L'assassinio della madre
Una ragazza si ritrova orfana della madre all età di 6 o 7 anni. Non si sa bene come sia morta. L'unica cosa certa è che sia appunto morta.
All'epoca non si pensava male, non si pensava ad un assassinio.
La bambina piangerà il defunto. Ci metterà un Po di tempo, ma poi a poco a poco ricostruira una nuova vita sulle fondamenta dei cocci rincollati.
Passano gli anni. La bambina cresce e diventa prima un adolescente, poi una ragazza e dopo forse una donna.
Ora i ricordi diventano più sfumati. I sogni si sa che poi svaniscono
Quello che mi ricordo è che la ragazza si caccia in qualche casino e alla fine inizia a sospettare che la madre sia morta non di cause naturali ma ad opera della mano di una persona.
Ricordo che la bambina sviene, o si addormenta e quando riaprirà gli occhi si ritroverà in un posto a lei notò ma allo stesso tempo sconosciuto. Conosceva la persona che aveva davanti. Era una persona nota in tutto il paese e non per le cattive abitudini nonostante l aspetto magro da droghino, ma era conosciuto per essere una persona sempre d aiuto all'interno della comunità.
Non so come, ma la ragazza aveva indovinato. La madre era stata uccisa a causa del suo stesso male che la ragazza (ormai 30enne) iniziava a manifestare. L'inizio dei sintomi di questo male, unito hai ricordi intorbiti della madre, avevano appunto fatto nascere il sospetto nella ragazza riguardo l'omicidio.
L'uomo doveva proteggersi, doveva morire molti anni dopo percHe ancora si considerava giovane ( forse avrà avuto un 50anni). Voleva morire conservando all'interno della comunità quell' idea farlocca della sua persona che aveva duramente costruito con sacrifici negli anni, o meglio in tutta la sua vita .
La ragazza iniziava a capire logicamente cosa era successo alla madre, perché a lei sarebbe toccato lo stesso destino. E quindi lui doveva uccidere anche la figlia.
La ragazza si era dunque risvegliata all'interno del luogo che sarebbe stata la scena del crimine: l'assassinio della ragazza.
Ormai era tutto chiaro. Lei e lui avevano capito tutto senza proferire parole. Ognuno aveva capito il pensiero dell'altro.
La ragazza però aveva bisogno della conferma esplicita. Sapete quando si dice, ho bisogno di leggere questo nero su bianco, ecco, questa era la sensazione provata dalla ragazza.
Così apre bocca. Chiede all' uomo se lui 25 anni prima avesse ucciso la madre. Lui annuisce,a questo gesto non bastava. Era necessario proferire parola. Allora lei chiede di dirlo a parole e non a gesti....e a voce alta. L'uomo allora dice "si, ho dovuto uccidere tua madre 25 anni fa"
La ragazza incredula benché cosciente e consapevole,rivede la sua immagine frantumarsi come i pezzi di uni specchio colpito da un proiettile.
La domanda successiva è ovvia...Chiede il perché di tale gesto.
L'uomo risponde "bla bla bla". Ovviamente ci stiamo riferendo ad un sogno, e come ho detto prima, i miei ricordi svaniscono. Non mi ricordo dunque il perché è non starò qua ad inventare uno con la logica della razio derivante dalle regole della società in cui viviamo. Se la storia verrà presa come spunto per qualcosa, allora verrà ben valutato il gesto da compiersi.
A questo punto indubbiamente la ragazza sa troppo. Quindi deve essere ammazzata.
L'uomo ci prova ma poi la ragazza dopo qualche parola e peripezia, riesce a non farsi uccidere.
L'uomo la salverà dal suo destino, consapevole che il male causa dell'assassinio non è volontà delle donne di quella famiglia, ma semplicemente il destino.
La ragazza sarà dunque salva, ma ad una condizione.
Non deve parlare. E sarà controllata.
Così esce da quella stanza e si reca verso una persona fidata. Il fratello. Anche lui vittima di quel delitto di tanti anni fa poi che rimasto orfano anche lui. La ragazza arriva, tutta agitata. La scena è dominata da un viaggio blu freddo scuro. Ha bisogno di parlare ma nel momento in cui cerca di aprire bocca si blocca. All'improvviso si domanda come faccia l'uomo a controllarla. Si chiede se magari le abbia inserito un chip -microfono dietro nel collo mentre lei era svenuta in quella scena precedente.
E lei ci tiene alla sua vita.
E allora non sa come comunicare.
Poi intelligentemente pensa che il chip sarebbe stato solo tipo cimice e non come telecamera...e allora prende carta bianca e penna nera ( ricordiamoci il dettaglio di prima, nero su bianco) e scrive ciò che aveva scoperto al fratello.
Le due persone sanno benissimo che la vita della ragazza rimarrà a rischio.per tutta la sua esistenza.
Allora il suggerimento è quello di allontanarsi dal luogo : "non c'è nessuno studio di qualcosa che puoi fare altrove?"
Non ricordo cosa risponde la ragazza, so solo che lei dice che ormai sono passati oltre 20 anni dall' omicidio della madre, e che per la legge 20 anni è il lite per far cadere qualsiasi atto in prescrizioni.
L' uomo non sarà mai dunque punto dalla legge per il male causato.
La ragazza espone questo concetto e dice...inutile continuare ad arroverarsi è avvelenarsi l'anima, la verità è saltata a galla, e con essa anche la nostra impotenza. L' unica cosa da fare ora per essere felici è accettare l'accaduto ed andare avanti.
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