scoprendo che in realtà è vuota, poi, ipotizzato che si sia trattato solo di uno spirito, comprende che quella era solo un'illusione mentre in realtà Kanon si trova altrove. Trovatolo con il cosmo, Gemini attacca Kanon, che si trova nel tempio in cima alle dodici case. Nelle stanze di Atena, la Dea e Scorpio sentono un rumore dalla stanza accanto, ed entrati vi trovano Kanon in ginocchio. Il cavaliere d'oro comprende che era di Kanon che Atena parlava, ma l'uomo ignorandolo si lamenta del suo fallimento contro Gemini. Scorpio comunque gli dice di abbandonare il Grande Tempio, perché se Atena lo ha perdonato, i cavalieri d'oro non hanno fatto la stessa cosa, e per questo motivo lui è anche pronto ad usare la forza pur di cacciarlo. Intanto, sulle scale fra la terza e la quarta casa, Gemini raggiunge Capricorn ed Acquarius, il quale gli chiede se è riuscito o meno a sconfiggere il loro nemico. Gemini risponde di no, e subito dopo Acquarius e Capricorn notano che il loro compagno sta piangendo. Gemini infatti non si aspettava che suo fratello avrebbe cercato di proteggere la terza casa al suo posto. Intanto nella sala del Grande Sacerdote, Scorpio ordina più di una volta a Kanon di andarsene, non volendo fidarsi di colui che cercò di utilizzare persino un Dio come Nettuno pur di dominare il mondo. Ai continui rifiuti di Kanon, Scorpio usa contro di lui la cuspide scarlatta, ma il guerriero resiste per ben dodici colpi. Mentre attacca, Scorpio si chiede che cosa sostenga Kanon e per quale motivo non voglia andarsene, ma comunque non presta ascolto alle parole di Lady Isabel, che cerca di fermarlo, e lancia anche la 13∞ e la 14∞ cuspide. Ormai le ferite di Kanon grondano sangue ed il cavaliere inizia a perdere i sensi, ma Scorpio prepara comunque Antares, il suo colpo finale. Scorpio trafigge Kanon con il dito ed il guerriero crolla al suolo, poi il cavaliere d'oro si inginocchia davanti ad Atena, spiegando che deve tornare all'ottava casa perché il cosmo degli spectre è sempre più vicino. Mentre Scorpio esce, Kanon si rialza a fatica e gli chiede perché lascia Atena da sola con un nemico, ma il custode dell'ottava casa risponde che in quella stanza ormai non ci sono più nemici, e chiama Kanon col nome di cavaliere d'oro di Gemini. Kanon scoppia in lacrime, spiegando a Lady Isabel che Scorpio non ha lanciato Antares, il suo ultimo colpo ha invece fermato la sua emorragia. Atena annuisce, ella aveva già capito tutto e per questo non era intervenuta. Scorpio intanto scende le scale, pensando che tutti loro potrebbero morire contro Ades, quindi a Kanon potrebbero restare comunque solo poche ore di vita. Intanto, lungo le scale, Gemini e gli altri hanno finalmente raggiunto la quarta casa, dalla quale sentono provenire un potente cosmo.
LA CASA DEL CANCRO: IL MONDO DELLA MORTE
All'interno della quarta casa, i tre cavalieri traditori trovano una strana atmosfera e di fronte a loro scoprono la porta che conduce all'inferno. Capricorn e gli altri capiscono che si tratta di un'illusione organizzata da qualcuno, ma subito dopo sono attaccati dai cadaveri. Combattendo, i tre si chiedono degli spectre che li hanno seguiti, ed infatti Acquarius nota che il cosmo di Toro è scomparso, quindi qualcuno deve averlo ucciso. Capricorn vorrebbe eliminare gli spectre, ma Gemini preferisce raggiungere Atena senza perdere tempo, e subito dopo annulla l'illusione con l'Esplosione Galattica. Dietro di loro, alla prima casa, Sion si chiede perché i tre cavalieri non siano ancora usciti dalla quarta casa, e subito dopo cerca di spaventare Libra dicendo che gli spectre uccideranno tutti loro. Alla quarta casa, Gemini, Capricorn ed Acquarius vedono una luce e sperano di aver trovato l'uscita, ma invece si trovano sul palmo della mano di Buddha. I cavalieri capiscono che l'autore dell'illusione è l'uomo più vicino ad un Dio, Virgo della sesta casa. Gemini avvisa il compagno di un tempo che sarà lui il prossimo cavaliere d'oro a morire, e subito dopo neutralizza l'illusione. I tre però non saranno liberi finché non uccideranno Virgo, e quando una nuova illusione appare, Gemini usa il suo cosmo per attaccare il nemico. Alla quinta casa, Ioria cerca di avvertire Virgo del pericolo, ma il colpo non raggiunge comunque il cavaliere d'oro, che si difende con uno scudo protettivo. Il custode della sesta casa decide di colpire di nuovo e brucia il suo cosmo, lanciando un attacco deciso. Alla prima casa, Sion sente sparire i cosmi di Gemini, Capricorn ed Acquarius e, certo di essere rimasto l'ultimo cavaliere d'oro fedele ad Ades, cerca di proseguire lui la corsa al loro posto. L'anziano maestro però non vuole lasciarlo passare e si prepara a combattere contro di lui. La battaglia incombente è interrotta dall'arrivo di Sirio, il quale chiede al maestro di poter essere lui l'avversario di Sion.
CAPITOLO 3 ADES
LA RESURREZIONE DI DAUKO
[Nota: Dauko è il nome dell'anziano maestro di Sirio nel manga]
Sulle scale verso la quarta casa, Mur avverte che sia il cosmo dei tre cavalieri traditori che quello di Virgo è scomparso, poi, raggiunto il tempio, lo trova quasi completamente distrutto. Mur comunque capisce che Gemini e gli altri non sono morti, perché nella casa non c'è alcuna traccia dei loro cadaveri. Alla prima casa, Sirio vorrebbe affrontare Sion, pur non conoscendolo, ma il maestro lo colpisce e gli chiede perché, nonostante la cecità, abbia lasciato i Cinque Picchi. Dragone risponde che non capisce il motivo per cui lui ed i suoi compagni non possano combattere contro il nemico in un momento così grave, in cui il Grande Tempio è attaccato. Libra cerca di spiegargli che è la volontà di Atena, che non vuole che i suoi cavalieri debbano combattere e soffrire ancora, specie dopo aver ricevuto così tante ferite, ed anzi vuole che ora vivano in pace. Sirio insiste, dichiarando che non potrebbero mai vivere in pace, e soprattutto non capisce perché persino il suo anziano maestro stia combattendo. Il ragazzo continua ad affermare di voler combattere anche quando il maestro gli dice che probabilmente in quest'ultima guerra sacra moriranno sia Atena che tutti i cavalieri, ma Libra gli fa notare che se lui morisse, Fiore di Luna resterebbe sola. Stanco delle parole, Sion attacca i due nemici, ma il suo attacco è fermato facilmente dall'anziano maestro, il quale dice ancora una volta all'allievo di non combattere, e lo informa sull'identità di Sion, il grande sacerdote ucciso da Arles ed anche il maestro di Mur e precedente cavaliere d'ariete. Libra spiega che lui e Sion combatterono insieme secoli fa e furono gli unici sopravvissuti dell'ultima guerra sacra, poi lo scontro inizia. Il potere dei due cavalieri inizialmente si equilibra, ma poi Sion inizia ad avere il sopravvento. Libra è infatti vecchio, e, dopo aver passato più di due secoli a controllare che il sigillo di Atena facesse il suo dovere, non ha più la forza che aveva in gioventù, mentre Sion è tornato giovane grazie al potere di Ades. Libra subisce così il colpo, ma contrattacca con la sua arma più forte, il "Colpo dei 100 Draghi", che frantuma il "Crystal wall" che Sion cerca di mettere a sua difesa. Comunque, nonostante la sua forza, il colpo non ha gli effetti sperati, ed infatti Sion sorride spiegando che se Libra ora fosse giovane come un tempo, lui non sarebbe mai sopravvissuto ad un colpo come quello, ma il tempo lo ha notevolmente indebolito. Certo della vittoria, Sion colpisce il nemico con la "Stardust Revolution" (Rivoluzione polvere di stelle), atterrandolo. Dragone cerca di svegliare il maestro, poi quando Sion si appresta a tagliare la testa di Libra, Sirio indossa la sua armatura e si prepara a combattere. Sion si chiede come Dragone, cieco e con l'armatura quasi a pezzi per le battaglie nel regno sottomarino, possa sperare di vincere contro di lui, ma l'eroe risponde che è suo dovere lottare per la giustizia. Sion comunque ferma il Colpo del Drago nascente con una sola mano, sbalordendo il suo avversario. Nel frattanto Libra si riprende e cerca di convincere l'allievo a non lottare. Dragone però risponde affermando di essere un cavaliere, il cui dovere è difendere la pace sulla terra, come il maestro stesso gli ha insegnato. A queste parole, Libra accetta di far combattere Sirio. Sion comunque non ha tempo da perdere ed attacca con la "Stardust revolution", ma il colpo è fermato dall'armatura d'oro della bilancia. Sion è certo che nessuno possa indossare quella corazza, il corpo di Libra è ormai troppo vecchio e piccolo, ma poi dall'anziano maestro si sprigiona un cosmo potente e soprattutto pieno di vita, ben diverso da quello che aveva prima. Libra dice a Sion che ora gli mostrerà per quale motivo egli è sempre stato di fronte alla cascata dei Cinque Picchi, così come il motivo per cui la sua sacra armatura è accorsa in sua difesa. Ed infatti il corpo dell'anziano maestro inizia ad incrinarsi e, come una farfalla esce dal bozzolo, così da quel vecchio involucro appare Libra come era 243 anni prima, un cavaliere di 18 anni nel pieno del suo cosmo. Sia Sirio che Sion sono sbalorditi da questa trasformazione ed osservano Libra, sulla cui schiena è tatuata una tigre. Il cavaliere d'oro spiega che secoli fa lui e Sion furono gli unici sopravvissuti dell'ultima guerra sacra ed Atena ordinò loro di prepararsi al ritorno di Ades. A Sion fu ordinato di custodire le dodici case e ricreare i cavalieri, mentre a Libra fu ordinato di controllare la torre dove sono imprigionati gli Spectre, e per farlo ebbe un dono da Atena. Grazie ai poteri della Dea il suo cuore batte solo 100.000 volte l'anno, mentre 100.000 sono in media i battiti del cuore in un solo giorno. Questa tecnica, chiamata "del rallentamento cardiaco" ha permesso a Libra di restare giovane come era un tempo, ed è per questo che è sempre stato seduto di fronte alla cascata, come se il suo corpo fosse morto. Libra dice a Sirio di inseguire gli Spectre che stanno seguendo Mur, ed in modo da permettergli di passare la prima casa paralizza per alcuni attimi Sion. Subito dopo Libra indossa la sua armatura d'oro e si scontra col nemico. All'inizio i loro cosmi si bilanciano a mezz'aria, poi entrambi lanciano i loro colpi segreti e la "Stardust Revolution" si scontra col Colpo dei 100 Draghi. L'effetto è un'esplosione terribile e sia Sirio che Mur, giunto alla quarta casa, avvertono i loro cosmi scomparire. Mur non riesce a spiegarsi come Libra possa essere stato sconfitto, anche se il suo avversario è un cavaliere come Sion, poi il custode della prima casa è attaccato da un cosmo molto potente, che gli impedisce ogni movimento. Subito dopo numerosi Spectre, i guerrieri di Ades, entrano nella quarta casa. Il loro compito è seguire come ombre Gemini e gli altri, ma Mur, ancora immobilizzato, nota che ci sono solo 20 Spectre, mentre le legioni di Ades sono formate in tutto da 108 guerrieri, e questo significa che alle dodici case è stato inviato solo un piccolo commando.
LA FARFALLA DEL MONDO DELLA MORTE
Uno spectre più grande degli altri si avvicina a Mur chiedendogli dove siano Gemini e gli altri, ma il cavaliere risponde affermando che non glielo dirà mai, e li deride aggiungendo che nonostante il loro numero hanno perso le tracce dei tre compagni. Lo spectre, che è anche il capo del gruppo e si chiama Cyclops, cerca di obbligare Mur a rispondere e lo colpisce con un pugno, per poi chiedergli se esiste un posto in cui ci si possa nascondere fra le dodici case. Quando Mur risponde di non sapere nulla, Cyclops si appresta ad ucciderlo, ma è fermato da qualcuno di nome Mi di Papillon. Mentre Mur si chiede chi sia questo misterioso nemico, il cui corpo sembra essere invisibile, e si rende conto che è stato lui a paralizzarlo poco prima, Mi dice a Cyclops e gli altri di lasciare a lui il nemico, in modo che loro possano raggiungere la quinta casa, presieduta da Ioria. Gli spectre escono dalla quarta casa e corrono verso la successiva, mentre Mur, preoccupato per Ioria, si accorge di potersi muovere di nuovo. Mur chiede al nemico di mostrarsi, ma quando Mi risponde che si trova di fronte a lui, il cavaliere d'ariete resta stupefatto. Al castello di Ades, in Germania, Rhadamantis chiede a Zelos se ci sono notizie dai 20 Spectre, preoccupato perché sono già passate 4 delle 12 ore a loro disposizione e, alla risposta negativa del servitore, decide di convocare Mi. Quando Zelos gli dice che Mi ha già raggiunto le dodici case, Rhadamantis si rassicura, certo che Mi potrebbe uccidere tutti i cavalieri d'oro anche da solo. Alla quarta casa, Mur è sbalordito perché il suo nemico sembra non avere neanche una forma. Comunque, il cavaliere non ha tempo da perdere e così corre per inseguire i nemici. Mi però lo ferma e, avvisatolo che intende combattere contro di lui, attacca con la "Ugly Eruption" (turpe eruzione). Mur si difende col muro di cristallo e reagisce con l'attacco del suo maestro, la "Stardust Revolution", che colpisce in pieno Mi. Il corpo dello Spectre sembra allora andare in pezzi, e da esso ne esce una specie di larva, che apre la bocca e lancia contro Mur una serie di fili. Si tratta del secondo attacco di Mi, detto "Silky Threads" (fili di seta), ed infatti decine di fili volano intorno a Mur, che invano cerca di liberarsi di loro. Papillon afferma che quei fili imprigioneranno il nemico, impedendogli anche di respirare, e quindi per Mur la fine è vicina. Attimi dopo, Sirio entra nella casa, trovandola deserta. Il cavaliere era certo che ci fosse qualcuno perché fino a pochi secondi prima poteva avvertire il cosmo di Mur e di un nemico, poi ipotizza che il cavaliere d'ariete abbia proseguito verso la quinta casa e corre per raggiungerlo. Subito dopo che il ragazzo è uscito, Mur rompe il bozzolo in cui era imprigionato e riprende a respirare. Guardandosi attorno, il cavaliere si rende conto che il cosmo di Mi è scomparso, per poi notare un secondo bozzolo. Il cavaliere si chiede chi possa essere imprigionato al suo interno, poi sente la voce di Papillon, il quale spiega di essersi chiuso nel proprio bozzolo in modo da ultimare la sua evoluzione, e Mur comprende che il suo nemico si sta evolvendo come l'insetto da cui prende il nome [Nota: Papillon significa farfalla]. Ed infatti il bozzolo si frantuma all'improvviso e da esso appare il vero corpo di Mi. I due avversari si minacciano a vicenda per qualche attimo, poi Mi usa i suoi poteri mentali per sollevare uno dei pilastri del tempo e lanciarlo contro Mur, il quale però lo ferma facilmente con la forza della mente, rimandandolo al mittente. Mi distrugge la colonna, ma subito dopo si sente paralizzato ed è sollevato in aria da Mur, il quale lo scaglia contro il pavimento ed il soffitto, per poi chiedergli quanti Spectre esattamente siano stati inviati al Grande Tempio. Quando Mi rifiuta di rispondere, Mur inizia a farlo ruotare in aria con una velocità sempre maggiore, e, certo che Mi stia per morire, si volta per uscire dalla casa. Mi però afferma che la battaglia non è ancora finita e brucia il suo cosmo, mentre un'aura appare dietro di lui. Mur reagisce con la Stardust Revolution, ma il colpo non raggiunge il bersaglio, ed al tempo stesso l'aura si trasforma in decide di farfalle luminose. Le farfalle attaccano Mur, e Papillon afferma che ben presto lo porteranno nell'aldilà. Mur scompare all'improvviso, e subito all'ottava casa Scorpio avverte il suo cosmo dissolversi, come quelli di Toro, Libra e Virgo. Scorpio si chiede se anche Mur sia morto, ma alla quarta casa Mi capisce che è stato tutto troppo facile ed intuisce che in realtà il suo nemico si è teletrasportato. Comunque Mi è certo che le sue farfalle, chiamate Fairy (infatti il nome di questo colpo è Feary Thronging, affollamento di farfalle), lo troveranno ovunque, ed infatti Mur ricompare alla quarta casa. Mur e Papillon si scontrano di nuovo, entrambi abili a teletrasportarsi per evitare gli attacchi dell'altro. Mi si chiede perché il cavaliere d'ariete non usi i suoi poteri per abbandonare la quarta casa e fuggire, poi attacca di nuovo e stavolta segue Mur, in modo da impedirgli di evitare il colpo, ma all'improvviso lo Spectre si trova imprigionato a mezz'aria. Mur spiega che si chiama "Crystal Net" (trappola di cristallo), ed è come una gigantesca ragnatela dalla quale è impossibile fuggire, anche con la telecinesi. Mi è sbalordito, ma crede comunque nella vittoria ed infatti le sue farfalle stanno ancora circondando Mur. Papillon spiega che i veri Spectre non sono fantasmi come Gemini e gli altri, essi sono comuni esseri umani, ma "Con la rinascita delle 108 stelle demoniache sono risorte in noi anche le anime degli spectre addormentati ! Noi siamo i guerrieri del sire Ades, eletti fin dall'epoca dei miti a combattere per lui ed a proteggerlo." Detto ciò, Mi attacca, solo per scoprire che anche le farfalle sono intrappolate nel Crystal Net. Mur afferma "Papillon, ora incontrerai la morte !" ed annienta il nemico usando la Starlight Extinction. Vinta finalmente la battaglia, Mur corre verso la quinta casa per aiutare Ioria, preoccupato dalla forza degli spectre, e non nota che una delle farfalle è sopravvissuta al colpo. Intanto Cyclops e gli altri sono di fronte a Ioria, che li fissa, ritto in piedi davanti all'entrata della quinta casa.
CAPITOLO 4 ADES
IL LEONE D'ORO DALLE ZANNE SCOPERTE
Cyclops chiede a Ioria dove siano Gemini e gli altri, solo per sentirsi rispondere che lui non li ha visti e che non li avrebbe comunque lasciati passare. Ioria comunque spiega che non possono esseri teletrasportati altrove perché al Grande Tempio risiede da sempre il divino cosmo di Atena e quindi nessuno, neppure Mur, che è campione di telecinesi, può muoversi scavalcando le case. Cyclops, che non si fida dei tre presunti compagni, è preoccupato di non sapere dove siano perché il suo dovere è controllarli finché non avranno preso la testa di Atena. All'improvviso cinque Spectre si lanciano contro Ioria, dicendo che prenderanno loro stessi la testa di Atena, ma il cavaliere d'oro li annienta con un solo gesto, lanciando il "Lightning Plasma" (ovvero il Sacro Leo) e distruggendo anche le loro surplici. I cinque Spectre si schiantano al suolo privi di vita, mentre tutti i loro compagni sono terrorizzati dall'immenso potere di Ioria e non osano attaccare di nuovo. In quel momento uno degli Spectre avanza dal gruppo e deride i compagni per la loro vigliaccheria. Intanto sulle scale fra la quarta e la quinta casa, Mur trova i cadaveri di tre Spectre, privi delle loro surplici, notando che uno è stato ucciso da un colpo normale, uno dal gelo e l'ultimo da una spada affilatissima. Il cavaliere comprende allora chi sia stato ad uccidere i tre guerrieri e rubare le loro armature, proprio mentre alla quinta casa lo Spectre che aveva parlato si presenta come Laimi di Worm. Laimi, la cui surplice è circondata da tentacoli, dice ai compagni di proseguire mentre lui ucciderà Ioria, e subito dopo si lancia sottoterra, scomparendo alla vista di tutti. Tutti gli Spectre corrono verso Ioria, il quale lancia via il mantello e si prepara a colpirli, ma poi avverte che in mezzo ai nemici ci sono dei cosmi conosciuti, familiari, come se fossero di uomini che ha già incontrato. Il guerriero non può comunque permettersi esitazioni e si appresta ad attaccare, ma improvvisamente dal sottosuolo escono i tentacoli di Liami, che lo immobilizzano. Si tratta del colpo segreto di Liami, il Groviglio di vermi, e Ioria sente su di se la terribile pressione dei tentacoli. Cyclops deride il nemico, poi solleva il pugno per ucciderlo, ma il colpo è fermato da un altro tentacolo di Laimi, il quale vuole eliminare personalmente il nemico. Cyclops e gli altri accettano e proseguono verso la sesta casa, mentre Ioria tenta invano di liberarsi. Laimi è certo che il nemico morirebbe comunque strangolato, ma vuole risparmiare tempo e così cerca di trafiggere la sua testa con uno dei tentacoli. Ioria riesce ad evitare il colpo, che così manca il bersaglio, ma mostra comunque la sua potenza perforando da parte a parte una delle colonne della quinta casa. Ioria è colpito dalla forza del nemico, ma quando Laimi cerca di attaccare di nuovo decide di mostrare la sua vera forza e bruciando il suo cosmo afferma "Pensi che io possa essere sconfitto da un verme ? Adesso vedrai la vera forza della costellazione del leone !" Laimi è certo che Ioria non possa fare più nulla, ma subito dopo nota che i tentacoli stanno cedendo a causa dell'enorme cosmo del cavaliere d'oro, ed infatti il custode della quinta casa li frantuma completamente, liberandosi. Laimi cerca di trafiggerlo con l'ultimo tentacolo rimastogli, ma Ioria lo blocca a mezz'aria, ed usa la sua forza per tirarlo in superficie e sbatterlo contro una colonna. Laimi crolla al suolo e Ioria lo colpisce con un calcio, seppellendolo sottoterra, ma dopo qualche attimo lo Spectre ricompare alle spalle del nemico, affermando di potersi rigenerare ogni volta ed attaccando col Groviglio di Vermi. Ioria comunque non si lascia impensierire e distrugge Laimi con il Lightning Plasma". Attimi dopo Sirio entra nella quinta casa e chiede a Ioria notizie sugli Spectre. Il cavaliere d'oro del leone lo informa che ne ha uccisi sei, mentre gli altri hanno proseguito per la sesta casa, ma quando Sirio riprende la corsa per inseguirli, lo ferma. Ioria afferma di aver riconosciuto alcuni cosmi fra gli Spectre, ed intuisce di chi si tratti. Intanto gli Spectre hanno raggiunto la sesta casa, dalla quale non sentono provenire alcun cosmo. Cyclops inizia a sospettare che Virgo sia effettivamente morto nello scontro contro Gemini e gli altri, alla quarta casa, ma prima di proseguire informa i compagni di avere la sensazione che tra di loro ci siano dei nemici. Subito dopo il guerriero chiede a Cube, uno degli Spectre del gruppo, di togliersi la maschera, che ne copre interamente il volto, e non appena l'uomo esita, altri quattro spectre lo circondano. Cube allora acconsente a togliersi la maschera, ma in quel momento tutti vedono una colonna di luce e, voltandosi, vedono Virgo, seduto al suolo con le gambe incrociate e con gli occhi chiusi. Il custode della sesta casa dice soltanto "Spectre, benvenuti alla casa della Vergine ! Ora andrete nell'aldilà, il mio volto è il vostro biglietto per l'inferno !"
I 108 GRANI DEL ROSARIO
Convinti che quelle di Virgo siano solo parole di presunzione, gli spectre lo attaccano, solo per scoprire che il cavaliere è protetto da un muro di difesa. Cyclops capisce che è quel muro il motivo per cui finora non avevano avvertito il cosmo di Virgo, ma, prima che lui o gli altri Spectre possano fare qualcosa, il cavaliere impugna un rosario ed attacca urlando "Conquista del cielo dei mostri malvagi" e subito numerosi demoni volano verso i nemici, che urlano terrorizzati. Prima di colpire, Virgo afferma "I grani di questo rosario sono tanti quanto le 108 costellazioni. Questo rosario fu creato dal grande Buddha proprio per allontanare i malvagi come voi. Guardatelo, sono già cambiati i colori di 11 dei 108 grani. Sono i grani degli spectre morti nel santuario (= Grande Tempio)". Gli Spectre sono stupiti nell'apprendere che già 11 di loro sono morti, poi Virgo lancia l'attacco ed i demoni volano verso i nemici. All'improvviso però i demoni scompaiono, e sia gli Spectre che Virgo si rendono conto che è stato Cube ad annullare la tecnica. In quel momento Virgo riconosce il suo nemico, che alla quarta casa aveva interrotto il suo cosmo. Cube si lancia all'attacco, ed insieme a lui corrono anche altri due Spectre, Milth ed Oxe. L'attacco incrociato dei tre guerrieri sembra infrangersi sul muro difensivo, ma poi Cyclops nota che Virgo ha subito una lieve ferita alla fronte, che ora sta sanguinando. Pulendosi il sangue, Virgo si riferisce ai tre nemici chiamandoli cavalieri d'oro, e subito dopo li colpisce, frantumando le loro surplici e svelando i loro veri volti: Gemini, Capricorn ed Acquarius. Alla quinta casa, Ioria dice a Sirio che Virgo aveva cercato di uccidere i tre nemici alla quarta casa e, non essendoci riuscito, ora è disposto a morire pur di fermarli.
SOTTO L'ALBERO DI SALA
Alla sesta casa Virgo ed i tre cavalieri traditori si osservano per alcuni istanti, nessuno di loro dice nulla. Cyclops e gli Spectre sono stupiti nello scoprire chi erano i loro finti compagni, poi il capo degli Spectre cerca di attaccare Gemini, accusandolo di aver solo finto di giurare fedeltà ad Ades mentre lui e gli altri non hanno esitato ad uccidere i veri Cube, Milth ed Oxe. Gemini però paralizza il nemico senza avere neanche bisogno di muoversi e, dettogli che ci penseranno loro tre ad uccidere Atena, lo scaraventa al suolo, consigliandogli di non osare attaccare un nemico potente come Virgo. Il custode della sesta casa sente le parole del nemico e gli chiede se ha veramente intenzione di uccidere Atena, ricevendo una risposta affermativa. Ancora una volta i quattro si fissano in silenzio, poi inaspettatamente Virgo dice "Passate !" spiegando che sarebbe folle per lui affrontare da solo tre fra i più potenti cavalieri d'oro. Capricorn e gli altri accettano allora di passare e, sotto gli occhi sbalorditi degli Spectre, avanzano verso Virgo, superandolo e proseguendo. Certi che Virgo sia inoffensivo e timoroso di morire, gli Spectre lo deridono e corrono verso di lui per proseguire la loro missione, ma il cavaliere più vicino ad Atena ricorda loro gli avvertimenti di Gemini, mostrando che sul suo rosario è già cambiato il colore dei sei grani corrispondenti alle loro vite. I servitori di Ades lo attaccano comunque, ed il custode della sesta casa afferma "Non vi permetterò più di infangare le scale delle 12 case con i vostri passi impuri !" e li distrugge con un colpo solo. Gli Spectre si schiantano al suolo, solo Cyclops è ancora vivo, ma gli resta comunque poco. Ridendo il guerriero dice al nemico che chi segue Ades è premiato con l'immortalità, ma Virgo gli risponde che persino lui, che ha dialogato per anni con Buddha, non ha mai sentito di qualcuno che avesse ricevuto la vita eterna. Cyclops comprende che Ades lo ha ingannato e muore, mentre Virgo ferma i tre cavalieri d'oro neri, dicendo che ora che gli Spectre sono stati eliminati, possono rivelargli il loro vero scopo. Virgo è infatti certo che i tre abbiano un qualche piano, ma Gemini risponde che il loro unico obiettivo è uccidere Atena. Furioso per il tradimento di tre cavalieri d'oro, Virgo apre gli occhi e si appresta ad affrontarli, tuttavia non vuole bagnare ancora di sangue le dodici case e quindi chiede loro di seguirlo "Nel luogo della morte !". Il cavaliere conduce i tre nemici in un giardino pieno di fiori, posto accanto alla sesta casa, nel quale svettano due alberi di sala. Gemini è l'unico che aveva sentito parlare di quel luogo e così ne parla ai due compagni "Come sapete Shaka (= Virgo) è soprannominato il "Buddha rinato"... qui il Buddha giacque per morire... proprio sotto l'albero di sala. Ricordo di aver sentito che anche Shaka della vergine morirà sotto lo stesso albero". Gemini è convinto che Virgo abbia deciso di morire contro di loro, e per questo li abbia condotti in quel giardino. Capricorn attacca per primo con l'Excalibur, ma Virgo salta in aria ed evita l'attacco, per poi cercare di colpire il nemico con un calcio. Acquarius però lo intercetta a mezz'aria ed usa su di lui la Polvere di diamanti, congelandogli il ginocchio sinistro. Virgo non ha il tempo di reagire che Gemini lo colpisce con "L'altra dimensione". Il cavaliere della sesta casa cade a terra, ma quando i tre nemici corrono verso di lui per attaccare, lui brucia il suo cosmo ed usando il rosario prepara il "Tembu Hourim" (Sacro Virgo), il colpo che unisce attacco e difesa e che priva dei cinque sensi. Prima di attaccare, Virgo dice ai nemici che, se vogliono batterlo, possono tentare di usare solo un colpo, la tecnica proibita da Atena stessa, "L'urlo di Atena". I tre però non vogliono usare quel colpo proibito e così Virgo li colpisce, danneggiando le loro armature ed annullando a ciascuno di loro un senso. I guerrieri precipitano al suolo e Gemini, rialzandosi, accetta di usare il colpo proibito. Capricorn ed Acquarius però non sono convinti, temendo la punizione che colpisce chiunque usi quella tecnica, ma Gemini fa notare loro che è quella la volontà di Virgo, il custode della sesta casa ha infatti deciso di morire qui, nel giardino degli alberi di sala. L'urlo di Atena è "Il colpo che viene lanciato dai tre cavalieri d'oro uniti consente, grazie alla concentrazione dei loro cosmo, di sprigionare l'energia nell'esplosione. E' paragonabile al Big Bang della creazione... per la sua potenza questa tecnica "nera" di combattimento fu vietata da Atena fin dall'epoca dei miti... l'urlo di Atena !" Gemini è deciso ad utilizzarlo ed uccidere Virgo, ma ancora i suoi due compagni esitano, e così il cavaliere della sesta casa annulla loro il secondo senso. Rialzandosi a fatica Acquarius e Capricorn ricordano a Gemini che, per volontà di Atena stessa, la lotta tra cavalieri deve essere sempre leale, ma la tecnica proibita è l'unione di tre guerrieri contro uno, e per questo motivo se lo usassero "Ci verranno annullate tutte le prove passate per diventare cavalieri d'oro e... anche dopo la morte saremo marchiati a fuoco con il segno dell'infamia !" spiega l'ex custode della decima casa. Virgo annulla loro il terzo senso e Gemini rialzandosi ricorda ai compagni il motivo per cui hanno accettato l'offerta di Ades, e contemporaneamente piange lacrime di sangue. I tre capiscono e, piangendo a loro volta lacrime di sangue, accettano di usare l'Urlo di Atena. Devono farlo perché nonostante le apparenze "E' per Atena per l'amore e la giustizia sulla terra !" Frattanto, Virgo annulla loro anche il quarto senso. In quel momento sia Lady Isabel che Kanon si sentono inquieti e preoccupati, mentre Scorpio inizia a temere che Virgo voglia davvero morire e Ioria irrompe nella sesta casa insieme a Sirio. I due trovano il passaggio per il giardino chiuso da un'enorme porta. Ioria si appresta ad abbatterla, ma è fermato da Mur, appena sopraggiunto, che gli dice di non farlo. Ioria ha capito che Gemini e gli altri vogliono usare l'urlo di Atena pur di uccidere Virgo, ma Mur in lacrime risponde che è proprio Virgo a voler essere ucciso. Tutti loro ignorano una conversazione avvenuta in India, tanti anni prima, tra Virgo, allora bambino, e Buddha. Il piccolo Virgo era seduto in meditazione in un tempio, quando Buddha gli parlò.
"Che cosa ti rende così triste ? Hai appena sei anni eppure sei rimasto qui seduto... sei in pensiero ?"
"Anche oggi ho visto galleggiare cadaveri sul fiume Gange. E sul greto c'erano molti pellegrini provenienti da tutta l'India a fare il bagno. Sembrava che desiderassero la morte affinché la vita. Il paese in cui sono nato è così povero... mi sembra che la gente nasca solo per provare sofferenza e tristezza... "
"Shaka, è questo che ti rende triste ?"
"E' ovvio. Chi vuole vivere se sa che lo aspettano solo sofferenze e tormenti ?"
"Shaka, non esiste una vita di sola sofferenza... se c'è dolore c'è altrettanta gioia... e naturalmente è vero anche il contrario... i fiori sono belli... eppure un giorno devono appassire... qualunque cosa che vive nel mondo è effimera... tutto è mutevole, nulla è costante. E' la legge dell'impermanenza... e questo vale anche per gli esseri umani... "
"In fin dei conti è solo l'infelicità a dominarci, o sbaglio ? Comunque alla fine ci attende la morte... poiché in definitiva la morte annulla tutto, per quanto una persona cerchi amore e gioia nella vita... sarà vinta dalla sofferenza... eppure... perché nascono gli uomini ? se poi alla fine sanno che verranno avvolti dalla grande morte... nonostante non possiamo mai vincere la morte... "
Il piccolo Virgo inizia a piangere, ma Buddha lo rassicura
"Shala, stai dimenticando una cosa ! cioè... cioè... "
Al giardino della sesta casa Gemini annuncia a Virgo che finalmente useranno l'urlo di Atena e gli daranno la morte, ma il cavaliere d'oro li avverte di colpire prima che lui possa privarli del quinto ed ultimo senso che ancora resta loro. Mentre un leggero alito di vento solleva alcuni petali da terra, Virgo lancia l'annullamento del quinto senso, e i tre cavalieri usano l'urlo di Atena. Il risultato è un'esplosione devastante, ed in quel momento tutti nel Grande Tempio si rendono conto che Virgo è morto.
L'urlo di Atena esplose, pur concentrato nello spazio, con la potenza del Big Bang della nascita dell'universo al parco di sala della casa della vergine... Quel parco si estinse senza lasciare traccia... i bei fiori volarono via e la terra si tramutò in deserto... caducità di ogni atto... decadenza inevitabile di chi è prospero... lasciando solo due alberi di sala.
Sia Scorpio che Kanon sono indignati dalla vigliaccheria di Gemini e compagni, che sono ricorsi ad una tecnica così vile, mentre Ioria, Sirio e Mur promettono in lacrime di vendicare Virgo. Nessuno di loro conosce la conclusione del dialogo tra Buddha e Virgo, avvenuta quel giorno. Il piccolo Virgo era svenuto, in lacrime, ma Buddha gli disse "Non dimenticare... che la morte non è la fine... quelli che sulla terra sono chiamati santi sono coloro che riuscirono a superare la morte... Shaka, se riuscissi ad illuminarti di questo... saresti un uomo più vicino a Dio, anche se sei un comune mortale... ". Al giardino di sala, Gemini, Capricorn ed Acquarius si rendono conto di avere rispettivamente solo la vista, il gusto e l'udito, poi Gemini si volta, e resta scioccato nel vedere che Virgo è ancora vivo. I tre cavalieri neri non capiscono come possa essere possibile, ma si preparano comunque a riprendere lo scontro. Virgo però li ignora e, stringendo sempre in mano il rosario, avanza verso i due alberi, avvolto dai petali di sala trasportati dal vento. "I fiori sbocciano, poi appassiscono. Le stelle splendono, ma un giorno si spegneranno. Anche la terra, il sole, la galassia... persino per il grande universo arriva il momento di morire... La vita umana rispetto a questi dura un battere di ciglia. In quei brevi momenti l'uomo nasce... ama qualcuno ed odia qualcun altro... ride e piange... combatte e ferisce... gioisce e si rattrista... poi alla fine viene preso dalla morte per dormire in eterno... ". Il cavaliere si siede fra i due alberi di sala e, presi alcuni petali, scrive su di loro con il dito insanguinato. I tre cavalieri si rendono conto che si tratta di una poesia di commiato di Virgo verso il mondo, e così Capricorn si offre di aiutarlo e gli si avvicina. Virgo scrive sui petali le sillabe RA, YA, A, SHIKI, poi li solleva in aria, chiedendo al vento di portarli da Atena. I petali scompaiono nel cielo e Capricorn si accinge a colpire Virgo con l'Excalibur e dargli la pace, ma il suo intervento non è necessario. Il corpo di Virgo infatti scompare, come se non fosse mai esistito, e gli altri, piangendo, capiscono che in realtà il cavaliere era morto dopo aver subito l'urlo di Atena, anche se la sua anima era tornata per lasciare quel verso.
CAPITOLO 5 ADES
POESIA PER ATENA
Di Virgo è rimasto solo il rosario, che ora giace al suolo sotto gli alberi di sala. In lacrime, i tre cavalieri vorrebbero spiegare a Virgo il vero motivo per cui si stanno comportando così, ma poi Gemini nota che Fairy, la farfalla del regno della morte, è lì, e questo significa che loro tre sono ancora controllati. Gemini calpesta allora il rosario ed esce dal giardino insieme ai compagni, trovandosi di fronte a Mur, Ioria e Sirio. Gemini, Capricorn ed Acquarius fissano per alcuni istanti rispettivamente Mur, Sirio e Ioria, poi l'ex custode della terza casa dà al cavaliere di ariete il rosario di Virgo. Mur prende il rosario e fissa Gemini, ma Ioria, furioso, gli urla di farsi da parte e colpisce i tre nemici, scagliandoli contro le pareti. I tre cercano di rialzarsi, e Ioria, furioso per il modo in cui hanno ucciso Virgo, li attacca con il "Lightning Volt" (Sacro Leo alla massima intensità). A sorpresa Mur ferma il compagno, affermando che non vale la pena di combattere con chi è già mezzo morto, e soprattutto dicendosi convinto che nella morte di Virgo ci sia un significato più profondo e misterioso. Ioria risponde di essere stanco delle parole di Mur e della sua incapacità di reagire di fronte alla morte di Virgo, poi colpisce i tre nemici con il "Lightning Plasma". Con sua enorme sorpresa, Gemini, anche se gravemente ferito, riesce ad annullare l'attacco, e subito dopo afferma che a lui e i suoi compagni restano solo quattro ore per uccidere Atena, quindi elimineranno tutti coloro che, come Virgo, cercheranno di fermarli. Alle sue spalle però appare Scorpio, furioso con i compagni di un tempo e deciso ad ucciderli. Intanto Lady Isabel, che si trova sotto la statua di Atena, osserva il vento trasportare da lei i petali del giardino di Virgo e si chiede che cosa significhi la sua morte. Alla sesta casa, Scorpio afferma che non avrebbe mai potuto restare fermo ad aspettare il nemico dopo la morte di Virgo, e contemporaneamente attacca i tre con le Cuspidi scarlatte, dando loro 14 punture. Deciso a finirli, Scorpio lancia anche Antares, ma Gemini reagisce con l'Esplosione Galattica, che travolge il nemico. Fortunatamente Mur avvisa Scorpio in tempo evitandogli di prendere in pieno il colpo, ma il custode dell'ottava casa è comunque sbalordito dalla forza dei suoi nemici, che continuano a lottare pur avendo subito 14 cuspidi ed essendo privi di 4 sensi. Sotto gli occhi dei loro avversari, Gemini e gli altri si mettono nuovamente in posizione per usare l'urlo di Atena. Lady Isabel intanto sta leggendo il messaggio di sangue lasciato sui petali da Virgo, e ne comprende il significato. Quelle sillabe formano la parola "Arayashiki", e l'Arayashiki è l'ottavo e più elevato fra i sensi. Atena ha finalmente capito il significato della morte di Virgo, ed ora è pronta a prendere una decisione. Alla sesta casa Gemini spiega che ormai lui ed i suoi compagni si reggono in piedi solo con la forza del cosmo ed hanno già usato l'urlo di Atena, quindi non esiteranno. Scorpio però ricorda che lui, Mur e Ioria sono cavalieri d'oro, ed infatti anche loro si mettono in posizione per lanciare l'urlo di Atena. Mur spiega che è una follia, perché se due urli di Atena si scontrassero l'intero Grande Tempio esploderebbe, e chiede a Gemini se è ancora intenzionato a continuare, ma il cavaliere risponde dicendo che se tutto andasse in pezzi, Atena morirebbe comunque, poi entrambi gli schieramenti lanciano l'urlo di Atena.
LA DECISIONE MORTALE
Kanon sente il suono provocato dallo scontro di due urli di Atena e capisce, terrorizzato, quello che è successo. Alla sesta casa, i due poteri si fronteggiano a mezz'aria, nessuno dei due gruppi può perdere la concentrazione o sarà annientato dal potere del nemico. All'inizio i due poteri sembrano equivalersi, poi tutti sentono che qualcuno sta rompendo l'equilibrio, ed infatti la sfera di energia si sta spostando verso Gemini e gli altri. I tre cavalieri traditori si chiedono chi possa avere un potere paragonabile al loro, poi riconoscono il cosmo che è alle spalle di Mur, Ioria e Gemini, si tratta di Dragone. Sirio sta usando tutta la sua forza per sconfiggere i nemici, e per questo ignora gli avvertimenti di Mur e gli altri, che gli dicono di fuggire. Sirio infatti non indossa un'armatura d'oro e quindi non sopravviverebbe mai al contraccolpo dell'esplosione provocata dall'urlo di Atena, ma il ragazzo risponde che se avesse voluto fuggire non sarebbe neanche venuto in Grecia ed afferma di voler dare comunque il suo contributo. Anche Gemini e gli altri, che iniziano a subire gli effetti dell'urlo di Atena, cercano invano di convincere Sirio ad andarsene. Dragone poi brucia al massimo il suo cosmo ed urla "Non sottovalutatemi ! anch'io sono un cavaliere di Atena ! Sono pronto a morire ! Subirete il mio colpo al massimo livello ! Il colpo segreto del Dragone ! Il colpo del Drago Nascente !" I tre nemici sono travolti dal colpo di Sirio, che provoca una terribile esplosione. La sesta casa crolla ed i cavalieri d'oro sono sepolti dalle colonne, ma anche Dragone è spazzato via dall'energia del colpo, che distrugge la sua armatura, già danneggiata. Sotto la statua, Atena chiama Kanon, chiedendogli di portarle un oggetto, che tredici anni prima Gemini aveva nascosto sotto il trono del Grande Sacerdote e che ora lei vuole restituirgli. Fra le macerie della sesta casa, Mur, Ioria e Scorpio si rialzano, ma di Sirio non c'è traccia, ed i tre temono che sia stato polverizzato dall'esplosione. All'improvviso i tre notano Gemini che cerca di uscire dalle macerie, spossato. Scorpio gli si avvicina e, furioso perché Sirio si è sacrificato mentre Gemini è ancora vivo, solleva il piede per finirlo. Il colpo però è fermato da una voce, e dopo qualche attimo i tre la riconoscono. Si tratta di Atena, che sta parlando loro attraverso il suo cosmo, in modo da raggiungere direttamente le loro menti. La Dea chiede ai tre cavalieri di portare da lei Gemini, Capricorn ed Acquarius. I cavalieri d'oro cercano invano di dissuadere la loro Dea, ma sono comunque obbligati ad obbedirle e così cercano i nemici per tirarli fuori i nemici dalle macerie. Intanto, alla prima casa, finalmente anche Cristal ed Andromeda hanno raggiunto il Grande Tempio, stupiti sia di non trovare lì Mur e sia nel notare che sono già passate otto ore. Cristal inoltre si sente molto preoccupato, come se avesse un brutto presentimento. I due decidono di affrettarsi e corrono per raggiungere Lady Isabel, mentre, in cima all'altura delle stelle, Pegasus riprende finalmente i sensi. Il ragazzo vede la meridiana, notando che sono rimasti accesi solo quattro fuochi, e decide di correre a proteggere Atena, ma all'improvviso anche lui ha un terribile presentimento, come mai prima d'ora, temendo per la vita di Atena. Intanto Mur e gli altri hanno trovato i tre nemici ed ora li portano in spalla fino alla statua di Atena, dove li fanno cadere al suolo. Alzando lo sguardo, i tre traditori si rendono conto di essere di fronte ad Atena, poi la donna dice a Kanon di dare a Gemini quell'oggetto. Kanon obbedisce e, dopo aver fissato il fratello per qualche attimo, gli da uno scrigno contenente il pugnale d'oro col quale, tredici anni prima, il cavaliere cercò di ucciderla. Tutti sono sconcertati dal gesto di Atena, ma quando Gemini le chiede perché gli abbia dato quell'oggetto, la ragazza risponde "Naturalmente per farmi uccidere da te, Gemini." E subito dopo lo esorta a non esitare e tagliarle la gola. Il cavaliere esita, ma la ragazza lo incoraggia e, dopo aver sorriso per l'ultima volta, si pugnala. Mur, Ioria, Scorpio, Kanon, Gemini, Acquarius e Capricorn sono scioccati da un tale inaspettato gesto, ed anche Cristal, Andromeda e Pegasus avvertono quello che è successo: Lady Isabel è morta.
CAPITOLO 6 ADES
L'ARMATURA DI ATENA
Inspiegabilmente, Atena si è uccisa con le sue mani, e quando i sette cavalieri la circondano, è già troppo tardi. Fairy, la farfalla del mondo della morte, spia tutto l'accaduto. Poco dopo, al castello di Ades, Zelos informa Rhadamantis del ritorno di Fairy e del suicidio di Atena. Rhadamantis non riesce a spiegarsi il motivo di questo assurdo gesto ed è preoccupato, ma Zelos si convince che in realtà l'uomo è preoccupato perché ha inviato gli Spectre al Grande Tempio senza dire niente a Pandora, ed ora tutti loro sono stati uccisi. I due entrano nella sala di Pandora, la quale sta ancora suonando l'arpa. Vedendo Rhadamantis, Pandora gli chiede se è stato lui ad inviare gli Spectre ad Atene, ed invano il guerriero cerca di spiegarle dello strano suicidio di Atena. Pandora suona l'arpa, e subito onde di energia circondano Rhadamantis. Pandora lo avvisa che chiunque disobbedisca ai suoi ordini, che derivano dalla volontà di Ades in persona, è condannato a morire, ma siccome lui è uno dei tre comandanti dell'aldilà, per questa volta sarà perdonato. Subito dopo un messaggero entra nella stanza, annunciando l'arrivo di Gemini, Capricorn ed Acquarius, che hanno con loro il cadavere di Atena. Alle dodici case, sotto la statua di Atena, i quattro cavalieri di bronzo (Sirio è in qualche modo sopravvissuto alla battaglia alla sesta casa) osservano il sangue della loro Dea sul pavimento. Pegasus in particolare non riesce ad accettare di aver fallito nel proteggere Lady Isabel. In quel momento Sion, evidentemente sopravvissuto al duello con Libra, si avvicina alla statua, avvisando i cavalieri che la vera battaglia non è ancora incominciata. I quattro ragazzi lo circondano, ma Sion colpisce tutti loro, e subito dopo gli ordina di andare al castello di Ades, in modo da fermare le ambizioni del Dio. I cavalieri non capiscono il senso di queste parole, poi Sion si inginocchia sul sangue di Atena ed inizia a piangere, sbalordendo i ragazzi, certi che il guerriero fosse venuto in Grecia per uccidere Atena. Sion mostra loro le sue mani, coperte del sangue di Atena, e spiega che è quella la ragione per cui lui, così come Gemini e gli altri, hanno finto di accettare l'offerta di Ades. Subito dopo Sion tocca la statua di Atena invocando la sacra armatura, ed istantaneamente onde di energie circondano la scultura, che sembra scomparire in un'esplosione di luce. Sion però consiglia ai cavalieri di guardare in basso, ed infatti la statua non è scomparsa ma si è rimpicciolita al punto di poter essere tranquillamente portata nel palmo di una mano. Sion spiega che quella è l'armatura di Atena, rinata grazie al sangue della Dea dopo aver dormito per più di 240 anni, ed aggiunge che solo indossandola Isabel potrà sconfiggere Ades. Sion racconta di come Ades li risvegliò e promise che, se gli avessero portato la testa di Atena entro dodici ore, avrebbero avuto una nuova vita. Il Dio dell'Aldilà era certo che coloro che in passato furono cavalieri non avrebbero avuto problemi a superare le dodici case. I cavalieri accettarono, ma solo per informare Atena. Essi erano obbligati a comportarsi come nemici, altrimenti Ades li avrebbe restituiti alle tenebre infernali, ma si sono comportati in quel modo solo per difendere la giustizia, ed è questo il vero motivo per cui Gemini e gli altri hanno usato l'urlo di Atena. I cavalieri non capiscono a cosa possa servire quell'armatura ora che la Dea è morta, ma Sion ripete loro che la vera battaglia deve ancora cominciare ed aggiunge che Virgo e lady Isabel stanno continuando a lottare, nonostante le apparenze. Sion però non può essere più preciso perché le dodici ore di vita che gli erano state concesse sono ormai vicine allo scadere, e quindi gli resta molto poco. Prima però il cavaliere vuole fare un dono ai quattro ragazzi e quindi solleva le mani e getta il sangue di Atena sulle loro armature di bronzo (quelle di Cristal ed Andromeda sono negli scrigni, mentre Pegasus e Sirio indossano le loro, pur se gravemente danneggiate), affermando che ora, grazie al sangue di Atena, anche quelle armature torneranno in vita. All'improvviso, le armature di bronzo ricompaiono, non solo completamente riparate, ma anche trasformate e più resistenti di prima. I quattro cavalieri ora indossano le loro nuove armature.
VAI, NUOVA ARMATURA !
Sion spiega ai ragazzi che quelle sono le armature rinate grazie al sangue di Atena, poi cade a terra di nuovo e quando i cavalieri gli si avvicinano, dice loro di seguire il cosmo di Ioria e gli altri, i quali, come Gemini e compagni, si sono recati al castello di Ades. Sion spiega che devono portare ad Atena la sua armatura, poi, subito dopo che i cavalieri sono andati via, si accascia al suolo e scompare. Libra, che ha assistito alla morte dell'amico, è dispiaciuto, ma è anche certo che il suo sacrificio, così come quello degli altri cavalieri, non sarà inutile. Ora infatti tutti i cavalieri ancora vivi stanno cercando di uccidere Ades, ed anche i quattro eroi hanno di nuovo una motivazione: dare ad Atena la sua armatura e sconfiggere il signore dell'aldilà. Al castello in Germania, Pandora e Zelos parlano con Gemini e compagni. La donna vuole vedere il cadavere di Atena, ma prima i tre cavalieri chiedono se è vero che ora saranno riportati in vita. Pandora li rassicura, ma Gemini afferma che vogliono mostrare il cadavere di Atena direttamente ad Ades. Pandora rifiuta, poiché loro non possono incontrare un Dio, e subito dopo ordina a Zelos di rimuovere il lenzuolo funebre che copre il cadavere. Avvicinandosi, Zelos mormora che il comportamento dei cavalieri è sospetto, poi rimuove il lenzuolo, ma incredibilmente non c'è niente al suo interno, eccetto il sangue. Pandora chiede il cadavere come prova, perché il sangue da solo non è sufficiente. Gemini risponde chiedendole se è possibile che Atena sia andata direttamente nell'aldilà, ma Zelos è infastidito dal suo tono e cerca di attaccarlo, solo per essere colpito da Acquarius. Contemporaneamente Capricorn appare alle spalle di Pandora, minacciando di ucciderla se si dovesse muovere. Gemini chiede alla donna di condurli da Ades, e le spiega che il loro obiettivo è ucciderlo. Pandora capisce che i tre la hanno ingannata, ma poi sostiene che loro hanno dimenticato una cosa importante, e mentre i tre si chiedono di cosa si tratti, sono circondati da onde di luce e perdono le forze. Gemini ricorda loro che fino ad ora potevano muoversi solo grazie al potere di Ades, ed ora, per il loro tradimento, torneranno nell'aldilà e soffriranno per sempre.
LE PORTE DELL'ALDILA'
Pandora ricorda ai tre che le dodici ore a loro disposizione sono ormai trascorse, e per questo ora sono condannati a tornare nell'aldilà, poi però aggiunge che, se le diranno dov'è Atena, in cambio chiederà ad Ades di mantenerli in vita ancora un poí. Gemini risponde che la Dea probabilmente è nell'aldilà e Pandora, preoccupata che l'obiettivo della ragazza sia uccidere Ades, chiama un servitore e gli dice di far tornare tutti gli Spectre nel regno della morte per proteggere il loro signore. Subito dopo Pandora si dirige verso una porta di vetro e la apre. Dietro questa porta si nasconde una cavità senza fine, al cui interno si vedono solo dei gradini. Fuori, Rhadamantis atterra Ioria, Scorpio e Mur, giunti al castello seguendo il cosmo di Gemini, e quando il messaggero gli riferisce gli ordini di Pandora, risponde che prima vuole eliminare i tre cavalieri d'oro, che paragona ad insetti attirati dal fuoco. Ioria però non può accettare che quell'uomo sia più forte dei cavalieri d'oro e lo colpisce, solo per scoprire che l'attacco non ha avuto alcun effetto. Rhadamantis spiega che in quel luogo regna da sempre la sacra volontà di Ades, e per questo motivo tutti i nemici che sono in quel luogo hanno solo 1/10 della loro forza normale. Lo Spectre comunque afferma che anche senza questo vantaggio il risultato sarebbe stato lo stesso, poi colpisce Ioria e lo precipita nello stesso buco in cui buttò Cancer e Fish, che in realtà è un passaggio per il regno della morte. Subito dopo Rhadamantis colpisce Mur e Scorpio e fa cadere anche loro nel passaggio per il regno della morte. Ridendo, lo Spectre pensa che, se lui fosse stato inviato al Grande Tempio, avrebbe certamente sconfitto i cavalieri d'oro da solo. All'interno, Zelos colpisce Acquarius per vendicarsi di lui, quando Rhadamantis entra nella stanza. Il comandante gli ricorda che ben presto Acquarius diventerà polvere, ma Zelos vuole avere la sua vendetta. In quel momento Rhadamantis avverte dei cosmi molto vicini, ed in quel momento i cavalieri irrompono dal lucernario che è sul soffitto della stanza. Pegasus cade su Zelos, atterrandolo. Rhadamantis chiede ai nuovi venuti chi siano, e loro si presentano come cavalieri di Atena. Zelos chiede come abbiano fatto a colpirlo, e dal momento che i cavalieri non capiscono cosa intenda, colpisce numerose volte Acquarius. Furioso, Cristal colpisce il nemico, congelandogli la gamba. In quel momento Capricorn e gli altri cavalieri d'oro scompaiono, lasciando un senso di tristezza negli amici. Mentre Zelos urla per la gamba congelata, Rhadamantis va via, ricordandogli i precedenti ordini di Pandora. Zelos però vuole vendicarsi prima di andarsene, certo che gli basteranno pochi minuti per sconfiggere i nemici, ed ignora le parole di Rhadamantis, che gli ricorda che il castello tra pochi minuti si distruggerà. Zelos chiama i cavalieri e Cristal, desideroso di vendicare Acquarius, gli si avvicina. Zelos si lancia contro di lui, ma l'eroe usa la Polvere di diamanti e colpisce il nemico. Capito che Acquarius era il maestro di Cristal, Zelos ha paura e chiede l'aiuto di Rhadamantis, che però non vuole tardare a tornare nell'aldilà. Resosi conto che deve lottare da solo, Zelos concentra tutte le sue forze, ma Cristal usa l'attacco del suo maestro, il Sacro Acquarius.
SCUOTERE L'OTTAVO SENSO
Zelos di Frog è ucciso dal colpo di Cristal, poi Pegasus si gira verso Rhadamantis e gli dice che lui sarà il prossimo. Pegasus cerca di attaccare il nemico, ma Sirio lo trattiene perché il cosmo di Rhadamantis sembra essere incredibilmente ampio. Rhadamantis racconta in breve di come ha precipitato i tre cavalieri d'oro, ancora vivi, nell'aldilà, poi però nota che i suoi nemici, che a causa della volontà di Ades non dovrebbero essere nemmeno capaci di muoversi, hanno ucciso facilmente Zelos. Lo Spectre capisce che ciò può essere dovuto solo al sangue di una divinità. Pegasus cerca comunque di attaccare il nemico perché vuole che li conduca nel mondo dell'aldilà, ma Rhadamantis evita tutti i colpi. Pegasus tenta di nuovo, ma una sfera di energia lo atterra, e nella stanza appaiono almeno altri sette Spectre. Uno di loro, di nome Valentino di Harper, spiega che queste sono le truppe di Rhadamantis ed obbediscono solo a lui. Soltanto le truppe degli altri due generali, Aiace e Minosse, hanno lasciato il castello. Rhadamantis ordina loro di tornare nell'aldilà e proteggere Ades e fermare Atena. Pegasus tenta ancora una volta di colpire il nemico, ma Valentino lo ferma e, dettogli il grado del suo nemico, aggiunge che non ha diritto di lottare contro di lui, poi lo lancia in aria. Sirio e gli altri tentano di aiutare l'amico, ma alle loro spalle appaiono tre Spectre, che li colpiscono. Rhadamantis comunque esita a tornare nell'aldilà, preoccupato perché quei cavalieri protetti dal sangue di Atena potrebbero diventare pericolosi, ma alla fine ordina ai suoi di tornare nel regno di Ades, perché hanno solo poco tempo prima che il castello crolli completamente. Vedendolo andare via, Pegasus chiama Valentino, che gli promette che se riuscirà a raggiungere l'aldilà, lotteranno uno contro l'altro. Poi i quattro Spectre si presentano, oltre a Valentino di Harper gli altri tre sono Shilthead di Basiliscus, Queen di Alraune e Gordon di Minotaurus. I tre entrano nell'apertura, ma Pegasus cerca di prendere Valentino e cade anche lui nel passaggio. Ridendo, Valentino dice che questa è la sua ultima azione. Gli altri tre cavalieri vedono Pegasus e gli Spectre sparire, ma quando decidono di seguirlo, qualcuno li ferma, e Sirio voltandosi riconosce Libra, il suo maestro. Libra spiega che saltare in quel passaggio per i normali esseri umani è un suicidio, perché solo gli Spectre possono viaggiare tranquillamente dal mondo dei vivi a quello dei morti, grazie al volere di Ades. Libra spiega che Pegasus potrebbe essere morto, a meno che non abbia raggiunto l'Arayashiki. E' questo il significato del misterioso messaggio di Virgo. Ades è infatti molto prudente, lascerebbe il suo regno solo dopo aver raggiunto la vittoria, quindi, per combatterlo, bisogna scendere nell'aldilà. Tuttavia, non si può scendere nell'aldilà da vivi, mentre se ci si reca da morti si è sottomessi alle leggi di quel luogo, e quindi non si può combattere contro Ades. L'unico modo per sconfiggere Ades è scendere nell'aldilà da vivi, e questo si può fare solo raggiungendo l'Arayashiki. Libra continua dicendo che Virgo è l'uomo più vicino a Dio perché è l'unico cavaliere in cui l'Arayashiki è risvegliato (si capisce quindi il senso del dialogo tra Buddha e Virgo). L'Arayashiki non è altro che l'ottavo livello della conoscenza, che ogni uomo possiede ma che purtroppo risiede in una parte più profonda del cosmo, perfino rispetto al settimo senso, quindi molti muoiono senza averlo raggiunto. Quando si muore, tutti i sensi scompaiono mentre l'ottavo senso appare. Sirio capisce che sia Atena che Virgo hanno sviluppato il loro ottavo senso ed ora stanno combattendo nell'aldilà. Questo spiega anche le parole di Sion, quando disse che Isabel ed il custode della sesta casa stanno ancora lottando. I cavalieri capiscono che solo trovando l'ottavo senso dentro di loro potranno aiutare lady Isabel e raggiungere Pegasus. Libra chiede loro se si sentono pronti, ed i cavalieri rispondono che non possono tirarsi indietro, devono aiutare Pegasus ed adempiere alla loro missione: dare ad Atena la sua armatura. Mentre il castello crolla, i cavalieri bruciano i loro cosmi e si lanciano nel passaggio.
CAPITOLO 7 ADES
ATTRAVERSO L'ACHERONTE (Hades 14 - Chapter Inferno 01 - Attraversate il fiume Acheronte!)
Pegasus si risveglia su un terreno roccioso e deserto, Valentino e gli altri Spectre però sono già spariti. Improvvisamente il ragazzo vede Andromeda svenuto poco distante e subito corre da lui. Ripresosi, il cavaliere racconta a Pegasus come Libra, Sirio, Cristal e lui stesso abbiano deciso di scendere nell'Ade, e soprattutto lo mette al corrente dell'ottavo senso. Pegasus capisce quindi che sia Lady Isabel che Virgo non si sono suicidati, ma, forti dell'ottavo senso, sono scesi anche loro nell'Ade per combattere Ades. I due decidono allora di raggiungere Atena per consegnarle la sua armatura, e guardandosi attorno vedono un enorme arco, su cui è inciso, in caratteri greci antichi "Lasciate ogni speranza voi che entrate." I cavalieri capiscono subito che quella è la famigerata porta dell'inferno, detta anche porta della disperazione per via delle crudeli parole su di essa incise. La speranza è infatti l'unica cosa che un uomo, sceso nell'aldilà, può ancora avere. "Non dobbiamo mai abbandonarla !" si dicono i due amici prima di attraversare di slancio la porta. Di fronte a loro appare allora una distesa di acqua immensa, simile al mare, ma che in realtà è il fiume Acheronte. Pegasus ed Andromeda osservano il fiume quando si accorgono di non essere soli, intorno a loro ci sono infatti decine di anime, tutte tristi e sofferenti. Pegasus cerca di chiamarle, ma le anime non rispondono alle sue grida. All'improvviso però dal fiume giunge una voce "Sono quelli che hanno trascorso la loro vita inutilmente... non facendo nÈ il bene, nÈ il male. Hanno trascorso così tutti i preziosi giorni della loro vita. Per cui, dopo la morte, non possono entrare nÈ nel Paradiso, nÈ nell'Inferno. E stanno qui ad addolorarsi su questa riva dell'Acheronte, tra il mondo presente e quello della morte... per sempre !". Ad aver parlato è un uomo che conduce una piccola barca, il traghettatore dell'Inferno, Caronte dell'Acheronte, della stella del cielo di mezzo. Lo spectre invita Pegasus ed Andromeda a salire sulla sua barca, ma non appena si accorge che i due sono ancora vivi, li caccia. Pegasus allora, conscio che hanno bisogno della barca per superare il fiume, si lancia contro di lui, ma Caronte evita l'attacco con un balzo. Il guerriero comprende allora che i due sono cavalieri di Atena, e risponde al successivo attacco di Pegasus travolgendo il giovane con il suo remo. Atterrato il nemico, Caronte cerca di ucciderlo col remo, ma la catena di Andromeda lo ferma, arrotolandosi attorno all'arma. Caronte contrattacca subito e tira Andromeda verso di lui, ma un nuovo attacco del Fulmine di Pegasus lo blocca. Lo spectre riesce comunque a parare tutti i colpi facendo ruotare il remo, capace di compiere un giro in un millesimo di secondo, ma si rende conto che è inutile lottare e chiede ai cavalieri del denaro. Se sarà pagato, li porterà sull'altra sponda. Pegasus risponde che non hanno soldi da dargli ed attacca di nuovo, ma Andromeda lo ferma e si sfila un ciondolo dal collo. Il ciondolo, a forma di stella, è d'oro e su di esso vi è inciso "Yours Ever" (sempre tuo o tuo per sempre). Andromeda racconta di averlo sin da piccolo e che Phoenix gli ha detto che si tratta di un ricordo della loro madre. Pegasus non vuole che l'amico si privi di un oggetto così importante per lui, ma Andromeda gli risponde che se il ciondolo può evitare loro una battaglia inutile, allora è felice di darlo via. Caronte accetta a questo punto di far salire i due cavalieri sulla sua barca. Dopo più di un'ora la barca raggiunge il centro del fiume, e qui all'improvviso Caronte colpisce Pegasus con il suo remo, precipitandolo in acqua. Caronte spiega ad Andromeda che il ciondolo non era sufficiente per entrambi, poi osserva Pegasus che cerca di mantenersi a galla, ma invano, poiché quel punto del fiume è pieno di dannati, che si aggrappano al cavaliere tirandolo giù. Andromeda lancia allora la catena attorno al polso dell'amico, ma Caronte, dopo avergli ordinato di lasciarlo morire, solleva il remo per colpirlo. In quel momento però una scarica di colpi lo obbliga a difendersi col remo, e guardandosi attorno Caronte vede che Pegasus, aggrappato alla catena, è ancora vivo. Lo spectre para un secondo attacco, ma poi si rende conto che uno dei colpi lo ha raggiunto, incrinando la sua armatura. Caronte è stupefatto dalla velocità dei colpi di Pegasus, che superano quella del suono, ed il cavaliere ne approfitta lanciando di nuovo il "Fulmine di Pegasus" e scagliando in acqua il nemico. Aiutato da Andromeda, il ragazzo ritorna poi sulla barca, proprio mentre Caronte è circondato dai dannati. Il guerriero però grida ai due di salvarlo, perché anche se hanno la barca senza di lui si perderanno per sempre nel fiume. Andromeda allora gli lancia la catena, e risponde a Pegasus che gli dice di non fidarsi affermando "Invece io gli credo. perché l'unica cosa che posso fare è sperare in lui." L'eroe issa Caronte a bordo della barca e Pegasus, sebbene titubante, gli ridà il remo, indispensabile per portarli all'altra riva. Non appena riceve l'oggetto però, lo spectre lo usa per attaccare Pegasus, che comunque, aspettandosi qualcosa, riesce a bloccarlo con le mani. Ridendo, Caronte spiega che le sue braccia hanno una potenza superiore al remo e travolge Pegasus con il suo colpo segreto "Current Crasher", poi solleva il remo ed attacca Andromeda, che para il colpo con la catena. Andromeda chiede perdono a Pegasus per essersi fidato del nemico, ma lo spectre, dopo averlo guardato negli occhi, interrompe l'attacco ed afferma "Non ho mai visto occhi come i tuoi. Tutti quelli che vengono qui si sono comportati male in vita... e i loro occhi esprimevano malvagità. Però i tuoi sono diversi, conservano l'espressione di chi spera. Sei un tipo stranissimo. Possibile che uno come te possa andare ai campi elisi dopo la morte ?" Caronte accenna al paradiso dei campi elisi, che si trovano alla sorgente dell'Acheronte. Poco dopo, Pegasus riprende i sensi e scopre di essere ancora sulla barca, che lo spectre sta conducendo verso la riva opposta. Il custode dell'Acheronte, che ha anche restituito ad Andromeda il ciondolo, spiega che li porterà fino alla riva, ma poi combatterà con loro. Dopo qualche minuto, la barca giunge in vista della prima prigione. "Qui si apre il mondo dell'inferno. Scuro ed infinito, con otto prigioni, tre valli, dieci trincee, poi quattro sfere... " spiega Caronte, aggiungendo che Atena sarà stata certamente catturata da qualche spectre. Giunti a riva, Pegasus e Caronte si scontrano. Il cavaliere di Atena è atterrato, ma lo spectre, colpito a morte, cade esanime sulla sua barca, che la corrente porta verso il largo. Rialzatosi, Pegasus si dirige con Andromeda alla prima prigione.
LA CORTE SOLENNE (Hades 15 - Chapter Inferno 02 - La corte silenziosa)
I due amici percorrono una lunghissima scalinata, al termine della quale trovano un palazzo enorme, su cui è scritto "Palazzo del giudizio". Intorno a loro non c'è nessuno e tutta la zona è immersa in un silenzio irreale. I cavalieri si chiedono dove possano essere, ma appare uno spectre che ordina loro di fare silenzio, in quel luogo sacro ogni rumore è infatti punito con la morte. Pegasus però, bagnato per il tuffo nel fiume, starnutisce e compie altri rumori, suscitando le ire dello spectre. Dal nulla compare allora un uomo, con indosso una toga ed in una mano un enorme libro, che, credendo che sia stato lo spectre, di nome Marchino, a fare rumore, gli ordina di andarsene. Quest'uomo, che attualmente sostituisce Minosse al tribunale della prima prigione, è Lune di Barlon, della stella del cielo della sapienza. Il suo libro è un archivio, su cui sono scritti i nomi di tutti i defunti e le loro colpe, in modo che si possa decidere in quale parte dell'inferno mandarli. I nomi di Pegasus ed Andromeda, che sono ancora vivi, non si trovano però sul libro, e così lo Lune comprende che si tratta di cavalieri di Atena. In quel momento irrompe nella stanza Marchino, portando la notizia del superamento dell'Acheronte da parte di due cavalieri, ma Lune, stanco del suo rumore, gli lancia la sua frusta, che gli si avvolge intorno. Non appena il giudice ritira la frusta, i segni da essa lasciati sul corpo di Marchino diventano tagli, ed il corpo dello spectre va in pezzi. Lune poi si innalza davanti ai due cavalieri e colpisce Pegasus con il colpo "Reincarnazione". L'eroe vede davanti a se tutti i peccati fatti in vita, in realtà abbastanza veniali, ma soprattutto è accusato di aver ucciso molti uomini nelle sue battaglie. Pegasus si difende affermando che era tutto per il fine della giustizia, ma Lune risponde "Nessuno oltre a Dio ha diritto di punire un altro uomo !", poi colpisce Pegasus, scaraventandolo verso la prima valle della sesta prigione, l'inferno di sangue incandescente in cui cade chi ha usato la violenza. La catena di Andromeda però riesce a raggiungere Pegasus e lo riporta alla prima prigione prima che l'eroe cada nel lago di sangue. Guardando bene Andromeda, Lune si rende conto che, eccetto il colore dei capelli, è identico a qualcuno che lui conosce bene, ma poi lo attacca con la frusta. Il cavaliere si difende con la catena ed afferma che non esiste una persona davvero perfetta "Un uomo, per quanto possa essere benevolo, per vivere uccide pesci ed animali... o raccoglie fiori... o uccide insetti. Oppure odia qualcuno, o invidia e ferisce... anche se magari non lo desidera. Se ognuna di queste cose rappresenta il male... lo stesso vivere sarebbe male... " Colpito da queste parole, Lune risponde che il suo compito è solo giudicare, ma solo Dio può rispondere a quella domanda. Poi lo spectre lancia la sua frusta, che supera la catena di Andromeda e si avvolge intorno a lui. Resosi conto di essere condannato, Andromeda piange per tutte le persone che è stato costretto ad uccidere in battaglia, poi Lune ritira la frusta ed il suo corpo va in pezzi. Osservando la testa del nemico, Lune decide di seppellirla per la straordinaria rassomiglianza che ha con quella di un'altra persona, ma la testa, sebbene staccata dal resto del corpo, inizia a parlare ed ordina allo spectre di ricongiungerla alle altre parti del suo corpo. Lune, sconvolto, si convince che quella non è la testa di Andromeda ma di un'altra persona e, strappatosi la toga, cerca invano il suo corpo, improvvisamente sparito. Lune corre fuori dal palazzo, temendo che il corpo sia stato portato via dal vento della seconda prigione, ma si imbatte in Rhadamantis. Lo spectre gli mostra la testa che ha in mano, ma poi si rende conto che quella non è una testa. Intanto, alla prima prigione, Pegasus ed Andromeda, già convinti di essere morti, si riprendono, scoprendo di essere soli. Pur non capendo cosa sia successo, i due corrono verso la seconda prigione.
CAPITOLO 8 ADES
L'ARRIVO DI KANON
Poco più avanti, Lune si accorge di non avere in mano la testa di Andromeda ma solo il proprio elmetto, e quindi di essere stato vittima di un illusione. L'autore del trucco però non può essere un semplice cavaliere di bronzo, e così Lune sospetta di Libra. Rhadamantis però risponde di aver già avvertito il cosmo di quell'uomo, un cosmo la cui giovinezza non fa pensare a Libra. Improvvisamente i due si rendono conto che quell'uomo è vicino a loro, e Lune lo cattura con la frusta. "Non potevi essere che tu ! Tu che una volta ti sei fatto beffe persino di un Dio. Kanon dei Gemelli !" afferma Rhadamantis, ed in effetti il loro nemico è proprio Kanon, con indosso la sacra armatura di Gemini. Il cavaliere dichiara di aver agito in quel modo perché voleva che Lune lo portasse fino da Ades, poi tocca la frusta con la punta del dito e questa si disintegra insieme al corpo dello stesso Lune. Rhadamantis attacca il nemico, che però evita il colpo facilmente ed afferma che lì non c'è la volontà di Ades a proteggere gli spectre, quindi la battaglia non sarà facile come quella contro Ioria al castello sulla terra. Kanon poi si lancia verso Rhadamantis, ma è interrotto dall'arrivo di Pegasus ed Andromeda. I due sono felici di vederlo, ma Kanon li atterra, affermando che, anche se ha giurato fedeltà ad Atena, non è un loro compagno. Il cavaliere poi dice ad Andromeda di non esitare mai in battaglia "Se è comunque un delitto ferire gli avversari, per quanto malvagi siano... accetteremo qualsiasi punizione divina, ma solo dopo aver spazzato via tutti i nemici... fino ad allora dobbiamo soltanto combattere !". Kanon poi fa proseguire i due cavalieri e continua lo scontro con Rhadamantis. Lo spectre, che è uno dei tre comandati dell'aldilà, riesce a travolgerlo, ma Kanon reagisce paralizzandolo. Il guerriero spiega che ora userà su Rhadamantis il colpo del "Re diavolo", subito il quale il nemico torna in se solo dopo aver ucciso l'uomo indicato, che in quest'occasione sarà Ades. Kanon si accinge ad usare il colpo, ma è interrotto dall'arrivo di sei spectre, i quali informano Rhadamantis che Pandora, insieme a Minosse ed Aiace, gli altri due comandanti, vuole vederlo subito. Rhadamantis si teletrasporta via, ma prima consiglia ai compagni di non affrontare Kanon. Gli spectre però non lo ascoltano ed attaccano insieme il nemico, che li annienta tutti con un colpo solo.
ORFEO, IL CAVALIERE DELLA LEGGENDA (Hades 16 - Chapter Inferno 03 - Il leggendario cavaliere, Orfeo)
Sotto una pioggia battente e continua, Pegasus ed Andromeda arrivano alla seconda prigione, un edificio in stile egizio. Entrati, i due sentono un odore orribile, e subito dopo vedono davanti a loro un cane enorme, con tre teste, intento a divorare i defunti. I cavalieri cercano di allontanarsi in silenzio, ma la bestia si accorge di loro e cattura Pegasus con la bocca. Dopo averlo tenuto in bocca per qualche minuto però, l'animale sputa via il ragazzo, scagliandolo a terra. In quel momento appare il guardiano della seconda prigione, Faraone di Sfinge, della stella del cielo degli animali. Costui spiega alla creatura, il cui nome è Cerbero, che Pegasus è ancora vivo e quindi ha un sapore orribile per chi, come lui, si nutre solo di morti. E' infatti questa la punizione per le anime della seconda prigione, dove si trovano coloro che hanno peccato di avidità. Poi, su comando dello spectre, Cerbero attacca i due cavalieri. Una delle sue teste cattura nuovamente Pegasus, mentre la seconda si dirige verso Andromeda. Il ragazzo si difende con la catena, ma Cerbero lo atterra comunque. In quel momento però la prima bocca si riapre e da essa appare Pegasus, che con un colpo frattura la mandibola del mostro. Mentre la prima testa si schianta al suolo, le altre due si dirigono verso il nemico, ma Andromeda le strangola con la catena facendole svenire. Faraone decide allora di intervenire di persona ed impugna una grossa arpa, ma è fermato da un altro guerriero, che afferma di voler combattere al suo posto. Si tratta di Orfeo, cavaliere della costellazione dell'arpa. Pegasus ed Andromeda, che hanno sentito parlare di lui, credono che sia li come anima defunta, ma Faraone ridendo li informa che Orfeo è vivo ed è agli ordini di Ades. I due non riescono a credere che un cavaliere si sia comportato a quel modo, ma Faraone interrompe la discussione attaccando con il suo colpo segreto "Bilancia della maledizione". Suonando l'arpa, lo spectre emette un suono triste e pesante, capace di superare la difesa della catena di Andromeda. Pegasus prova ad attaccare, ma i suoi colpi vanno a vuoto, poi la maledizione di Faraone ha luogo. Il cuore di Pegasus infatti esce letteralmente fuori dal petto del ragazzo "Ora sarà posto su un piatto della sacra bilancia. Se peserà più di una piuma di amato, simbolo della verità, verrai giudicato malvagio ! Oltre al tuo corpo sarà cancellata anche la tua anima !". Orfeo però suona la sua arpa, interrompendo la maledizione, ed il cuore ritorna al suo posto come se nulla fosse accaduto, poi il cavaliere usa il suo attacco "Stringer Nocturne" su Pegasus ed Andromeda, atterrandoli. Sconfitti i due, Orfeo ne porta i corpi con se finché non giunge in un piccolo campo di fiori, da una donna di nome Euridice, il cui corpo è pietrificato dalle spalle in giù. Lasciati cadere i due, Orfeo si mette a suonare per lei.
ORFEO, TRISTE REQUIEM (Hades 17 - Chapter Inferno 04 - Orfeo, il tragico Requiem)
Ripresi i sensi, Pegasus ed Andromeda si rialzano e subito notano Euridice. La ragazza, che seppur pietrificata è ancora viva, non appena sente che i due sono cavalieri di Atena, chiede loro di aiutare Orfeo, affermando con le lacrime agli occhi che è solo per lei che si trova nell'aldilà. Euridice racconta come lei ed Orfeo si fossero amati moltissimo in vita, finché la ragazza non morì, morsa da un serpente velenoso. Orfeo, ancora vivo, decise di scendere nell'aldilà e di chiedere ad Ades di riportarla in vita. Il suono della sua arpa ammaliò Ades, che disse "Orfeo, per il bel suono della tua arpa, rimanderò Euridice sulla terra. Però non devi voltarti a guardarla prima di arrivare nel mondo dei vivi. Se tu ti volti indietro il tuo desiderio non si avvererà mai più." Felice, Orfeo portò con se Euridice verso l'uscita dagli inferi, ma, ad insaputa di entrambi, Pandora, non volendo creare un precedente e desiderando che Orfeo suonasse sempre per Ades, ordina a Faraone di fermarli. Così, giunti in prossimità della seconda prigione, i due vedono una luce abbagliante, ed Orfeo, credendo che si trattasse del sole, si girò verso Euridice, il cui corpo si mutò in pietra. Finito il racconto, Euridice supplica i cavalieri di portare Orfeo sulla terra con loro, non è giusto che egli stia negli inferi per lei. In quel momento giunge lo stesso Orfeo, che, informati i due di averli lasciati in vita solo perché sono cavalieri come lui, ordina loro di andarsene. Pegasus tenta invano di ottenere il suo aiuto nella guerra contro Ades, ma quando lui ed Andromeda stanno per allontanarsi, appare una luce intensissima, forte come il sole, e l'armatura di Atena vola via dalle mani di Pegasus per finire in pugno a Faraone. Lo spectre si accinge ad eliminare i due, ma Orfeo, compreso che fu proprio Faraone a creare la luce che lo ingannò quel giorno, suona la sua arpa e subito l'armatura di Atena cade dalle mani del nemico. Mentre Pegasus si riprende l'armatura, Orfeo inizia a suonare la sua arpa contro Faraone. Lo spectre tuttavia reagisce facendo lo stesso, e la corda del sol di Orfeo si spezza. Privo di quella corda, da cui partono i suoi suoni d'attacco, Orfeo è in balia di Faraone, che gli lancia la maledizione. Con sua enorme sorpresa però è il suo stesso cuore a porsi sulla bilancia, e non quello del nemico. Dopo pochi attimi, il guardiano della seconda prigione, cui cade uno specchietto, si rende conto che era solo un'illusione generata da Orfeo. Il cavaliere distrugge col piede lo specchio, che appartiene a Pandora e tramite il quale Faraone simula la luce del sole, poi però inizia a piangere ed afferma "Un fiore, una volta morto, non può rifiorire... e così l'uomo, gli uccelli e gli insetti... anche le stelle hanno una sola vita... io sbagliavo a voler far rinascere una persona morta... " Il guerriero decide di combattere contro Ades come cavaliere di Atena, e non appena Faraone tocca la propria arpa per ucciderlo, la vede andare in pezzi. Orfeo poi, stringendo con i denti la corda del sol, lancia la "Stringer Nocturne" ed uccide il nemico. Salutata per l'ultima volta Euridice, Orfeo ordina ai due cavalieri di seguirlo, spiegando che Ades di solito è inavvicinabile, ma ogni tredici giorni egli suona per lui, ed oggi è quel giorno.
ADES INCARNATO IN ANDROMEDA ( Hades 18 - Chapter Inferno 05 - Hades! Una sorprendente reincarnazione)
Più tardi, alla Giudecca, residenza di Ades, Orfeo si presenta da Pandora per suonare, e porta con lui un baule. Informato l'uomo che Ades arriverà tra poco, Pandora gli ordina di aprire il baule, e, alle sue esitazioni, lo scoperchia ella stessa. Contemporaneamente, alla seconda prigione, Kanon parla con Euridice, scoprendo che Pegasus, Andromeda ed Orfeo sono ora da Ades. Il cavaliere è però preoccupato, sono troppo pochi per poter avere speranze di vittoria. Frattanto, Pandora ha aperto il baule, che contiene gli splendidi fiori della seconda prigione. Orfeo spiega che si tratta di un dono per Ades, ma Pandora, sospettosa, li trapassa più volte con il suo tridente. Poi, appurato che non c'è pericolo, ordina ad Orfeo di suonare, ma proprio in quel momento si presentano Rhadamantis, Minosse ed Aiace, i tre comandanti dell'aldilà. Pandora li ha infatti convocati perché ascoltassero anche loro la musica di Orfeo, che tra l'altro è preoccupato per la sorte dei due amici, che erano nascosti nel baule. Rhadamantis non vorrebbe restare, ma Pandora, informatolo che Ades non sa ancora nulla della venuta dei cavalieri di Atena, gli ordina di restare. Orfeo inizia allora a suonare, e non appena si accorge che è giunto anche Ades, seduto sul suo trono dietro una tenda, lancia la "Death Trip Serenade", ascoltando la quale tutti i presenti cadono addormentati in un sonno profondo. Compiuta l'opera, Orfeo smette di suonare ed avanza verso Ades, ma è colpito alle spalle da Rhadamantis, che, non apprezzando, e quindi non avendo ascoltato, il suono dell'arpa, è rimasto cosciente. Rhadamantis si lancia contro Orfeo, quando all'improvviso una scarica di colpi lo ferma e dal baule escono Pegasus ed Andromeda. Sebbene ferito, Orfeo approfitta della situazione e, scostata la tenda, raggiunge Ades, solo per scoprire che il volto del Dio è identico a quello di Andromeda, eccetto per i capelli neri. Al collo di Ades vi è una medaglietta su cui è inciso "Yours Ever" Parimenti ad Orfeo, anche Pegasus, Andromeda e persino Rhadamantis sono scioccati. Nonostante tutto, Orfeo si lancia verso Ades, mentre Pegasus ostacola Rhadamantis con il suo fulmine, e gli lancia la sua ultima melodia, la "Stringer Fine". Le corde dell'arpa del cavaliere avvolgono Ades, il cui corpo va in pezzi, ma poi il ragazzo si accorge di aver colpito solo il trono del Dio, il cui corpo era un'illusione. Frattanto, Rhadamantis lo raggiunge alle spalle bloccandolo e facendosi scudo di lui contro Pegasus, che, non volendo colpirlo, esita. Rhadamantis ordina ad Orfeo di svegliare Minosse e gli altri, ma il cavaliere reagisce bloccando il nemico con le corde e contemporaneamente chiede a Pegasus di non esitare e colpire. Piangendo, l'eroe lancia il suo colpo, che travolge sia Orfeo che Rhadamantis. Poi il ragazzo corre insieme ad Andromeda dall'amico, che, in punto di morte, raccomanda loro di proteggere Atena. Orfeo si spegne tra le braccia di Pegasus ed i cavalieri piangono la sua scomparsa. In quel momento riappare Rhadamantis, pronto a lottare, ma Andromeda, con un tono mai usato prima, gli ordina "Fermati, Rhadamantis ! Non desidero la battaglia ! Non colpirli !" Ora anche la sua voce è identica a quella di Ades, e quando il ragazzo ripete l'ordine, sia Pegasus che Rhadamantis capiscono che quello non è più Andromeda, ora è Ades, signore degli inferi.
CAPITOLO 9 ADES
(Hades 19 - Chapter Inferno 06 - Il grande scontro! La strada verso la Giudecca)
ALLA GIUDECCA !
Molto più indietro, alla terza prigione, Kanon, accompagnato ora da Sirio e Cristal, corre verso la Giudecca, quando una serie di rocce cade verso di loro. A provocarle è stato lo spectre della terza prigione, Rock di Goren, della stella del cielo ad angolo. Lì i peccatori di avarizia e prodigalità, sono condannati a soffrire in eterno facendo rotolare in eterno dei massi. Guardando meglio, lo spectre si accorge che i tre sono sopravvissuti e stanno continuando la corsa, e così cerca di fermarli con il "Rolling Bomber Stone", ma Sirio risponde con il Drago Nascente, annientandolo. Dragone spiega agli amici che ha ritrovato la vista, poiché nell'aldilà le cose non si vedono con gli occhi. Poco dopo un altro spectre si pone davanti ai tre, ma Cristal lo uccide con la Polvere di Diamanti prima ancora di lasciargli dire il suo nome. I tre giungono allora in vista della quarta prigione, la palude nera. Alla Giudecca, Rhadamantis informa Pandora di aver gettato Pegasus ed Orfeo nel cocito, l'inferno di ghiaccio. La donna annuisce e volge lo sguardo verso Ades che, toltosi l'armatura di cavaliere, sembra ora essersi addormentato. Allontanatasi Pandora, Rhadamantis si interroga con Minosse ed Aiace sull'identità di colui che era sempre stato dietro la tenda. Al ritorno della donna però, i tre sono inviati ad uccidere i cavalieri di Atena superstiti. Alla quarta prigione, i cavalieri sono avvicinati da un uomo a bordo di una zattera, il quale dichiara le li farà salire solo dopo averli uccisi. Sirio attacca il nemico con il Drago nascente, ma lo spectre gli blocca la mano, e fa lo stesso con Cristal, fermando la Polvere di diamanti. Il guerriero si presenta, è Fregias di Licaone, della stella del cielo del crimine, poi colpisce al cuore i due nemici con il "Howling Inferno", atterrandoli. I due cadono sulla zattera, e Kanon la spinge via con un piede. Fregias cerca di colpire anche lui, ma Kanon, che ormai conosce la sua tecnica, lo uccide con il colpo "Esplosione Galattica". Frattanto, alla Giudecca, Pandora cura il braccio di Ades da un taglio che lei stessa gli ha fatto col tridente, quando era nascosto nel baule, poi, piangendo, si rivolge a lui dicendo "Il re dell'aldilà dal cuore limpido come l'acqua. Signore dell'inferno... ed allo stesso tempo... mio amatissimo fratello minore... "
LA BATTAGLIA ALLA QUINTA PRIGIONE
Sull'altra sponda della palude nera, Sirio e Cristal si risvegliano sulla zattera, rendendosi conto di aver superato la quarta prigione. Guardandosi attorno, capiscono che Kanon deve aver già proseguito, e subito dopo si rendono conto di essere alla quinta prigione, "Dove chi non ha seguito la dottrina divina brucia nella sua stessa tomba !". I due amici proseguono e poco dopo raggiungono Kanon, davanti al quale si erge uno spectre gigantesco. Credendo che sia in pericolo, i cavalieri corrono verso di lui, che però, stupito che siano ancora vivi, li informa che la battaglia è già finita. In quel momento infatti lo spectre si schianta al suolo privo di vita. Sirio e Cristal si scusano con Kanon, sembra che gli siano solo di peso, ma le loro parole sono interrotte dall'arrivo di Rhadamantis di Wyburn. Dragone gli chiede cosa ne è degli altri cavalieri, ed il comandante lo informa che Pegasus ed Orfeo sono nel cocito, l'inferno di ghiaccio dove vengono sprofondati coloro che si sono ribellati ad un dio, mentre Andromeda è salito al trono dell'aldilà come Ades. A queste parole, Sirio, Cristal e perfino Kanon, restano scioccati e chiedono ulteriori spiegazioni. Rhadamantis però risponde di essere venuto lì per ucciderli, e subito Kanon gli si para davanti. Il cavaliere d'oro dice ai due compagni di proseguire, sarà lui solo ad affrontare Rhadamantis. Pur esitando, i due cavalieri obbediscono e proseguono verso la sesta prigione, mentre Rhadamantis attacca Kanon col la "Gratest Caution", ma, con suo grande stupore, il nemico ferma il colpo con una sola mano. Kanon spiega che ormai conosce quella tecnica, e travolge Rhadamantis con "L'esplosione Galattica". Lo spectre è scagliato al suolo, e nello stesso momento si rende conto di essere stato indebolito dal colpo di Orfeo. Rhadamantis è in difficoltà, ma in quel momento giungono anche Aiace di Garuda e Minosse, gli altri due comandanti dell'aldilà. Kanon afferma che li ucciderà tutti da solo, ma Aiace reagisce attaccandolo con "L'illusione galattica" e lanciandolo in aria. Rhadamantis ferma il compagno, vuole occuparsi lui di Kanon, ed il cavaliere ricade al suolo. Interviene allora Minosse, che lancia sul nemico il suo colpo segreto la "Cosmic Marionette", in seguito al quale il corpo di Kanon è avvolto da centinaia di fili, che lo fanno muovere secondo la volontà di Minosse. Lo spectre agita i fili, ed il dito medio di Kanon si spezza. In quel momento, un cosmo molto potente appare nell'aldilà. Alla Giudecca, Pandora riconosce quel cosmo, che appartiene all'uomo che verrà a riprendere Ades. Alla quinta prigione, il corpo di Kanon è ormai pieno di ferite, e Minosse, ignorando le parole di Rhadamantis, si appresta a ferire il nemico, quando i suoi fili si spezzano all'improvviso. Mentre Kanon cade al suolo, appare, circondato da un cosmo luminosissimo, il cavaliere di Phoenix. Non appena lo vede, Kanon lo informa delle parole di Rhadamantis, secondo il quale Andromeda è Ades, ma il cavaliere afferma che si tratta di pura follia, perché Andromeda e sempre stato con lui, fin dalla nascita. Non appena però Aiace pronuncia il nome di Lady Pandora, affermando che lei si sta prendendo cura del fratello alla Giudecca, a Phoenix ritorna in mente un giorno del suo passato, che finora era stato sepolto nei ricordi. Molti anni prima, Phoenix, bambino, era scappato insieme ad Andromeda, ancora in fasce, inseguito da una bambina di nome Pandora, che voleva il neonato dichiarando che era suo fratello. Pandora voleva che il corpo di Andromeda si unisse allo spirito che ella stessa portava in braccio, avvolto nelle fasce. Guardando quello spirito, Phoenix si rese conto che era l'universo. Ora, a molti anni di distanza, Phoenix si rende conto che Pandora è riuscita ad impadronirsi di Andromeda. Ponendo fine ai suoi ricordi, Aiace attacca il nemico, atterrandolo, ma il cavaliere si rialza, in lacrime, affermando "Andromeda è disposto a morire." Aiace lo attacca di nuovo, ma Phoenix, che indossa anche lui una nuova armatura, lo colpisce facendogli cadere l'elmetto, poi, rialzatosi, brucia il suo cosmo e dichiara "Chi vuole essere il primo a morire ?!".
CAPITOLO 10 ADES
AIACE CONTRO LA FENICE
Gli si fa allora di fronte Aiace di Garuda, della stella del cielo degli eroi, il quale evita i primi due attacchi del nemico grazie alla sua velocità e, dopo averlo atterrato, lo lancia in aria con il "Garuda Flap". Phoenix è lanciato così in alto da sparire alla vista degli altri, ma Aiace, dopo aver inciso col piede una croce sul suolo, afferma che tra tre secondi il cavaliere precipiterà lì, e quella sarà la sua tomba. In effetti, pochi attimi dopo, Phoenix si schianta proprio in quel punto, ma, nonostante il violentissimo impatto, respira ancora. Aiace allora ripete l'attacco, ma stavolta, passati i tre secondi, il cavaliere non riappare. Aiace non capisce cosa sia accaduto, ma all'improvviso Phoenix lo colpisce alla schiena con un colpo terribile, facendo cadere egli stesso sulla croce. Phoenix, spiegato che non si può mai ripetere lo stesso colpo due volte con un cavaliere, si volta verso Rhadamantis e Minosse, ma è improvvisamente atterrato dal ritorno di Aiace, ancora vivo. Lo spectre colpisce il nemico con la "Galactica Illusion" e, convinto di aver vinto, si volta verso Kanon, il quale però lo avverte "Anch'io una volta ho combattuto contro di lui, ma... si rialzava ogni volta che cadeva a terra. Proprio come la fenice, rinasceva ogni volta, sempre più forte !" ed infatti il cavaliere si rialza mentre il suo cosmo è sempre più alto. Alla Giudecca, Ades si risveglia e percepisce il cosmo di Phoenix, poi, appreso da Pandora che appartiene ad un cavaliere di Atena, ordina "Portate qui Phoenix !". Alla quinta prigione, Aiace tenta nuovamente di colpire il nemico, che però stavolta evita tutti i colpi muovendosi più velocemente di lui. Phoenix poi usa sul comandante il Fantasma diabolico. Il quale reagisce lanciando nuovamente la "Galactica Illusion. Stavolta però il colpo non ha effetto, ed anzi Aiace vede il proprio corpo andare in pezzi per effetto del suo stesso colpo. Compreso che si trattava solo di un'illusione, lo spectre si rialza, ignorando il consiglio di andarsene datogli da Phoenix. Non appena Aiace attacca di nuovo, Phoenix lancia le "Ali della Fenice" annientandolo. Phoenix poi si prepara ad affrontare Rhadamantis e Minosse, quando all'improvviso il suo corpo inizia a sparire, fino a dissolversi nel nulla, per poi rimateliarizzarsi alla Giudecca, trasportato fin lì dalla telecinesi di Pandora. Aperti gli occhi, il cavaliere si guarda attorno.
LA GRANDE ECLISSE
Davanti a Phoenix, seduto sul suo trono, si trova Andromeda, al cui interno vi è lo spirito di Ades. Appena vede il fratello, l'eroe avanza verso di lui, ma Pandora lo ferma con una scarica del suo tridente, poi la donna informa il nemico che quello non è più suo fratello, ora è il re dell'aldilà. All'incredulità di Phoenix, Pandora risponde facendogli ritornare gli altri ricordi del giorno in cui si incontrarono, ricordi che ella stessa aveva rimosso dalla sua mente. Quel giorno, Pandora spiegò a Phoenix che quella che aveva in braccio era l'anima di Ades, che dopo un sonno di 210 anni ha deciso di rinascere sulla terra, e per farlo ha bisogno del corpo di un uomo puro, che in questa epoca sarà Andromeda. Phoenix però si oppose a Pandora, difendendo strenuamente il corpo del fratello nonostante le scariche elettriche lanciategli dalla donna. Alla fine il ragazzo svenne, ma anche se privo di sensi continuò ad abbracciare il fagotto con il fratellino. Quando Pandora cercò di prendere Andromeda, un cosmo potentissimo la fermò, e la ragazza, temendo di danneggiare il futuro corpo di Ades, decise di lasciarlo a Phoenix fino al risveglio dei 108 spectre imprigionati dal sigillo di Atena, ma comunque gli mise il ciondolo con la scritta "Yours Ever" in modo da poterlo sempre ritrovare. La scritta sulla stella significa che il corpo di Andromeda appartiene ad Ades, per sempre. Ascoltando queste parole, Phoenix si lancia verso Ades e, anche se colpito da Pandora, si rialza e colpisce il Dio spezzando la catena del ciondolo. Poi, presolo in mano, Phoenix lo distrugge in modo da rompere ogni legame tra suo fratello e Ades. Il cavaliere poi avanza verso il trono ed atterra con uno schiaffo Pandora che cerca di fermarlo. Spiegatole che lui uccide sempre i nemici, uomini o donne che siano, il cavaliere la sfiora con il suo stesso tridente, consigliandole di non muoversi. Poi, raggiunto Ades, Phoenix inizia a prenderlo a schiaffi, ma, ridendo, il Dio risponde che, così facendo, Phoenix sta solamente ferendo il corpo di suo fratello. "Ormai è impossibile separarlo dalla sua anima. Ciò può accadere... solo quando il corpo di Andromeda morirà !" spiega prima di allontanare da se Phoenix con un fascio di energia. Quando però Pandora sta per colpire il cavaliere, Ades la ferma, e finalmente spiega al nemico il suo piano "Sto allineando tra di loro tutti i pianeti del sistema solare... questo grazie al mio grande potere... e si chiama greatest eclipse... La luce del sole sulla terra verrà fermata dalla luna. Gli umani stupidamente crederanno che sia una cosa momentanea, ma in realtà sarà un'eclisse eterna, per cui non vedranno mai più il sole. In questo modo la terra tornerà alle glaciazioni di un milione di anni fa. Le piante ed i fiori seccheranno. Moriranno tutti gli animali. La terra diventerà un mondo nero e gelido. Quindi, togliendole il sole... la terra stessa diventerà il mondo della morte... l'aldilà ! Ormai nemmeno Atena può fare più nulla ! La greatest eclipse è già di fronte a noi !"
LE LACRIME DI PHOENIX
Nonostante le parole di Ades, Phoenix è determinato a combattere, e decide di fermare l'eclisse uccidendo il Dio. Purtroppo però per far questo deve innanzitutto uccidere il corpo di Andromeda. L'eroe lancia le Ali della Fenice, ma distrugge soltanto le colonne ed i draghi di pietra della sala, senza ferire minimamente Ades. Il signore degli inferi comunque ordina a Pandora di lasciar fare Phoenix, e così il cavaliere lancia di nuovo il suo colpo, al quale Ades risponde con una scarica di energia che atterra l'avversario. Ancora una volta Phoenix si rialza ed attacca, ed ancora una volta Ades lo travolge con una nuova scarica di energia, più potente della precedente, che incrina anche l'armatura della fenice. Sebbene ferito, il ragazzo avanza ancora verso il nemico, che si appresta a dargli il colpo finale quando all'improvviso il suo corpo gli si ritorce contro. La sua stessa mano gli si stringe intorno alla gola, e Phoenix si rende conto che a fare ciò è Andromeda. Alle spalle di Ades, il cavaliere vede infatti l'anima del fratello, il quale lo supplica di non esitare e di colpire. Phoenix comprende che Andromeda si è lasciato possedere da Ades per creare un'occasione favorevole. Come la regina Andromeda del mito greco, Andromeda è pronto a sacrificarsi per salvare la terra. Phoenix avanza per colpire il nemico, ma Pandora lo trafigge alle spalle col tridente. Il suo secondo colpo però è sorprendentemente fermato dalle catene di Andromeda, che si dispongono intorno a Phoenix per difenderlo. Frattanto, l'anima del ragazzo continua a supplicare il fratello di attaccare Ades, ed alla fine Phoenix agisce, bruciando il suo cosmo e lanciandosi contro il Dio. Nel passaggio tra la quinta e la sesta prigione, Sirio e Cristal avvertono ciò che è successo, Phoenix ha ucciso Andromeda. Alla Giudecca, il cavaliere ha infatti colpito il fratello al torace, dal quale poi estrae un mostro orribile, delle dimensioni di un cuore. Gettatolo a terra, Phoenix lo schiaccia sotto il suo piede. Eliminato lo spirito di Ades, il ragazzo corre dal fratello, ferito gravemente ma felice per la vittoria. All'improvviso però Andromeda si sente male, ed avvisa il fratello che Ades è ancora vivo, poi dalla ferita al petto esce un altro mostro, ben più grande del precedente, che si dirige verso Phoenix per divorargli la testa. Altrove, Pegasus si sveglia, il suo corpo è completamente sepolto nel ghiaccio dal collo in giù. Mentre era svenuto, l'eroe ha sognato Phoenix uccidere Andromeda. Ed infatti tutto ciò che è successo era solo un sogno, in realtà Phoenix ha fermato il suo pugno prima di raggiungere Ades, ferendosi alla mano. Ades lo deride per la sua decisione, ha sacrificato l'umanità per non ferire il fratello, poi prende pieno possesso del corpo di Andromeda, i cui capelli da verdi diventano neri, proprio come accadde a Gemini quando il lato malvagio prese il sopravvento. Il Dio poi colpisce duramente Phoenix, danneggiando ulteriormente la sua armatura ed atterrandolo. Fatto ciò, Ades ordina a Pandora di seppellirlo e si volta, percependo in quell'istante un altro cosmo.
CAPITOLO 11 ADES
BATTAGLIA AL COCITO
Pandora si sofferma per un attimo sul corpo di Phoenix, stranamente dispiaciuta, poi sopraggiunge uno spectre, si tratta di Valentino, che i cavalieri avevano già visto al castello sulla terra. Pandora gli ordina di seppellire Phoenix nel cocito ed il guerriero, messosi il corpo sulle spalle, si allontana. Ades intanto si risiede sul suo trono ed ordina a Pandora di andare via, ma dopo che la ragazza se ne è andata, si rende conto di non essere solo, ed infatti dall'ombra emerge Virgo. Il cavaliere d'oro è intenzionato ad uccidere Ades. Al cocito, Valentino lascia cadere il corpo di Phoenix davanti a quello di Pegasus, spiegando che è lì che si trovano coloro che hanno combattuto contro un Dio. Mentre il corpo di Phoenix sprofonda fino alla gola nel ghiaccio, Pegasus si guarda intorno, rendendosi conto che tutti i cadaveri che si trovano lì appartengono a coloro che hanno combattuto contro Ades per la pace sulla terra. Fra di loro, Pegasus riconosce Mur, Ioria e Scorpio. I tre sono svenuti ma vivi, anche se moriranno ben presto. Osservando meglio lo spectre, Pegasus lo riconosce, è Valentino di Harper, e quando costui si volta per allontanarsi, gli chiede di liberarlo dal ghiaccio rammentandogli la promessa di combattere contro di lui che gli fece sulla terra. Valentino risponde che non vale la pena di combattere contro chi sta per morire, ed allora Pegasus gli propone l'armatura di Atena come trofeo in palio per il vincitore dello scontro. Sentendo che Pegasus possiede quell'armatura, Valentino lo tira fuori dal ghiaccio, ed il ragazzo, finalmente libero, lo colpisce con un calcio. Subito dopo però, l'eroe si rende conto che il suo corpo è stato indebolito dalla lunga permanenza al gelo, e così può solo subire i colpi dello spectre. Nonostante tutto, Pegasus non vuole arrendersi e brucia il suo cosmo, ma Valentino lo travolge con la "Brama di Vita" danneggiando anche la sua armatura. Alla Giudecca, Virgo spiega ad Ades che lui ed Atena erano diretti verso l'elisio, ma hanno perso la strada e così egli è giunto fin lì, guidato dal cosmo del Dio dell'aldilà. Nel momento in cui si prepara ad attaccare però una voce lo ferma, ed Ades riconosce la nuova antagonista, proprietaria del cosmo che egli aveva avvertito prima, Atena. Al cocito, Valentino si dirige verso l'armatura di Atena, caduta a Pegasus dopo il colpo, ma il cavaliere, anche se privo di sensi, continua a proteggerla con la mano. Lo spectre lo colpisce più volte al polso, ma all'improvviso il corpo di Pegasus diventa incandescente, non appena si rende conto che Atena è vicina "Q... questo cosmo è... di... Atena... è molto vicina a me... De... devo fargliela avere... " il cosmo di Pegasus inizia a bruciare ed il cavaliere colpisce Valentino con un calcio potentissimo, che frantuma la sua surplice uccidendolo.
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Preoccupato per l'arrivo di Lady Isabel, Virgo le consiglia di allontanarsi, ma la fanciulla risponde dicendogli di non temere per lei e soprattutto di non attaccare Ades perché ferirebbe Andromeda. Il cavaliere d'oro le risponde che ormai di Andromeda è rimasto solo il corpo e si prepara ad attaccare, ma Atena gli ferma la mano e, ripetutogli di non combattere, avanza verso Ades. Inginocchiatasi davanti a lui, Lady Isabel gli chiede di fermare l'eclisse, offrendogli in cambio la sua vita. Sollevato il tridente di Pandora, Ades lo lancia a Virgo ordinandogli di uccidere Atena, ma il cavaliere reagisce lanciando l'arma contro lo stesso Dio dell'oltretomba. Isabel però ferma l'arma a mezz'aria e, ripetuto ancora una volta al suo cavaliere di non toccare Ades, la lascia cadere. Il Dio però decide di uccidere Virgo, il quale ha osato attaccarlo, ed impugna il tridente, ma Atena gli resta immobile davanti. Seccato da questa interferenza, Ades muove l'arma per colpire Lady Isabel, ma la donna ne ferma la lama con la mano, ferendosi leggermente. Poi la Dea espande il suo cosmo, ed il sangue che ricopre la punta del tridente inizia a bruciare, ferendo inaspettatamente Ades. Atena comprende allora che lo spirito di Andromeda sta risorgendo a contatto con il suo sangue, ed espandendo ulteriormente il suo cosmo, ordina al Dio, in agonia per il dolore, di abbandonare il corpo del cavaliere. Non riuscendo a sopportare il dolore, l'anima di Ades abbandona Andromeda, che cade svenuto, sollevandosi a mezz'aria. Il Dio non capisce come possa Andromeda, che era nato per donargli il suo corpo, rifiutare la sua anima, ma Atena controbatte dicendo che quel ragazzo è nato per essere cavaliere della giustizia, ed ora che la sua anima è risorta grazie al contatto con il sangue divino, egli non potrà più possederlo. Isabel prosegue che, privo di un corpo, Ades non può portare a termine i suoi piani, e gli ordina di fermare l'eclisse. Il Dio però, conscio di essere troppo vicino al successo per potersi fermare, si scaglia contro Atena, che gli lancia il tridente scatenando una grande esplosione. Pochi minuti dopo, Pegasus irrompe nella Giudecca, nella quale ora si trova solo Andromeda, svenuto, con indosso la sua armatura. L'eroe soccorre l'amico, il quale, ripresosi, afferma che i cosmi di Ades ed Atena hanno superato la Giudecca. I due salgono allora le scale dietro al trono, davanti le quali vi è un muro immenso, privo di qualsiasi porta. "Il punto d'arrivo dell'inferno. E' il muro del pianto !" spiega una voce alle loro spalle, e voltandosi i due vedono Virgo, stanco e sanguinante. Il cavaliere della sesta casa spiega che Ades è Atena sono dall'altra parte del muro, ma solo una divinità può superarlo. Anche lui ha provato più volte ad abbatterlo, ma senza il minimo risultato. Pegasus inizia a colpire il muro, disperato per non poter dare l'armatura ad Atena, poi chiede cosa ci possa essere oltre quel muro. Dopo un'esitazione, Virgo capisce che al di là del muro vi è il paradiso dell'elisio.
DISTRUGGETE IL MURO DEL PIANTO
Affidata ad Andromeda l'armatura di Atena, Pegasus decide di agire, intenzionato a bruciare al massimo il suo cosmo e lanciarsi contro il muro. Nonostante il rischio di perdere la vita, il cavaliere non vuole comunque abbandonare la speranza, ma nel momento in cui si precipita verso il muro, Virgo gli si fa davanti e lo colpisce, facendolo svenire. Il cavaliere spiega di essersi appena ricordato che l'unica cosa che può abbattere il muro è la luce del sole, una luce che è impossibile ottenere nella parte più profonda ed oscura dell'Inferno. Tuttavia, continua il cavaliere, l'unica speranza è cercare di compiere un miracolo a rischio della propria vita. In quel momento il cosmo di Atena si diffonde dall'armatura che è in mano di Andromeda. Al cocito, quattro spectre stanno osservando il cadavere di Valentino, ucciso da centinaia di calci simultanei, quando il cosmo di Atena li raggiunge, e soprattutto raggiunge Mur, Ioria e Scorpio, i quali iniziano inaspettatamente a muoversi. Liberatisi dai ghiacci, i tre cavalieri d'oro annientano i nemici. Alla Giudecca, Virgo sta bruciando il suo cosmo, mentre una serie di ferite appare sul suo corpo, ma quando è sul punto di sacrificarsi, è fermato da Libra, appena sopraggiunto. Contemporaneamente, dall'ombra appaiono Mur, Ioria e Scorpio. Pegasus riprende i sensi mentre Mur restituisce a Virgo il rosario, cui è cambiato il colore della maggior parte dei grani. I cinque cavalieri d'oro possono ora tentare di abbattere il muro del pianto.
CAPITOLO 12 ADES
IL RADUNO DELLE ARMATURE D'ORO
Libra spiega che, riuniti, i cavalieri d'oro possono creare anche la luce del sole "Ogni costellazione dei cavalieri d'oro si pone sull'eclittica. L'eclittica è la traiettoria lungo cui si muove il sole durante un anno. Capite ? Le dodici armature d'oro situate sull'eclittica sono state sotto la luce del sole fin dall'epoca mitologica ! E quindi nelle nostre armature è conservato l'immenso potere del sole !" Il cavaliere d'oro da poi le armi della sua armatura ai compagni, esortandoli a provare tutti insieme. Ioria impugna il tridente, Virgo la lancia bracciale, Scorpio le barre gemellari, Mur la spada e Libra stesso lo scudo. Uniti, i cinque cavalieri d'oro lanciano le armi contro il muro. Al Grande Tempio, l'eclisse è incominciata, ma Tisifone, Asher e gli altri sono all'oscuro del suo pericolo. Solo Castalia, giunta dopo una lunga assenza, sospetta qualcosa. In quel momento delle colonne di luce si alzano dalle case di Sagitter, Acquarius, Capricorn, Toro, Cancer e Fish. Tutti gli spiriti dei cavalieri d'oro defunti stanno andando a combattere nell'aldilà. Alla Giudecca, i cinque cavalieri d'oro sono a terra, neppure il loro sforzo congiunto è servito a qualcosa. Libra spiega che l'unica possibilità sarebbe riunire tutti i cavalieri d'oro, ed in quello stesso momento compaiono le armature d'oro partite dal Grande Tempio. Mentre i cavalieri le osservano allibite, le armature entrano in eufonia, e Kanon, poco lontano, si rende conto che è necessaria anche la presenza dell'armatura di Gemini. In quel momento giunge Rhadamantis, ma Kanon, ignorandolo, si libera dell'armatura, che parte verso la Giudecca. Mentre la corazza vola via, Kanon, privo di difese, affronta Rhadamantis ed è ferito dalla "Greatest Caution". Risollevatosi, il cavaliere blocca il nemico alle spalle e salta con lui verso il cielo "Ho pareggiato i conti con il mio passato. Non ho nulla da rimpiangere ! Ora subirai con me il colpo dell'esplosione galattica !". In un esplosione di energia, i due cavalieri scompaiono. Mentre Sirio e Cristal si rendono conto del sacrificio di Kanon, l'armatura di Gemini raggiunge le altre alla Giudecca. Riunite, tutte le armature d'oro si scompongono per essere indossate e dal nulla ricompaiono i cavalieri d'oro defunti. Tutti, Acquarius, Micene, Capricorn, Gemini, Toro, ed anche Cancer e Fish, sono lì con indosso le loro armature per combattere per l'ultima volta in nome dell'amore e la giustizia sulla terra. Micene incocca una freccia e prende di mira il muro. In quel momento, Libra ordina a Pegasus ed Andromeda di allontanarsi "Ora tutti noi cavalieri d'oro imprimeremo la nostra forza alla freccia di Micene. Sarà il primo e l'ultimo colpo delle forze riunite di tutti noi. Questa volta riusciremo a creare lo stesso potere del sole e distruggeremo il muro del pianto. Però... in quel momento anche noi scompariremo... " I due cavalieri devono allontanarsi per salvarsi dal contraccolpo, ma dopo potranno attraversare il muro poiché, pur non essendo divinità, hanno ricevuto il sangue di Atena. Raggiunto l'elisio, essi dovranno mettere fine una volta per tutte alla guerra distruggendo il vero corpo di Ades, che il Dio conserva sin dalle epoche mitologiche. Non volendolo ferire, egli rinasce in quello di qualcun altro come ha fatto con Andromeda. Obbedendo, Pegasus ed Andromeda si allontanano, lanciando un ultimo sguardo ai cavalieri d'oro "E in quel momento... ci è parso di vedere i dodici cavalieri d'oro sorridere... come se fossero nostri fratelli. Difatti siamo fratelli dai tempi dei tempi. Abbiamo continuato a lottare insieme... è giunto il momento di dire loro addio... Addio fratelli dal sangue nobile... addio cavalieri... d'oro... ". Appena i due sono usciti, tutti i dodici cavalieri iniziano bruciano al massimo il loro cosmo ed urlano "In questo mondo oscuro... splenda un raggio di luce !" poi, carica delle loro energie, la freccia di Micene vola verso il muro. Pegasus ed Andromeda aspettano fuori la Giudecca, ma appare Minosse, il quale li travolge ed apre la porta, solo per essere travolto dall'immensa esplosione.
TRA INFERNO ED ELISIO
Davanti alla Giudecca, Cristal e Sirio vedono l'edificio crollare per la grande energia, mentre poco più avanti, dinanzi al muro del pianto, Pegasus ed Andromeda osservano il risultato dell'opera dei loro amici: un'enorme breccia nel muro del pianto. Guardandosi attorno però, scoprono che i cavalieri d'oro sono spariti, lasciando solo le dodici armature d'oro vuote. In quel momento, i due sono finalmente raggiunti da Sirio e Cristal, i quali, vedendo a loro volta le corazze, capiscono ogni cosa. Tutti i cavalieri di bronzo piangono il sacrificio dei cavalieri d'oro "Sono scomparsi... affidandoci l'amore e la giustizia... e la salvezza dell'umanità." Non volendo gettare al vento un tale sacrificio. I cavalieri entrano nella breccia, ma Sirio, percependo qualcosa, resta fermo davanti al muro. Poco dopo, gli altri tre cavalieri raggiungono la fine della breccia, davanti alla quale si apre un'altra dimensione, in cui lo spazio tempo è distorto ed al termine della quale vi è la luce dell'elisio. Frattanto, davanti al muro, tre spectre, Queen di Arlaune, Gordon di Minotaurus e Shilthead di Basiliscus si fanno avanti a Sirio, ordinandogli di lasciarli passare. Al rifiuto del cavaliere, i tre lo attaccano, atterrandolo, ma poi si rendono conto di aver subito un leggero taglio sui propri elmetti. Rialzandosi l'eroe dichiara che lui ed i suoi compagni hanno ereditato l'immenso potere dei cavalieri d'oro e mostra loro l'Excalibur. I tre capiscono che Sirio è pronto a morire lì, ed egli, bruciando il suo cosmo, conferma "Ne sono più che consapevole ! Ora vedrete gli ultimi colpi segreti del Dragone !". Oltre il muro, Pegasus ed Andromeda si lanciano nell'altra dimensione, ma Cristal, in procinto di fare lo stesso, si ferma, rendendosi conto che alle sue spalle vi è Minosse.
LA STRADA PER L'ELISIO
Pegasus ed Andromeda, già balzati nell'altra dimensione, non possono tornare indietro ad aiutare l'amico, che comunque impedisce a Minosse di avanzare con un muro di ghiaccio, resistente come il sarcofago di Acquarius. Inaspettatamente però Minosse riesce a sfondare il muro, e Cristal, comprendendo che se saltasse anche lui nell'altra dimensione sarebbero tutti un facile bersaglio, resta a combattere mentre i compagni si allontanano sempre di più. Il ragazzo lancia la Polvere di diamanti, ma Minosse la ferma con una sola mano, poi usa su Cristal la "Cosmic Marionette" ed il corpo del cavaliere sfugge ad ogni suo controllo. Più avanti, nello spazio dimensionale distorto, Pegasus ed Andromeda sentono una pressione terribile intorno ai loro corpi, come se si stessero strappando in mille pezzi. In più i due amici si dirigono verso direzioni diverse, trascinati dalla corrente, e Pegasus si rende conto di non stare andando verso l'elisio. Il cavaliere teme che quell'impresa sia impossibile per chi non abbia natura divina, ma all'improvviso dalla sua armatura spuntano due ali, che gli permettono di raggiungere l'amico. Il ragazzo capisce che questa capacità della sua armatura è rinata grazie al sangue di Atena e, preso il compagno, vola verso l'elisio. Frattanto, Minosse si rende conto che Cristal ha congelato i suoi fili senza che lui se ne accorgesse. Approfittando dello stupore del suo nemico, Cristal solleva le braccia a disegnare il vaso dell'acquario e travolge il nemico con "L'esecuzione dell'aurora" (Sacro Acquarius). Poi il cavaliere si lancia nell'altra dimensione, ma all'ultimo momento nota che uno dei fili di Minosse ha resistito. Ancora vivo, lo spectre segue il nemico nell'altra dimensione, ed in quel momento la sua surplice ed il suo stesso corpo vanno in pezzi. Cristal capisce che, se lui ed i suoi compagni non avessero indosso le armature bagnate del sangue di Atena, avrebbero fatto la stessa fine. Davanti al muro del pianto, Sirio è sanguinante ma resiste ancora agli attacchi dei tre nemici. Gli si fa allora avanti Queen, che colpisce il nemico con la "Blood Flower Scissors" dando l'impressione di tagliargli la testa. Sirio in realtà ha solo un profondo taglio alla gola, ma quando Queen, convinto della vittoria, compie un passo verso la breccia, una profonda ferita di taglio gli appare sul collo, facendogli cadere l'elmetto. Lo spectre capisce di aver subito l'Excalibur nello stesso momento in cui attaccava. Il secondo spectre, Gordon, decide allora di spezzare la spada del nemico e gli colpisce il braccio con la "Grand Axe Crasher", fratturandolo. Spezzato il braccio al nemico, Gordon attacca di nuovo, ma Sirio lo travolge con il Drago nascente, atterrandolo e danneggiando la sua armatura. Shilthead, capito che non c'è nessuno più pericoloso di chi ha deciso di morire, lancia al nemico "L'annihilation Flap", danneggiando la sua corazza è scagliandolo contro il muro del pianto. Rialzatosi ancora una volta, Dragone deride il nemico. Teoricamente, il suo colpo avrebbe dovuto mandarlo nell'altra dimensione, ma il loro stesso muro del pianto lo ha salvato. Il ragazzo poi consiglia ai nemici di attaccare tutti e tre insieme se vogliono vincere, e quando Shilthead, ignorando l'avvertimento, gli si lancia contro, lo colpisce con il Colpo del Drago volante, incrinando la sua armatura ed atterrandolo. Poi, sanguinante, l'eroe afferma "Avete capito ? Attaccate tutti assieme, se volete battermi ! Vi farò vedere l'ultimo colpo segreto del Dragone !"
CAPITOLO 13 ADES - prima parte
BATTAGLIA FATALE ! TRE CONTRO UNO !
Furiosi, i tre spectre decidono di unire i loro poteri ed eliminare l'avversario. Prima di combattere, Sirio ripensa a Fiore di Luna "Fiore di Luna ! Stai ancora pregando per me ai Cinque Picchi ! Hai sempre pregato per me... ora però... è l'ultima volta... addio Fiore di Luna !" ed in Cina, la ragazza riesce a sentire le parole del suo amato. Poi, i tre spectre lanciano contemporaneamente i loro colpi segreti contro Sirio, che però espande al massimo il suo cosmo e scaglia il "Colpo dei 100 Draghi", il colpo che era di Libra, annientando i nemici e distruggendo le loro surplici. Il contraccolpo è però fortissimo, tanto da danneggiare gravemente l'armatura del Dragone e precipitare il cavaliere attraverso la breccia del muro fin dentro l'altra dimensione. Qui l'eroe è preso da Cristal, anch'egli ora dotato di ali, che era rimasto ad aspettarlo. I due stanno per dirigersi verso l'elisio quando appare Shilthead, in fin di vita ma deciso a fermarli. Lo spectre ignora le parole di Cristal lanciandosi nell'altra dimensione, e subito il suo corpo si disintegra. Prima di morire, Shilthead capisce che Rhadamantis aveva ragione a voler eliminare i cavalieri al castello sulla terra. I due amici volano verso l'elisio, e pochi attimi dopo sulla breccia appare Phoenix, accompagnato da Pandora. La donna avvisa il cavaliere di non seguire i compagni perché la sua armatura non ha ricevuto il sangue di Atena. Poi, piangendo ed appoggiandosi a lui, dichiara "Ti farò entrare nell'elisio. Ma tu dovrai vendicarmi, Phoenix !"
L'INFANZIA DI PANDORA
All'entrata del muro, sei spectre vedono Phoenix e Pandora dall'altro lato e vanno verso di loro convinti di poter eliminare definitivamente il cavaliere. Frattanto, Phoenix chiede a Pandora se è per questo che lo ha liberato dai ghiacci del cocito, e lei gli risponde narrandogli ciò che accadde alla sua famiglia 13 anni prima. Il castello desolato di Ades sulla terra un tempo apparteneva alla famiglia di Pandora, era circondato da uno splendido bosco e da un laghetto. Vivevano lì i genitori di Pandora, la cui madre era incinta, la servitù e numerosi animali domestici. Pandora era felice con loro, ma un giorno, mentre passeggiava col suo cane nel giardino, l'animale fu attratto da un vecchio magazzino, in cui il padre della bambina aveva vietato a tutti l'ingresso. La porta del magazzino, chiusa da più di 200 anni, era aperta e la bambina, spinta da una forza misteriosa, era entrata mentre il cane scappava via terrorizzato. All'interno vi era solo una piccola scatola su cui si trovava il sigillo di Atena, e quando la bambina la aprì, da essa uscirono due spiriti. Ringraziata Pandora, i due si presentarono come Hypnos, colui che governa i sogni, e Thanatos, colui che governa la morte. I due avvisarono Pandora che, al termine della gravidanza della madre, sarebbe nato Ades, suo fratello di sangue, e lei avrebbe dovuto aver cura del suo spirito finché, dopo qualche anno, non si fossero liberati i 108 spectre demoniaci. In cambio, avrebbe avuto il comando sugli spectre e la vita eterna. Poi i due sparirono, e qualche giorno dopo nacque il fratello di Pandora. Quel giorno, tutti nel castello, sia gli uomini che gli animali e persino le piante, morirono senza motivo apparente. Ascoltato il racconto, Phoenix chiede a Pandora perché ora vuole aiutarli ad eliminare colui che dovrebbe proteggere, e la ragazza risponde dichiarando di essersi risvegliata sentendo dai cavalieri il calore della vita "Per me, che da quando avevo tre anni ho vissuto come serva di Ades, tutte le cose sembravano grigie. Il colore del cielo... delle piante... del sangue... Ma quando vi ho incontrato in questo inferno, mi è venuto in mente che... il cielo è azzurro, le piante sono verdi... ed il colore del sangue è rosso scarlatto. Io e tutti gli altri spectre credevamo che nel momento della conquista della terra da parte di Ades... il pianeta, ora così sporco, si trasformasse in un mondo meraviglioso, ed a tutti gli esseri viventi fosse donata la vita eterna. Però tutto questo era soltanto un'illusione... Nel momento della conquista tutti gli esseri viventi sulla terra saranno uccisi... come la mia famiglia... ". Piangendo, la donna si toglie la sua collana e l'annoda al braccio di Phoenix, spiegando che con quella, che le fu data da Ades, può raggiungere qualsiasi punto dell'inferno, anche l'elisio. Phoenix le chiede cosa farà adesso, ma lei risponde che Ades, Thanatos ed Hypnos non lasceranno mai vivere una traditrice, poi inizia improvvisamente a sanguinare, ma comunque avverte il cavaliere di stare attento ai due fedelissimi di Ades, molto più potenti dei tre generali dell'inferno e capaci di uccidere a qualsiasi distanza, come stanno facendo ora con lei. L'eroe cerca di soccorrerla, ma è attaccato dai sei spectre. Annientatili con le Ali della Fenice, Phoenix nota che finalmente tutti i 108 grani del rosario di Virgo hanno cambiato colore e quindi tutti gli spectre sono morti. Quando però si volta verso Pandora, si accorge che la donna ha smesso di soffrire, per sempre. Phoenix promette allora di vendicarla ed annientare Ades, e, mentre anche alla sua armatura spuntano le ali, si lancia verso l'elisio.
CAPITOLO 13 ADES - seconda parte
LO SCONTRO NELL'ELISIO
LA MORTE E IL SONNO
Narra la leggenda che al di là del fiume Lete, lontano dalla sorgente dell'Acheronte, si trova un paradiso con prati fioriti dove possono accedere solo gli Dei ed alcuni uomini da loro scelti. Questa terra, libera da qualsiasi dolore terreno, è l'Elisio. Al tempio di Thanatos, il Dio, signore della morte, sta suonando la cetra circondato dalle ninfe, quando entrano due di loro e, terrorizzate, riferiscono di aver visto poco lontano un uomo, sporco di sangue e di sudore. Ed infatti Pegasus, le cui ali sono scomparse di nuovo, è riuscito a raggiungere l'Elisio, ma, stanco per le ferite e la fatica, cade fra i fiori che ricoprono il suolo di quel luogo meraviglioso. Quando poi chiede ad una ninfa lì vicino dove sia Atena, questa fugge via. In quel momento giunge Thanatos, il quale gli spiega che, in quel luogo dove possono accedere solo i puri di cuore, lui, con i vestiti strappati e macchiati di sangue, fa solo paura. Pegasus osserva il nuovo venuto, che ha gli occhi ed i capelli color argento. Il Dio si presenta, è seguace di Ades sin dall'epoca dei miti, e quando il cavaliere chiede notizie di Atena, gli risponde che è morta e che in quello stesso momento suo fratello Hypnos, signore del sonno, ne sta offrendo il corpo al loro signore. Pegasus avanza verso di lui, ma il Dio lo atterra con un solo gesto. Thanatos si prepara ad uccidere Pegasus, ma è fermato dal fratello Hypnos, identico a lui in tutto ma con occhi e capelli del colore dell'oro. Il nuovo venuto afferma che non si può sporcare di sangue impuro quella sacra terra, ed accusa il fratello di uccidere troppo facilmente, come ha fatto con Pandora. Thanatos però risponde che Pandora, salvando Phoenix, aveva tradito Ades, ed ignora le parole del fratello che gli ricorda come la donna fosse sempre stata fedele al loro signore. Mentre Pegasus ascolta ogni cosa, Thanatos chiede al fratello conferma dell'uccisione di Atena, ma Hypnos, confermato di averla catturata, dichiara di non averla uccisa, perché questa decisione spetta solo ad Ades. A queste parole Pegasus si rialza e chiede ad Hypnos dove sia Isabel, ma il Dio si limita a sollevare il dito per indicare un tempio in lontananza. E' lì, dove riposa anche il vero corpo di Ades, che Atena si trova, addormentata in un sonno profondo procuratole da Hypnos e rinchiusa nella giara sacra dell'Elisio. Quella giara è di colore bianco, ma ha la proprietà di assorbire il sangue di chi vi è imprigionato fino a diventare completamente rossa, quando ciò accadrà, Atena sarà morta. Salvarla o lasciarla morire dipende solo da Ades. Pegasus, saputo ciò che voleva, corre verso il tempio, ma Thanatos è deciso ad ucciderlo, non importa se macchierà il suolo sacro. Voltatosi, Hypnos gli dice comunque di non sbagliare, perché il tempio non deve essere assolutamente sporcato. Ridendo per essere sottovalutato in questo modo, Thanatos lancia una sfera di energia verso Pegasus, che però la evita grazie alle sue nuove ali, rispuntate provvidenzialmente dall'armatura. L'eroe lancia al nemico il suo Fulmine di Pegasus, ma Thanatos lo ferma con la mano, restando comunque stupito dal coraggio del suo nemico. Allontanandosi, Hypnos dichiara "Sul viso di quel Pegasus ho scorto l'espressione di una volontà disperata, che non teme nulla. Anche per te batterlo non sarà facile." Furioso, Thanatos lancia un nuovo colpo, che centra in pieno le ali di Pegasus, frantumandole e facendo precipitare il cavaliere. Al Grande Tempio, gli altri cavalieri di bronzo, che ormai hanno capito il piano di Ades, sono preoccupati, ma Tisifone, detto loro di aver fiducia in Pegasus, chiede a Castalia dove fosse stata sinora. La donna risponde chiamando Kiki, il quale appare accompagnando una giovane ragazza. "E' colei che cercava da tanto tempo." dichiara Castalia, e gli altri intuiscono di chi si tratti. All'Elisio, Pegasus si rialza e, bruciato il suo cosmo, scaglia verso il nemico la "Meteora di Pegasus", provocando un'esplosione.
IL SUO NOME E' PATRICIA
Ad Atene, i cavalieri hanno capito che la ragazza portata da Castalia altri non è che Patricia, la sorella scomparsa di Pegasus, ma quando Tisifone corre verso di lei per parlarle del fratello, l'altra sacerdotessa interviene spiegando che la ragazza ha perso la memoria. All'Elisio, Pegasus si rende conto che il suo massimo colpo ha solo strappato la tunica di Thanatos e, privo di energie, si appoggia al suolo. Thanatos si prepara a colpirlo, ma poi nota delle macchie di sangue sulle sue dita, il colpo di Pegasus è dunque riuscito a procurargli quella leggera ferita. Furioso, Thanatos prende a calci il nemico, che non ha la forza di reagire, ma poi si ferma, convinto che neanche la morte sia sufficiente per vendicarsi di chi ha osato ferirlo. In Grecia, Castalia racconta che Patricia viveva in un villaggio lì vicino, ella aveva infatti seguito il fratellino fino al Grande Tempio, ma si era persa e, cadendo, perse la memoria. Fu salvata da un vecchio del villaggio, che si prese cura di lei. Del suo passato, Patricia conosceva solo il proprio nome, grazie agli oggetti che aveva con se, e passò gli anni ad aiutare il vecchio nel negozio. Castalia, venendo a sapere che la ragazza era scomparsa lo stesso giorno in cui Pegasus era arrivato al Grande Tempio, aveva capito che doveva essere nelle vicinanze. Tisifone ricorda allora che anche Castalia aveva a lungo cercato suo fratello, scomparso anni prima, e la informa che Pegasus è convinto che sia lei sua sorella. In quel momento, Patricia si sente male, come se le si stesse spezzando il corpo, e contemporaneamente nell'Elisio, Thanatos dichiara che prima di uccidere Pegasus, lo farà soffrire eliminando sua sorella, che è al Grande Tempio. Pegasus non riesce a credere che Patricia sia ora in Grecia, e così Thanatos usa i suoi poteri per mostrargli ciò che sta accadendo in questo momento ad Atene. Pegasus vede allora sua sorella, circondata da Kiki, Castalia e Tisifone e urlando il suo nome, piange di gioia. La sua felicità è però di breve durata, Patricia si sente sempre peggio ed inizia a perdere sangue, com'era stato per Pandora, Thanatos la sta uccidendo a distanza. Sentendo queste parole, Pegasus si lancia verso il Dio, che però lo respinge con facilità. Al Grande Tempio, nessuno riesce a capire cos'abbia la ragazza, ma poi Kiki percepisce, solo tra tutti, un cosmo potente ed oscuro, e subito dopo vede una specie di sfera di fuoco dirigersi verso Patricia. Il bambino riesce ad intercettare il colpo, facendo da scudo a Patricia, poi racconta ciò che solo lui, che conosce la telecinesi, può vedere. Di nuovo un fascio di energia è lanciato contro Patricia, ma Kiki ne indica la direzione a Castalia, che riesce così a proteggere la sorella del suo allievo. In quel momento compare la voce di Thanatos, che ordina a tutti loro di non intromettersi. Il Dio spiega che sta per uccidere Pegasus come punizione per aver invaso l'Elisio, ma, per farlo soffrire ulteriormente, vuole prima eliminare sua sorella. Detto ciò, Thanatos lancia un nuovo attacco, stavolta intercettato da Tisifone. Tutti i cavalieri di bronzo decidono allora di intervenire e, insieme a Kiki, Castalia e Tisifone, si dispongono attorno a Patricia per difenderla.
CAPITOLO 14 ADES
L'UNITA' DEI CAVALIERI DI BRONZO
Tutti loro gridano poi il nome di Pegasus, esortandolo a continuare a combattere e non preoccuparsi: proteggeranno loro Patricia, a qualsiasi costo. Le loro voci superano l'aldilà e raggiungono il cavaliere, che piange commosso dalla generosità degli amici. Thanatos lancia allora un deciso attacco, ma i cavalieri fanno da scudo a Patricia con i loro corpi. Infastidito dalla loro interferenza, Thanatos decide di eliminarli e potenzia il colpo. Le armature di bronzo iniziano a frantumarsi, ma i cavalieri non abbandonano la loro posizione. Pegasus raccoglie allora le sue ultime forze e, aggrappatosi a Thanatos, usa su di lui la "Spirale di Pegasus". Il Dio però scompare all'ultimo momento, e così Pegasus si schianta al suolo subendo il suo stesso colpo. Al Grande Tempio, tutti i cavalieri, Castalia, Kiki e Tisifone sono svenuti, ma Patricia è ancora viva. Stanco di quella lotta, Thanatos si appresta a finire Pegasus, ma il suo braccio è fermato dalla catena di Andromeda. Il cavaliere vuole aiutare l'amico, ma Thanatos lo lancia in aria tirandolo per la catena, e subito dopo lo attacca con una scarica di energia. Andromeda tenta di difendersi con la catena, ma invano. L'arma va infatti in pezzi ed il cavaliere precipita violentemente al suolo. Prima di ucciderlo, il nemico gli chiede quanti altri cavalieri abbiano raggiunto l'Elisio, ma, visto che il ragazzo non risponde, si prepara a finirlo. In quel momento però Thanatos percepisce un nuovo cosmo dietro di lui e salta giusto in tempo per evitare l'attacco di Sirio. L'eroe scaglia allora il Drago nascente, ma Thanatos lo aggira e colpisce Dragone alle spalle, atterrandolo. Il Dio ripete al nuovo venuto la domanda che aveva fatto ad Andromeda, con il medesimo risultato. Sul punto di uccidere il nemico si rende però conto di essere congelato, ed infatti appare Cristal, che lo colpisce con la Polvere di diamanti. Il cavaliere soccorre l'amico, ma Thanatos, liberatosi facilmente dei ghiacci, travolge entrambi. Il Dio spiega che per fermarlo sarebbe necessario uno zero assoluto potenziato cento volte, poi si accorge che c'è qualcun altro dietro di lui, e voltandosi vede Phoenix, che afferma "Sono qui per vendicare le anime dell'Inferno !". Quando però il ragazzo attacca, il suo pugno è fermato facilmente da Thanatos che, vista la collana di Pandora annodata al braccio del cavaliere, lo lancia in aria, distruggendola. Per nulla intimorito, Phoenix si rialza e scaglia le Ali della Fenice, che però servono solo a strappare la maschera al nemico. Infuriato per essere stato colpito, seppur leggermente, Thanatos lancia su Phoenix la "Terrible Providence", ed il cavaliere vede il suo corpo andare in pezzi. In realtà è solo l'armatura della fenice a disintegrarsi poiché un tale spargimento di sangue sarebbe irriguardoso nell'Elisio, ma, per vendicarsi, il Dio vuole comunque prendere la testa di Phoenix. A fermarlo è un fischio proveniente da molto lontano, dal muro del pianto, e generato dalle dodici armature d'oro. Thanatos capisce che è come se le armature volessero soccorrere i cavalieri, ma non possono superare l'altra dimensione perché non hanno ricevuto il sangue di Atena. Approfittando della sua distrazione, Pegasus, Sirio, Cristal ed Andromeda si sono rialzati, ma il signore della morte, stanco di giocare, li colpisce violentemente, frantumando totalmente le loro armature. Subito dopo però, Thanatos percepisce un cosmo immenso, simile a quello di Ades, e subito dopo si rende conto che le armature d'oro stanno superando l'altra dimensione. Poi, sbigottito, Thanatos comprende che "Questo cosmo, grande come il sire Ades è... Dell'imperatore dei mari ! Nettuno !"
L'AIUTO DELL'IMPERATORE DEL MARE
Grazie al cosmo di Nettuno, le armature stanno raggiungendo l'Elisio, eppure lo spirito del sovrano dei sette mari è ancora prigioniero dell'urna di Atena. Thanatos non riesce a capire come ciò sia possibile, ma in quel momento le armature del Sagittario, della Bilancia, del Leone, della Vergine e dell'Acquario appaiono sopra i cavalieri, disponendosi sui loro corpi. Pegasus indossa l'armatura di Sagitter, Sirio quella di Libra, Cristal quella di Acquarius, e stavolta anche Phoenix ed Andromeda indossano rispettivamente quelle di Ioria e Virgo "Ora, uniti agli spiriti dei cavalieri d'oro... vestiamo le loro armature !". In Grecia, a Capo Sounion, Syria si rende conto che Julian Kevines è cambiato, sembra un'altra persona ed è circondato da un cosmo potentissimo. Il generale (che nel manga è sopravvissuto ed accompagna per il mondo Julian a visitare gli orfani del nubifragio che Nettuno aveva provocato) comprende che lo spirito di Nettuno è di nuovo nel corpo del ragazzo. Il Dio rivela al suo guerriero di aver appena aiutato i cavalieri di Atena e che quell'eclisse, che essi stessi stanno vedendo, non è provvisoria ma eterna. Nettuno ha compreso che tutto ciò è opera dell'ambizione di Ades, che vuole rendere la terra una landa desolata "Ora, nell'aldilà, Atena ed i suoi cavalieri stanno lottando disperatamente per impedirlo. Però, purtroppo, ora sono prigioniero di Atena. Ho potuto soltanto inviare loro le armature d'oro." Subito dopo, lo spirito di Nettuno abbandona Julian, che non ha nessun ricordo di quegli ultimi momenti. Prima di accompagnarlo, Syria capisce che, per fermare Ades, Nettuno è risorto, anche se solo per pochi attimi, e si augura il successo dei cavalieri di Atena. Nell'Elisio, Thanatos deride Nettuno, che ha aiutato chi un tempo lo sconfisse, ed i cavalieri sono allibiti nel sapere che è stato lui ad aiutarli. Thanatos però prosegue affermando che Nettuno ha commesso una leggerezza perché lui, per quanto subalterno di Ades, è comunque un Dio, e mostra la veridicità delle sue parole scagliando una sfera di energia, che sbriciola le armature d'oro.
LE DIVINE ARMATURE DELLA LEGGENDA
Le armature d'oro, che nessuno era mai riuscito anche solo a scalfire sin dalle epoche mitologiche, sono ora in pezzi, per la devastante forza di Thanatos. I cavalieri a quella visione sono sconvolti, e sentono le residue forze abbandonarli insieme alle speranze che ancora portavano dentro di se. L'armatura di Atena cade dalle mani di Pegasus per essere presa da Thanatos, che si appresta a dare il colpo di grazia ai protetti di Atena. Pegasus si sente ormai svuotato e sta per lasciarsi andare quando sente la voce di Lady Isabel "Non avete perso tutto, vi rimane ancora la vita ! [... ] Non puoi arrenderti, finché hai vita... si può sempre compiere un miracolo." Lo rincuora la ragazza, e subito dopo il cavaliere sente le voci di Castalia e di tutti gli altri amici del Grande Tempio, che gli ricordano quanto la sua amata sorella sia vicina e lo spingono a continuare a lottare, per poterla rivedere almeno una volta. Pegasus allora tenta di rialzarsi, e contemporaneamente chiama la sorella con tutte le sue forze. Il suo grido supera lo spazio e le dimensioni, giungendo fino a Patricia, che riconosce la voce del fratello e, ritrovata la memoria, lo chiama a sua volta. "Sento... la voce di mia sorella. La voce di Atena... e dei miei compagni che mi incoraggiano. Si ! non posso arrendermi ! finché avrò vita !" pensa il cavaliere rialzandosi, ed allo stesso tempo brucia il suo cosmo e la sua stessa vita al massimo, come mai aveva fatto finora. In quel momento, i resti dell'armatura di bronzo sul suo corpo iniziano a bruciare e Pegasus scompare dietro il suo cosmo. Al proprio tempio, Hypnos avverte un tremendo pericolo e, ricordatosi che i cavalieri hanno ricevuto il sangue di Atena, rammenta un precedente nelle epoche mitologiche "L'armatura che rinasce con il sangue divino è... La veste divina, che supera in potenza ogni armatura !". Ed infatti, Pegasus fronteggia ora Thanatos con indosso una nuova corazza, che sprigiona una forza enorme.
Il Dio non riesce a capire, ma sopraggiunge il fratello, che lo mette al corrente di tutto. La veste divina è l'armatura delle dodici divinità dell'Olimpo, capeggiate dal sommo Zeus, ma l'armatura che riceve il sangue di una divinità le si avvicina moltissimo. Hypnos avvisa il fratello di non sottovalutare più Pegasus, ma, ignorandolo, Thanatos attacca il nemico, che però evita il colpo con una facilità sorprendente e colpisce il nemico alla mano, frantumando il bracciale della sua corazza e facendogli cadere l'armatura di Atena. Thanatos lancia allora la "Terrible Providence", ma Pegasus, fermato il colpo con una sola mano, scaglia contro il nemico il "Fulmine di Pegasus" con una forza inaudita. L'armatura di Thanatos va totalmente in pezzi ed il Dio crolla al suolo. Pegasus si avvicina al corpo del nemico, che si rialza e tenta un ultimo attacco, destinato a fallire nel momento in cui il cavaliere salta verso l'alto dando al nemico il colpo di grazia. Sconvolto per essere stato ucciso da un semplice essere umano, Thanatos cade esanime, mentre Pegasus, salutati i compagni, corre verso il tempio di Ades. Hypnos gli si pone davanti, ma subisce il "Fulmine di Pegasus" che, pur non facendo gli stessi danni come contro Thanatos, danneggia comunque la sua armatura.
Pegasus continua la sua corsa, ma quando Hypnos tenta di fermarlo, è obbligato a fermare un pugno di Phoenix. Il cavaliere vuole ostacolare il nemico finché Pegasus non avrà raggiunto il tempio, ma Hypnos lo atterra facilmente. A salvare il ragazzo da un colpo mortale è Andromeda, che ferma il signore del sonno con la catena. Incurante del nuovo avversario, Hypnos tenta di spezzare le catene, per poi ricordare che già Thanatos le aveva distrutte e che esse si sono ora rigenerate. "Non dimenticare che anche noi abbiamo ricevuto il sangue divino di Atena." Dichiara l'eroe bruciando il suo cosmo, e dal nulla si materializza, con immenso stupore di tutti, l'armatura divina di Andromeda. Al tempio, Pegasus ha finalmente raggiunto la giara, ormai quasi completamente rossa.
CAPITOLO 15 ADES
INSIEME NEL TEMPIO DI ADES
Spaventato per la salute della sua Dea, il cavaliere inizia a colpire la giara, invano. Anche il Fulmine non ha alcun effetto, ed anzi rimbalza contro lo stesso Pegasus, atterrandolo. Dall'alto una voce deride il cavaliere, ed alzando la testa il ragazzo vede un enorme obelisco, sulla cima del quale, attorno ad una statua di Ades, ruota una specie di anima. Lo spirito di Ades avverte Pegasus che la giara è indistruttibile e tutti i colpi lanciati contro di essa rimbalzano contro chi li ha scagliati. A qualche centinaio di metri dal tempio, Andromeda decide di affrontare da solo Hypnos e consiglia al fratello di andare ad aiutare Pegasus. Mentre Phoenix si allontana, Hypnos tira verso di se le catene e lancia Andromeda in aria, ma il cavaliere risponde colpendo il nemico con le "Onde del Tuono" e danneggiando ulteriormente la sua armatura, già incrinata da Pegasus. Hypnos decide allora di usare il suo potere speciale e far addormentare Andromeda con la "Eternal Drowsiness". Lentamente, il cavaliere si sente sprofondare nell'oblio e perde i sensi accasciandosi al suolo. Hypnos spiega allora che egli ha sempre detestato la morte violenta, a differenza della quale un sonno eterno non provoca dolore. Tuttavia, visto che il cavaliere ha ricevuto il sangue divino, potrebbe riuscire a risvegliarsi, e quindi va eliminato. Quando però Hypnos è in procinto di colpire, Sirio e Cristal gli ordinano di fermarsi e gli ricordano che anche loro hanno ricevuto il sangue di Atena. Osservando i due nemici, Hypnos nota che sono scomparsi dietro la luce dei loro cosmi, dalla quale fuoriescono con indosso l'armatura divina del Dragone e l'armatura divina del Cigno. Non troppo preoccupato, il Dio gli lancia contro la "Eternal Drowsiness", ma i due, che ormai conoscono quella tecnica, la evitano con un balzo, ed attaccano insieme con il Drago nascente e la Polvere di diamanti, distruggendo l'armatura di Hypnos ed il Dio stesso. Al tempio, Pegasus è stato atterrato dai suoi stessi colpi, rimbalzati contro la giara, quando in suo soccorso giunge Phoenix. Le Ali della Fenice, scagliate contro lo spirito di Ades, non hanno comunque più fortuna del Fulmine di Pegasus, ed il cavaliere è sbattuto contro la giara, attorno alla quale vi sono molte chiazze del sangue di Atena. Il cavaliere della fenice si rende conto che non può combattere senza armatura, e contemporaneamente, senza pensarci, tocca con le mani il sangue divino, che improvvisamente compie il miracolo vestendo Phoenix dell'armatura divina della Fenice.
IL RISVEGLIO DI ADES
Phoenix all'inizio è sbigottito dalla sua nuova armatura, poi, ripresosi, attacca la giara insieme a Pegasus, unendo le Ali della Fenice al Fulmine dell'amico. Nonostante il loro sforzo congiunto però il risultato non cambia, ed i due sono sbalzati all'indietro. Rialzandosi, Phoenix nota per la prima volta l'edificio sotto l'obelisco di Ades, e sia lui che Pegasus capiscono che quello è il mausoleo dove è conservato il vero corpo del signore dell'aldilà. I due decidono di eliminarlo una volta per tutte e, ignorando gli ordini dello spirito di Ades, corrono verso l'edificio e ne sfondano la porta con una grande esplosione. Poco lontano, anche gli altri cavalieri sentono l'eco del colpo, ed Hypnos, in fin di vita, capisce cosa è successo e li avverte che, se non si fermeranno subito, il mondo intero si estinguerà. Frattanto, al tempio, l'anima di Ades entra nella sua statua, e contemporaneamente Pegasus e Phoenix si apprestano a distruggere il sarcofago dove è conservato il suo corpo. In quel momento però, i due sono travolti da una forte esplosione, e davanti a loro appare Ades, vestito della sua surplice e con in pugno una spada. Nello stesso momento il cielo dell'Elisio si oscura ed Hypnos, prima di morire, comprende che Ades è stato risvegliato e dichiara "Con ciò tutto piomberà nel buio... gli... umani moriranno... ."
VERSO UN MONDO PIENO DI LUCE
Lentamente, Ades avanza verso i due nemici atterrandoli con il solo sguardo, poi il suo potere solleva la giara di Atena in aria, facendola cadere proprio davanti a lui. Il Dio sfodera allora la spada, e, senza pronunciare neanche una parola, la solleva per colpire Atena. Phoenix si frappone fra Ades e la giara, ma la spada colpisce sia il cavaliere, che inizia a sanguinare dalla fronte e dal collo, sia l'urna, seppur non con una forza tale da uccidere Lady Isabel. Mentre Phoenix cade al suolo sanguinante, Ades si rivolge a Pegasus affermando che ha intenzione di uccidere Atena per liberarla dalle sofferenze. Ovviamente Pegasus non accetta le parole del suo nemico, e blocca con le mani il fendente di Ades, ma la spada emette una scarica di energia che atterra il cavaliere. Rialzandosi, Pegasus osserva per la prima volta gli occhi di Ades, di un colore bellissimo e profondi come il mare, e, sorprendentemente, il Dio dichiara di provare tristezza per gli esseri umani "Non siete coscienti dei vostri limiti e volete sempre fare cose più grandi di voi... Insoddisfatti della terra che Dio vi ha donato, vorreste mettere le mani addirittura sull'universo... e alla fine pensate di poter persino combattere Dio... Voi umani dovreste aver rispetto per Dio... ma ora vi siete dimenticati di che cosa è uno spirito devoto. E' veramente molto triste." Pegasus però controbatte affermando che un Dio come Ades non merita rispetto e si lancia verso il nemico, che senza alcuna difficoltà lo colpisce all'addome con la spada, facendolo sanguinare nonostante l'armatura divina. Il cavaliere si appoggia allora alla giara, deciso a proteggere Atena a costo della propria vita, ed Ades, stanco di lui, solleva la spada per ucciderlo. Improvvisamente però tre cosmi, un dragone, un cigno ed una catena, colpiscono in pieno Ades che, pur difendendosi con la spada, resta immobile. Voltandosi, Pegasus vede Dragone, Cristal ed Andromeda, vestiti delle armature divine, correre verso di lui. I nuovi venuti soccorrono i due amici, poi, finalmente uniti, i cavalieri decidono di combattere insieme Ades, e, incrociati i pugni come fecero alla terza casa del Grande Tempio, dichiarano "E' giunto il momento... di sconfiggere Ades, unendo le nostre vite ed i nostri cosmi !", poi bruciano al massimo le loro aure:
"Brucia !"
"Per la giustizia sulla terra !"
"Ancora !"
"Per le persone che amiamo !"
"Uniamo i nostri cosmi !"
"E sconfiggiamo Ades ! "
L'attacco congiunto di tutti i cinque cavalieri colpisce in pieno Ades, incapace di difendersi. Furioso contro degli uomini che tentano di battere una divinità, il Dio scaglia una scarica d'energia terribile, che travolge i cavalieri e danneggia persino le armature divine. Mentre i cinque guerrieri cadono al suolo, Ades si rende conto che "questi ignobili esseri umani mi hanno ferito !", ed infatti inizia a sanguinare mentre la sua surplice si incrina, anch'essa danneggiata. Fra tutti i cavalieri, solo Pegasus ha la forza di rialzarsi, ed osservandolo bene, Ades si rende conto che gli ricorda un'altra persona, anch'essa di nome Pegasus, colui che nell'epoca dei miti riuscì a ferirlo. Il Dio dichiara allora che l'attuale Pegasus non è altro che la reincarnazione di colui che lo ferì, e decide di eliminarlo una volta per tutte, respingendo facilmente la "Meteora di Pegasus". Ancora una volta, l'armatura di Atena scivola dalle mani del cavaliere, che, quando tenta di riprenderla, ha il braccio trafitto dalla spada del nemico. Ades poi solleva la sua arma verso il cielo ed i cavalieri vedono il sole, visibile dall'Elisio, completamente oscurato, la Greatest Eclipse è dunque compiuta. Al Grande Tempio, anche gli altri cavalieri vedono l'eclisse e temono che sia impossibile per dei semplici esseri umani sconfiggere la morte. La sola a non perdere la speranza è Patricia, che afferma "Io sento ancora... la voce di Pegasus... e di tutti i suoi compagni... Non si sono ancora arresi. E' come se le loro vite fossero poesie di gioia... e luci di speranza." Nell'Elisio, Ades solleva la spada per l'ultimo fendente verso l'esausto Pegasus, ma con grande sorpresa di tutti, la spada è fermata da una sfera luminosa, che avvolge il cavaliere. Ora ciascun cavaliere è circondato da una sfera, che si solleva verso il cielo, ed osservandole, Ades capisce che solo Atena può essere riuscita a fare ciò. Ed infatti, mentre la giara ritorna bianca, la Dea ringrazia i cavalieri per ciò che hanno fatto e li informa che le sfere li riporteranno sani e salvi sulla terra. Ades decide di uccidere Atena una volta per tutte con la spada, ma Pegasus è più veloce di lui e lancia alla Dea la statuetta dell'armatura. Mentre raggiunge la sua padrona, questa cambia forma e si ingrandisce fino alle dimensioni di una normale corazza, disponendosi sul corpo di Lady Isabel, che si libera frantumando la giara.
Finalmente Ades ed Atena sono uno di fronte all'altra, ed in questo momento il sovrano dell'aldilà comprende che la sua avversaria si è fatta catturare da Hypnos solo per farlo uscire allo scoperto. Furioso come non mai, il Dio colpisce con la spada, ma Atena para il colpo con l'egida (lo scudo) perdendo solo l'elmetto per l'impatto. Ades chiede ad Atena perché voglia difendere la miserabile umanità, e continua affermando che se gli uomini non fossero spaventati dal timore dell'oltretomba e dell'Inferno, non porrebbero limiti alla loro malvagità. Atena però gli risponde che anche gli uomini più buoni commettono dei peccati, pur contro la loro volontà, e che chiunque dopo la morte merita la pace eterna, mentre all'Inferno sono punite in eterno le loro colpe. Non accettando queste parole, Ades colpisce ed atterra Atena, per poi prepararsi ad ucciderla con la spada. Vedendo Lady Isabel in difficoltà, Pegasus frantuma la sua sfera e si frappone fra Ades e la fanciulla colpendo il nemico. Il Dio della morte è travolto dall'improvviso attacco di Pegasus e sbatte violentemente contro le mura del tempio. I cavalieri sono felici perché ciò dimostra che è possibile battere Ades
"Pegasus ce l'ha fatta !"
"L'ha colpito in pieno !"
"Ora possiamo battere Ades !"
"E' vero... "
"Ma... quella ?!"
Ed infatti la spada di Ades ha trafitto il cuore di Pegasus, mortalmente. Il ragazzo si accascia fra le braccia di Lady Isabel, che in lacrime lo supplica di resistere, almeno per rivedere sua sorella, ma invano. "Devi vivere ! Devi vivere per chi ti ama, Pegasus ti prego !" urla la ragazza. Anche i cavalieri piangono sconvolti e si rendono conto che il cosmo di Pegasus sta sparendo: il loro amico è morto. Nella disperazione generale, la spada di Ades esce dal petto di Pegasus e fluttua in aria fino a tornare nelle mani di Ades. Il Dio deride sarcasticamente Atena "Atena, quando stai con gli umani diventi molto stupida. Era l'unico momento in cui potevi colpirmi. Hai stupidamente sprecato l'unica occasione che ti aveva procurato Pegasus mettendoti a piangere... Pegasus è morto per niente... avrebbe potuto salvarsi se non si fosse intromesso, che stupido !". Ancora con le lacrime agli occhi, Isabel dichiara che Ades non conosce l'amore, che è la vera forza degli uomini, ed un Dio che ignora l'amore non ha diritto di giudicare e condannare. Non accettando queste parole, Ades si lancia contro Atena, ma i quattro cavalieri rompono le loro sfere ed uniscono i loro cosmi a quello di Lady Isabel. Ades è terrorizzato "Che cosmo hanno questi uomini ?! Non ci posso credere ! I loro cosmi mi stanno sopraffacendo !" ma Atena gli urla "Ades, questo è l'amore !Il magnifico potere che possiede l'uomo ! La forza dell'amore che nasce dalle fonti della vita ! E che è invincibile !" e contemporaneamente il suo scettro vola verso Ades, trafiggendolo al torace. Con le lacrime agli occhi, i cavalieri si rivolgono a Pegasus:
"Ce l'abbiamo fatta !"
"Finalmente ! Finalmente Ades è stato sconfitto !"
"Pegasus, hai visto ?!"
"Abbiamo vinto noi !"
Solo Lady Isabel, pur piangendo, non dice niente mentre osserva il corpo di Ades iniziare a sparire. In fin di vita, Ades nega comunque l'importanza dell'amore, ed avvisa i cavalieri che, con la sua morte, anche l'Inferno e l'Elisio sarebbero scomparsi, e quindi anche loro moriranno. I cavalieri circondano Isabel, che sta di nuovo sollevando il corpo di Pegasus e che afferma soltanto "Ragazzi... torniamo... al mondo della luce." Poi il tempio ed il resto dell'aldilà scompaiono.
Sulla terra, il sole ricompare dopo l'eclisse, segno che i cavalieri hanno vinto. Nessuno però sa cosa è loro successo, e mentre Patricia piange alla vista del sole, Castalia afferma, rivolta a Pegasus "Devi tornare... devi... a questo mondo fantastico e pieno di luce... !", e, nell'ultima scena, si vedono i volti dei cinque cavalieri apparire in cielo.
Grazie al loro sacrificio, l'umanità è salva.
FINE
ma in realtà per l'umanità e per i cavalieri non era ancora finita secondo Kurumada.....
ZEUS!