Mito: il pescatore di Porto Paglia
IL PESCATORE DI PORTO PAGLIA
La brezza scavava da millenni sotto la scogliera e vi lasciava segni lisci e lievi, costanti. Rincarava sotto l’arco sabbioso che s’era formato il via vai delle onde impegnate a spostar i blocchi di una torre rosa e bianca, saracena, dalla forma a prua di nave per sbuciar le onde.. ma il tempo eterno vince anche l’opera più giusta ormai ridotta a un rudere.
Con la base immersa in acqua anche una casa, se così può dirsi quella misera e sporca tana levigata dove il pescatore ogni sera ormeggiava.
Dalla sua casa lui vedeva solo il mare, vivendo di sguardi su vele distanti all’orizzonte e malinconicamente lontane da li, di pungenti sguardi su chi avesse voluto avvicinarsi e a retate sui pesci fregati a quel mare.
Nient’altro aveva dalla sua vita oltre il blu sopra la testa e sotto i suoi piedi.
E l’amore è come il mare,
è una botta di allegria,
l’onda a furia di bussare
ogni punta leviga
e quando poi si tira indietro
ti lascia la malinconia.
Dalla sua casa lui vedeva solo il mare e ripensava a una turista che lì se l’è subito trovata e persa d’improvviso prima che dicesse “Ciao, bel posto!” e poi via con un sorriso. Era inglese e lui non capì neanche una parola ma per la prima volta provò voglia di qualcosa di lontano, sulla pelle della bionda di potercisi adagiare e in mente stampati aveva perdutamente quei suoi occhi azzurri come il mare.
Ma dannazione quanto passa in fretta il tempo e già i capelli, non lo sa, ma ce li ha grigi. Ormeggia a casa, come un tempo guarda il mare e pensa ancora e sempre a quegli occhi blu d’amare.. Silenzi usati a tesser reti e a immaginare il giorno in cui la sposerà. Ma son passati tanti anni tutti insieme e più lei non torna ne mai ritornerà.
E l’amore è come il mare,
è una botta di allegria,
l’onda a furia di bussare
ogni punta leviga
e quando poi si tira indietro
ti lascia la malinconia.
Un vento caldo brucava a mezzodì quella scogliera e anche oggi sulla base a prora bussavano le onde in cui ho immerso i piedi; e quando da turista son andato anch’io alla casa e gli ho esternato il mio elogio il suo sguardo era scortese, da pirata; nel tempo di un sussulto la mia camminata è giunta incalzata in rifugio fino ai massi rossi ai piedi della Torre e preso dalla magia del posto l’ho abbandonato alla sua scelta volontaria.
Nella mia stanza invece il pensiero girandomi intorno si è balenato così che rivedo ancora adesso scogli e mare e getto queste righe di pensieri come fossero le reti che il vecchio dipana.
Che pena dev’esser la notte se piove or che giunge settembre solo e rinchiuso in quella cella in mezzo al mare con gli spiriti di soldati e pirati che lo voglion trovare e un pezzo di scogliera sabbiosa che se non lo è già dovrà prima o dopo crollare. Ma lui a tutto questo non bada, forse non lo sa, e continua ad osservare in lontananza le vele su cui vorrebbe o avrebbe voluto volare.
E l’amore è come il mare,
è una botta di allegria,
l’onda a furia di bussare
ogni punta leviga
e quando poi si tira indietro
ti lascia la malinconia.
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Visto che vi ho portato in questa spiaggia in un’escursione, la spiaggia di Porto Paglia a Gonnesa, vi rendo partecipi di questa cosa un po' intima. Qualcuno la prenderà un po' a ridere altri sul serio, ma la prima volta che ci andai ed esplorai il posto me ne innamorai particolarmente e così mi ha ispirato questa poesia-racconto (chiamatela/o come volete). Il pescatore c’è davvero nella casa (che in realtà era probabilmente in origine alloggio o santabarbara dei soldati di guardia nella Torre spagnola) e gli ho chiesto davvero informazioni, ma non è sembrato molto disponibile. La scogliera incute un po' di timore ma lascia a bocca aperta e la Torre è una meraviglia che mi ricorda quella in preda alle onde sul litorale di Quartu S.Elena, la mia città, legate entrambe oltre che dal mare anche dall’abbandono.
Settembre è finito e con lui l’Estate.. Ora si attende il freddo il vento e le nuvole che portano sempre con loro un po' di malinconia.
Il senso è sia reale che immaginario.
è reale perché il posto esiste davvero, è Porto Paglia (Gonnesa), inoltre ci sono tanti riferimenti a me, anche come guida turistica. È immaginario perché parla del tempo che passa e dei sogni che si perdono nella vita per le abitudini a volte che uno ha. È un pensiero rivolto a tutti: non pensiamo neanche alle voglie che potremmo avere andando altrove o facendo altro rispetto a quello che già si fa come vita quotidiana. Così fa il, come il pescatore che stà sempre li, il classico uomo mai uscito dal suo paesino oppure me che fino ad ora non ho mai sentito stretto vivere in Sardegna.
Poi c’è il discorso sull’amore: spesso si vorrebbe trovare una ragazza o un ragazzo giusta/o ma si fa ben poco, non cambiamo, e ci s’immagina di saper tutto a riguardo di cosa si vuole mentre non si sa un accidenti ancora una volta.
La sabbia passa fra le dita del futuro così la scogliera dietro la casa del pescatore. Non vede altro oltre il mare piatto dove pesca, continua a pescare solo da se stesso e non da nuove avventure.
In tutto questo rimane nello stesso tempo felice e insoddisfatto perché vorrebbe fare tante cose ma tutto rimane nella sua mente mentre gli anni passano in questa indecisione del “lo faccio?” fino a quando anche se non se ne accorge tutto il mondo che aveva dentro si è sfasciato come si è sgretolata masso dopo masso quella Torre.
Le onde le scalfiscono ripetutamente e poiché il tempo dura un eternità nulla sta li per sempre.. l’onda va e si ritira lasciando un po' di quella malinconia tipica delle notti fredde invernali quando gli spiriti dei pensieri passati vengono a cercarti.
Fonte: https://m.facebook.com/236910736999745/photos/a.237171376973681/390620198295464/?type=3