L'uomo matematico
"La matematica è un'ostentazione di audacia della pura ratio; uno dei pochi lussi oggi ancora possibili. Anche i filologi si dedicano spesso ad attività nelle quali essi per primi non intravedono il minimo profitto, per non parlare dei filatelici e dei collezionisti di cravatte. Ma si tratta di manie innocenti che si sviluppano molto lontano dalle cose serie della vita, mentre la matematica proprio in esse abbraccia alcune delle avventure più appassionanti e incisive dell'esistenza umana. Un piccolo esempio: praticamente, si può dire che viviamo interamente dai risultati di questa scienza, di cui essa stessa si disinteressa completamente. Cuociamo il pane, costruiamo le case e facciamo andare avanti i mezzi di locomozione, grazie a lei. Ad eccezione di alcuni manufatti: mobili, vestiti, scarpe fatti a mano e bambini, tutto ci viene fornito dal coinvolgimento delle operazioni matematiche. Tutta questa vita intorno a noi che corre, circola o resta immobile, non solo dipende dalla matematica per la sua comprensione: elle ne è effettivamente il prodotto, si basa, nell'infinita varietà delle sue determinazioni, su di lei. I pionieri della matematica crearono, da alcuni elementi di base, delle rappresentazioni utilizzabili: da questi derivarono inferenze, sistemi di calcolo e risultati che i fisici adottarono per nuove scoperte; infine arrivarono i tecnici, che spesso si sono accontentati di aggiungere a questi risultati alcuni calcoli supplementari e fecero apparire le macchine. Ora, quando tutto ciò aveva preso la forma più bella del mondo, i matematici - infaticabili ricercatori teorici -giunsero alla conclusione che qualcosa nelle fondamenta dell'intera faccenda era assolutamente fuori luogo: e trovarono, andando al fondo delle cose, che l'intero edificio poggiava sul nulla! Ma le macchine stavano funzionando ... Eccoci dunque ridotti ad accettare che la nostra esistenza sia pura fantasmagoria; la viviamo, certo, ma solo sulla base di un errore senza il quale non esisterebbe! Nessun uomo oggi è più vicino al fantastico del matematico"
(R. Musil, L'uomo matematico)