Come cucinare il polpo
In umido, alla griglia, al forno: tutti i modi per cucinare il polpo, uno dei molluschi più versatili in cucina
Il polpo è uno tra i molluschi più utilizzati in cucina, soprattutto nelle regioni meridionali. Saporito e versatile, il polpo è un mollusco facile da pulire e da cucinare. In commercio si trova tutto l’anno, sia fresco, sia decongelato. Si abbina a verdure come fagiolini, pomodori, patate, ed è perfetto come antipasto o come secondo.
Come si cucina il polpo: polpo lessato, polpo in umido, polpo alla griglia
Il polpo si può cucinare in moltissimi modi. Il più comune è lessarlo per poi preparare gustosissime insalate. Per fare questa operazione occorre preparare dell’acqua aromatizzata con cipolle, alloro, sedano e carota. Dovete immergere il polpo nell’acqua fredda e lasciarlo cuocere per un’ora a fuoco dolce. Una volto cotto lasciatelo raffreddare nella sua acqua, per evitare che si indurisca.
Per una preparazione più scenografica, potete immergere per 5-6 volte i soli tentacoli in acqua bollente per farli arricciare. Successivamente potete immergere il polpo intero nell’acqua, limitando i tempi di cottura a 40 minuti.
In umido, con i pomodori, diventa un ottimo condimento per la pasta o grigliato, con cipolle ed erbe aromatiche, è uno sfizioso piatto estivo. Le sue carni vanno salate a fine cottura, per evitare che si induriscano, dando quella sgradevole sensazione di gommoso.
Come si conserva il polpo
Il polpo fresco e pulito si conserva in frigorifero per un giorno. Si può anche congelare: in questo caso va pulito e poi messo in un sacchetto per alimenti chiuso ermeticamente. Può essere conservato per due mesi. Il polpo si può congelare anche da cotto. Fatelo raffreddare, tagliatelo a pezzettini, disponetelo sopra un vassoio ricoperto da carta da forno e fatelo congelare. Una volta congelato trasferite i pezzi in un sacchetto per alimenti, richiudete e riponete in freezer.
Per ottenere un polpo morbido, occorre, prima di cucinarlo, sfibrarlo sbattendolo su una pietra o pestandolo con un batticarne.
Per pulirlo bisogna rovesciargli la testa come un guanto e togliere tutte le interiora
Bisogna togliere gli occhi e il becco che sta alla base dei tentacoli.
Esiste il polpo di sabbia, detto sinisco, che ha una sola fila di ventose sui tentacoli e il polpo di scoglio, detto verace, con due file di ventose. Il primo è indicato per fare sughi ma è meno saporito e pregiato del polpo di scoglio.
Un modo per capire se il polpo sia cotto consiste nel pungerlo alla base del tentacolo con uno spillo: se questo penetra facilmente nella carne, allora il polpo è cotto
Se il polpo cuoce troppo perde in sapidità e rischia il distacco della pelle e delle ventose, diventando antiestetico
Distinguere un polpo fresco da uno decongelato è quasi impossibile se non si è esperti: pelle tesa e colore brillante sono alcuni dei criteri ma l'unico elemento verificabile da tutti è la consistenza del nero, il liquido che alcuni molluschi secernono per difendersi. Se è fluida, allora il polpo è fresco, se è granulosa allora il polpo è decongelato
Fonte: https://www.lacucinaitaliana.it/tutorial/i-consigli/come-cucinare-il-polpo/